13.11.2007 - Gafur Adili : “le pallottole della AKSH solo per i serbi”
In un' intervista rilasciata ad una rivista kosovara, e poi ripubblicata dal quotidiano albanese Albania , Gafur Adili, capo del Fronte Unito Nazionale Albanese ( FBKSH ), delinea un quadro del tutto particolare della questione del Kosovo, sulla quale il gruppo di resistenza armata cerca di influire inneggiando allo spirito di unità degli albanesi.


Gafur Adili, capo del Fronte Unito Nazionale Albanese ( FBKSH ), rilascia un'intervista shock ripubblicata dal quotidiano albanese Albania dichiarando : “Non abbiamo pallottole per gli albanesi, ma ne abbiamo solo per i serbi” . Tali dichiarazioni hanno provocato la convocazione di Gafur Adili presso il Commissariato di Tirana, per ricordare al dirigente della FBKSH - pregiudicato e condannato per incitazione all'odio etnico dal Tribunale di Tirana - di prestare attenzione alle sue parole, pronunciate in un clima politico molto teso e delicato, e di rispettare le leggi del Paese in cui vive. Gafur Adili, albanese della Macedonia nato a Kercove, rappresenta il capo politico dell' Armata Nazionale Albanese (AKSH) , nonché dirigente del Fronte per l`Unità Nazionale Albanese (FBKSH), conosciuto negli ambienti paramilitari con lo pseudonimo Valdet Vardari. È stato per molto tempo compagno di lotta di Ali Ahmeti durante il conflitto macedone del 2001, distaccandosi successivamente dal movimento perché non accettò gli accordi conclusi con la parte macedone, dopo il conflitto armato, e attualmente viene considerato da Ahmeti un collaborazionista. La FBKSH non è né un'associazione governativa, né non governativa, non essendo giuridicamente appartenenti al territorio albanese e avendo i suoi esponenti in tutta la regione dei Balcani, dal Montenegro alla Macedonia, sino al Kosovo. Sulla base di quanto affermato dalla FBKSH , "solo in un'Albania Unita le associazioni non governative, cosi come i partiti politici, sarebbero in grado di compiere la loro missione e di sviluppare la loro attività umanitaria o intellettuale e patriottica". Ad essa fanno riferimento idealisti albanesi, patrioti e combattenti delle tre battaglie svolte a difesa della comunità albanese, e per tale motivo viene definita dallo stesso Gafur Adili, "una continuità del Programma della Lega Albanese di Prizren, che profusero tutte le loro forze e la loro ricchezza per fare l`Albania".

Nel corso della sua intervista, Gafur Adili spiega il motivo per cui il Fronte Unito Nazionale Albanese, ha chiesto il boicottaggio delle elezioni in Kosovo del 17 Novembre da parte degli albanesi, affermando che "queste elezioni non si devono fare in questo momento storico, in quanto , sulla base di una nostra analisi, riteniamo che svolgere le elezioni prima di una conclusione dello status danneggerà il Kosovo: non ci potranno essere delle elezioni per il Governo senza avere uno Stato". Infatti, secondo Gafur Adili se si svolgeranno tali elezioni, allora "a rappresentare il Kosovo davanti al Gruppo di Contatto non vi sarà un governo legale e per la formazione di uno nuovo occorrerà altro tempo, tale da danneggiare le trattative stesse per la definizione dello Status del Kosovo". Per tale motivo, dunque l'FBKSH ha fatto appello al popolo albanese in Kosovo a boicottare le elezioni, chiedendo di prepararsi "ad ogni evenienza", in quanto "la guerra è inevitabile", considerando che "nel caso il cui il Kosovo proclami l`indipendenza e questa non venga riconosciuta da Belgrado, quest`ultima inciterà i serbi a nord di Mitrovica di proclamare anch'essi l`indipendenza" , afferma Gafur Idilli aggiungendo che "non bisogna dimenticare, tuttavia che, a nord di Mitrovica si trovano due delle principali sorgenti che portano l`acqua a tutto il Kosovo: questa separazione sarà inammissibile per gli albanesi". Allo stesso modo, ipotizzando un diverso scenario, "qualora non venga data l`indipendenza al Kosovo, gli albanesi non potranno accettare il ritorno delle autorità di Belgrado".

