IL SOGNO IMPOSSIBILE
di stefano carletti
Nessun sogno è impossibile.
Il segreto è crederci fermamente e impegnarsi con serietà e professionalità affinchè il sogno diventi realtà.
A volte l'incredibile può diventare credibile in questo immenso e lacerato sistema.
Per riuscire nella mossa, nella versione di quello che ti sei prefisso deve sapere in partenza che il cammino sarà lungo e pieno di insidie, costellato da problematiche talmente grandi e particolari che ti faranno dire spesso cose che non pensi e ti faranno fare delle riflessioni alle quali non saresti mai arrivato.
Però la realizzazione del sogno è il punto di arrivo e di conseguenza vai avanti per la tua strada, con determinazione e coerenza, anche se solo contro tutti se dovesse servire, pensando che il sogno da un momento all'altro si dovrà per forza realizzare.
I media, in generale, quando si tratta di un evento particolare, lo chiamano la partita delle partite o la madre di tutte le partite, perché è il colpo del dentro o fuori è sfida senza appello.
Ed è proprio il sogno della sfida senza appello, del dentro o fuori che mi fa pensare e molto sulle cose dette da questo signore.
Se è stata volutamente una provocazione nei confronti del comune di Roma e più precisamente al sindaco Veltroni, la sede è un'altra se invece doveva sortire un colpo sensazionale e giocarsi la partita della vita penso che il signore in oggetto abbai colpito nel segno ma in maniera spaventosamente negativa, la reazione che il popolo biancoceleste ha avuto è davvero straordinaria, da qualche anno onestamente non mi sentivo così orgoglioso di farvi parte, un coro una voce "NO ALLO STADIO A VALMONTONE NOI SIAMO LA LAZIO NOI SIAMO LA STORIA DI QUESTA CITTA' NOI SIAMO GLI ETERNI PORTATORI DEI VALORI UMANI ETICI E PASSIONALI, DI UN ENTE MORALE CHE HA 107 ANNI DI STORIA E LO STRADICAMENTO DELLE RADICI DA QUESTA CITTA' SAREBBE COME CALPESTARE SENZA ALCUN RITEGNO TUTTO QUESTO".
Questa continua querelle che oramai va avanti da qualche anno, non interessa più a nessuno, lo sanno tutti anche i bambini in culla che la lazio l'ha salvata, però non ci ha mai spiegato il perché, quale è la motivazione che l'ha indotto a farlo, o davvero pensa che portiamo l'anello al naso, con tutto rispetto per coloro i quali lo portano, non ci venga a dire che è stata la passione, l'amore o il senso di appartenenza a questi colori che l'anno portato a fare ciò, per cortesia non ci spiattelli più frasi ad effetto perchè a noi e al popolo laziale fanno quello contrario.
Nessun sogno è impossibile e irrealizzabile se un popolo lo vuole.
Ovviamente che la lazio faccia uno stadio tutto suo è il sogno di ogni laziale, è sciocco negarlo, ma lo stadio tutto laziale, la casa della lazio potrebbe anche esserci dando corpo a quel progetto che il comune di roma ha messo sul tavolo, il flaminio, ma già è vero nelle sue zone limitrofe non vi sono terreni edificabili, di supermercati ne è pieno il quartiere, di sale cinematografiche anche.
Che resta?
Nulla, nulla di tutto ciò che interessa questo signore.
Vorrei sentire ora tutti coloro i quali che sino ad oggi lo hanno esaltato perché ha salvato le nostre tradizioni, ora che le vuole portare a valmontone lo criticate, oppure la domenica prendete la macchina e in 18/20 minuti andate allo stadio fregandovene, come dire al peggio non c'è mai fine, ma neanche all'ipocrisia.
Sognare non è peccato, come a pensar male, il più delle volte però purtroppo il sogno non s'avvera, ma il pensiero maligno sì.
Udite amici laziali, tutto ciò che sarà realizzato a valmontone lo sarà per il nostro bene, per dare modo a noi tutti di vivere la settimana, facendo la spesa, andando al cinema, andando a mangiare una pizza, facendo solo circa 100 km per chi abita a sud di Roma, 120 km circa per chi abita a nord di Roma con grande risparmio di soldi e tempo, anche perchè se ho ben capito li sarà costruito non solo lo stadio ma anche la cittadella dello sport laziale che ospiterà tutta la polisportiva, bella volata che gli stanno tirando i politici di valmontone, interessi territoriali non vè dubbio, politica aziendal/comunale, ma l'onorevole Miele non è laziale?
Delle nostre tradizioni che ne pensa, oppure di fronte a situazioni di interesse così particolari si può passare sopra a tutto, calpestando tutto.
Non vi chiedete perché è un continuo susseguirsi di situazioni che giorno per giorno si evolvono e si modificano, quale è la strategia che questo signore sta portando avanti, ogni mossa è studiata, non lascia nulla al caso non è l'istinto che lo fa agire e parlare, mi pare che ogni dichiarazione sia un messaggio trasversale, diretto sempre a qualcuno, non è mai chiaro non è mai cristallino, salta di palo in frasca, dice una cos oggi per poi contraddirsi domani, questo è preoccupante, sembra voglia distogliere l'attenzione da qualcuno che onestamente in questo momento mi sfugge.
La troppa insistenza sullo stadio è preoccupante.
Ma se il comune di Roma lo autorizzasse a costruire lo stadio, ma solo lo stadio, ovviamente con i fondi pubblici del credito sportivo, senza concedere l'edilizia privata, appartamenti, ville, villette, negozi ed altro, quanti di noi sono disposti a credere che tale progetto possa essere realizzato da quel signore.
Vi lascio con questo dubbio amletico e con altri dubbi, ma con una massima, perseverando nel sognare può accadere l'inverso, che il sogno si avveri ed il pensiero maligno pure.
FORZA LA MIA LAZIO