E' molto semplice, quando vivi uno stato di guerra guerreggiata da latitante, le tue fonti di approviggionamento in termini di risorse, sia di armi, che finanziarie, ti obbligano a frequentare chi queste risorse ( le armi ) le detiene tradizionalmente................................................... .............
Allo stesso modo vi chiedo come mai (perchè che ciò sia avvenuto è lapalissiano) negli anni '70 ideli di destra radicale siano andati a confondersi e a volte a coincidere con molti ambienti di mala-vita e con molti atteggiamenti super-omistici di un Nietzsche totalmente traviato nell'interpretazione e assunto a giustificazione di un metodo individualista violento da baby-gang antelitteram.
Spero di avere risposte, e ribadisco che non c'è alcuna volontà provocatoria.
Per alcuni poi, il meccanismo successivo della trasformazione del comportamento da rivoluzionario ad antisociale, diventa una inevitabile conseguenza di un problema di disadattamento mentale.
E li inizia la deriva .
Credo che la baby gang nulla abbia a che vedere con il pensiero di Nietzsche... credo che invece gli ambienti fascisti del dopoguerra abbiano smepre puntato più sul numero che sulla qualità (errore madornale) e abbiano inglobato ancche questi avanzi di galera. Vediamo di non ripeterlo più quest'errore. Negli anni '70 comunque (e spesso ancora oggi) venivano definiti fascisti tutti coloro ch si opponevano all'ascesa del pci, si trattava di gente che veniva utilizzata dal sistema "gli utili idioti" per fare lavoro sporchi al soldo della DC e tante altre porcate simili...
Il problema che hai sollevato non è certamente inesistente, che negli anni '70 tra la criminalità organizzata ci fossero simpatie per le forse di destra, ma credo che ciò sia spiegabile non solo con un improprio utilizzo dell'ideale fascista, ma anche con un motivo più storico: queste organizzazioni criminali che non vedevano di buon occhio l'ascesa del pci (ma anche qui ci furono diverse eccezioni) si barricavano dietro la DC e discutibili simpatie per la destra.
Bella domanda Dado. Siamo tutti prodotti della società moderna in una maniera o nell'altra. Dal punto di vista numerico non bastiamo per cambiere le"cose", ma siamo sufficientemente scarni e mal informati per essere inquadrati e categorizzati. Vediamo solo quello che vogliamo vedere. Per fortuna, purtroppo, chissà..
Scusa ma,per dovere di cronaca e soprattutto di onestà:ma non era Giorgio Almirante che proponeva la pena di morte per gli spacciatori?
Nei comizi,in tv,sempre questa era una sua proposta primaria!
Io lo applaudivo e addirittura avrei rincarato la dose(non alludo a quella di cocaina o eroina vero!?)io avrei soppresso pure i drogati,mele marce corruttibili,feccia dell'umanità.Quindi diciamo le cose come stanno e lasciamo riposare in pace Almirante,i suoi sbagli li ha fatti altrove non certo in merito a questa tematica di sicurezza sociale.
ma cosa dici??hai fatto indigestione di polizziotteschi ultimamente?
fascista e delinquente sono 2 cose opposte , il fascista vero usa la violenza come strumento di sopravvivenza di fronte alle aggressioni dei teppisti rossi , della pula e del sistema in generale , il delinquente usa la violenza per mero tornaconto personale , materialistico e individualistico cioè è un piccolo borghese e i valori del fascismo sono opposti a quelli borghesi...
cmq, se può interessare....
Mussolini e la Violenza
La violenza non è immorale. La violenza è qualche volta morale. Noi contestiamo a tutti i nostri nemici il diritto di lamentarsi della nostra violenza, perché paragonata a quelle che si commisero negli anni infausti del '19 e del '20 e paragonata a quella dei bolscevichi di Russia, dove sono stati giustiziati due milioni di persone e dove altri due milioni di individui giacciono in carcere, la nostra violenza è un giuoco da fanciulli. D'altra parte la violenza è risolutiva, perché alla fine del luglio e di agosto in quarantotto ore di violenza sistematica e guerriera abbiamo ottenuto quello che non avremmo ottenuto in quarantotto anni di prediche e di propaganda. Quindi quando la nostra violenza è risolutiva di una situazione cancrenosa, è moralissima sacrosanta e necessaria. Ma, o amici fascisti, e parlo ai fascisti d'Italia, bisogna che la nostra violenza abbia dei caratteri specifici, fascisti. La violenza di dieci contro uno è da ripudiare e da condannare. La violenza che non si spiega deve essere ripudiata. C'è una violenza che libera ed una violenza che incatena; c'è una violenza che è morale ed una violenza che è stupida e immorale. Bisogna adeguare la violenza alla necessità del momento, non farne una scuola, una dottrina, uno sport. Bisogna che i fascisti evitino accuratamente di sciupare con gesti di violenza sporadica, non giustificata, le brilllantissime e splendide vittorie dei primi di agosto. Questo attendono i nostri nemici i quali da certi episodi e, francamente, da certi ingrati episodi come quello di Taranto, sono indotti a credere ed a sperare od a lusingarsi che la violenza essendo diventata una specie di secondo abito, quando noi non abbiamo più un bersaglio su cui esercitarla, la esercitiamo su noi o contro di noi o contro i nazionalisti. Ora i nazionalisti divergono da noi su certe questioni, ma la verità va detta ed è questa: che in tutte le battaglie che abbiamo combattuto li abbiamo avuti al nostro fianco.
fonte: http://www.vivamafarka.com/forum/ind...ic,2973.0.html