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COMUNICATO STAMPA
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Riforma Fioroni vade retro. Scuola veneta al più presto!
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Treviso, 4 settembre 2007

Tabelline, grammatica, sintassi, nomi di fiumi, mari, monti sin dalle elementari, storia del Novecento in terza media: sono le priorità dei curricula scolastici della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione secondo il ministro dell’istruzione Fioroni.

Questo infausto ministro, che ci ricorda uno dei maiali della fattoria degli animali di Orwell, dimostra di non conoscere il programma PISA (Programme for International Student Assessment), un’indagine internazionale promossa dall’OCSE che mira ad accertare con periodicità triennale conoscenze e capacità dei quindicenni scolarizzati dei principali Paesi industrializzati.

E dimostra di non conoscere i risultati del PISA 2006 appena pubblicato, che, se da un lato dimostra il livello di assoluta inferiorità delle conoscenze matematiche degli studenti italiani, classificati negli ultimi posti, dall’altro riporta le cifre disaggregate che riportano come in realtà gli studenti della Venetia abbiano conoscenze matematiche pari a quelle degli studenti dei paesi scandinavi, i primi in classifica.

Per quanto riguarda l’insegnamento della storia e della geografia non abbiamo dubbi che i programmi ministeriali saranno all’insegna del nazionalismo italiano e cancelleranno i già sparuti accenni alla nostra millenaria e stupenda storia veneta. Ciò dimostra l’assoluta insostenibilità dell’attuale sistema scolastico centralizzato, basato su politiche che non tengono conto della peculiarità degli studenti veneti.

Ciò che serve agli studenti veneti è la conoscenza del proprio passato e della propria cultura, attraverso l’insegnamento della storia, della cultura e della lingua veneta, unitamente a programmi più incisivi e in linea con le esigenze di una società moderna, il cui successo è fortemente basato sulla gestione della conoscenza.

Ecco perché I VENETI vedono come unica soluzione al problema della scuola veneta la possibilità di decidere da soli il nostro futuro, di poter fare leggi a tutela del nostro tessuto sociale e culturale, leggi che i veneti accoglierebbero con grande favore. In altri termini, l’indipendenza dei veneti.

Per tale ragione, ripetiamo ancora una volta che, se gli attuali amministratori della Regione Veneto non si adopereranno al più presto per l’indizione di un referendum sulla nostra indipendenza politica, così come sancito dalle leggi 881/1977, 340/1971, 24/2006, il cui combinato ha valore giuridico internazionale e pertanto superiore alla costituzione, il nostro movimento opererà per favorire la sostituzione dell’attuale classe dirigente veneta.


Gianluca Busato
"I VENETI" - http://www.iveneti.org