http://www.youtube.com/watch?v=S_CwWm1sZKI
Invito ogni Gentile a visionare il filmato di cui sopra, astenendomi al momento da qualsiasi commento.
XAIRE ATHANATHON THEON!
Valete Optime!
Frumentarivs
http://www.youtube.com/watch?v=S_CwWm1sZKI
Invito ogni Gentile a visionare il filmato di cui sopra, astenendomi al momento da qualsiasi commento.
XAIRE ATHANATHON THEON!
Valete Optime!
Frumentarivs
Frumentarius
"Punctim et Caesim ferire"
Non riesco a vedere nulla?
e sul monte athos he ne dicono ?
video stupendo...
Onore ai Gentili Ellenici!
Valete Optime!
Atlantideo
Bisognerebbe informarsi per capire come contribuire, e magari organizzare una iniziativa analoga da noi, ma temo non ci siano i numeri.
Le cose stanno cambiando comunque, se venissero costruiti nuovi templi credo che sarebbe un segnale molto forte per la Grecia e per tutta Europa, Italia in testa.
Che gli Dèi ci guidino!
Pax Deorum!
Per gli indoeuropei e stata ripresa la distinzione posta da Margaret Mead tra «culture dell'onta» e «culture della colpa» (shame cultures e guilt cultures) (30). Mentre le seconde definiscono una «morale del peccato» attraverso un sistema di dogmi rivelati, le prime fondano un'etica dell'onore, basata sul «potersi guardare in faccia» e implicante un legarne diretto con l'ambiente socioculturale, potendo un atto gettare il disonore sul proprio nome e sul proprio gruppo, e di conseguenza sui propri antenati e discendenti.
Ora, nelle guilt cultures la colpa è per lo più oggettivizzata tramite il ricorso a un terzo supremo, e si lega dunque ad un sistema ideologico di tipo universalista e metafisico. Restano invece indissolubilmente legate alla visione del mondo indoeuropea la nozione della pluralità degli dèi, che esprime miticamente il suo radicato anti-universalismo, e quella della «coabitazione» tra gli dèi e gli uomini: ovvero, da un lato l'unicità e l'autonomia ontologica del reale, dall'altro la sacralità del mondo e della natura (31). Il divino impregna cioè inestricabilmente tutte le manifestazioni naturali, come tutte le manifestazioni umane. Vi partecipa quindi l'arte, e questo esclude ogni atteggiamento di iconoclastia: vi partecipa la politica, rendendo assurda una separazione logica tra potere sacerdotale e potere sovrano all'interno della prima funzione, o tra dovere civico e dovere religioso. In concreto, il divino non ha cioè un carattere esterno all'uomo, ma rappresenta una dimensione attingibile al limite, concetto questo ben espresso dalla figura dell'eroe, spesso di discendenza mista umana e divina, e a sua volta fondatore di una stirpe. A partire da questa differenza di impostazione è facile capire come gli appartenenti a questi due tipi di culture si considerino reciprocamente atei