In tutto questo svolge un ruolo molto importante, secondo Gafur Adili, la Macedonia che rappresenta una delle aree della Regione balcanica più critiche, in quanto si stanno concentrando al suo interno numerose tensioni dopo che la sentenza del Tribunale Costituzionale macedone aveva approvato le modifiche del Parlamento alle norme dell'Accordo di Ohrid - che, nel 2001, pose fine al conflitto armato in Macedonia modificando l’organizzazione costituzionale e politica del paese a garanzia soprattutto della popolazione macedone - con particolare riferimento alla rappresentanza politica e ai simboli dell'etnia albanese. Secondo Adili, tuttavia, "l'Accordo di Ohrid era destinato a fallire nel momento in cui è stato firmato, in quanto vi sono delle valide motivazioni per cui questo trattato non dovrebbe esistere". Considerando quanto accaduto nella altre province balcaniche, Adili ricorda che "il Kosovo, sotto il regime di Tito, possedeva lo status di una regione autonoma assieme agli ungheresi della Vojvodina, mentre, quando salì al potere Slobodan Milosevic, la provincia kosovara perse la sua autonomia" . Ciò premesso "chi può garantire che accada lo stesso in Macedonia?" - tuona Adili. Inoltre, a conferma della sua teoria sull'Accordo di Ohrid, Gafur Adili fa notare che non è stato rispettato sin dal momento della sua ratifica, in quanto "in esso era previsto che una delle tre maggiori cariche governative sarebbe stato attribuito ad un rappresentante albanese", cosa che non è accaduta, cosicchè "la sentenza del Tribunale Costituzionale non ha fatto altro che legalizzare la sua violazione".

Proseguendo nella sua analisi della questione del Kosovo, Gafur Adili ricorda che "i due principali partiti macedoni, VMRO e LSDM, hanno la loro sede esecutiva rispettivamente a Sofia e a Belgrado, e attualmente l`esecutivo è nelle mani della VMRO mentre le strutture degli istituzioni indipendenti sono nelle mani della LSDM": la Macedonia è , a parere di Adili, nelle mani dei politici serbi e ungheresi. Inoltre, apre dei dubbi sull'uccisione dell'albanese Xhavit Morina, definita dai media macedoni come un regolamento di conti fra gruppi albanesi. "L'uccisione di Morina può esser stata opera delle forze della Garda di Car Lazzaro, che si stanno organizzando in Macedonia, oppure delle unità Alfa, corpi speciali della Macedonia" - dichiara Gafur Adili, definendole così come "messinscene che derivano direttamente da Belgrado che mira alla destabilizzazione della Macedonia, proprio ora che si è sempre più vicini ad una decisone dello status del Kosovo." A tal proposito, Adili fa presente che la FBKSH ha delle informazioni secondo cui a Kumanovo i serbi stanno mobilitando le forze della "Garda di Car Lazzaro", al fine di destabilizzare la Macedonia. "Solo due settimane fa - afferma Adili - a Kumanovo, in cui si trova una minoranza serba, sono arrivati tre serbi da Belgrado, che si stanno occupando della mobilitazione dei membri della Garda di Car Lazzaro". Secondo Adili, dunque, Belgrado sta tentando di creare all'interno della Macedonia una Repubblica Serba, simile a quella della Bosnia, in quanto "i confini dei Balcani saranno soprattutto etnici". Sulla base di tali timori, "la FBKSH ha creato una struttura ben organizzata in tutte le zone abitate da albanesi, come in Montenegro, in Kosovo - dove sono vi sono le basi più forti - in Macedonia e anche nella Valle di Preseva: tali strutture, poste nelle zone di confine, hanno il compito di controllare 24 ore su 24 e così di rispondere ad una possibile provocazione". In particolare, afferma Gafur Adilli " le forze della AKSH sono stanziate sulle montagne e sono pronte ad agire nel caso in cui gli venisse richiesto". La AKSH, ossia l'Armata Nazionale Albanese, rappresenta il braccio armato della FBKSH, ed è stata ultimamente accusata di aver attentato alla vita dell`ex Primo Ministro albanese Pandeli Majko. A tale provocazione, Gafur Adili tuttavia risponde che l' "AKSH non ha pallottole per gli albanessi, ma solo per i serbi, cosa che è stata già ribadita in occasione dell'attentato all' ex Primo Ministro Fatos Nano in visita in Macedonia". Allora la stampa macedone affermò che a sparare su Fatos Nano era stata l`AKSH, e a quel punto è intervenuto Gafur Adili prendendo una ferma posizione sulla questione.

Alketa Alibali
Fonte: www.rinascitabalcanica.com