Originariamente Scritto da
terraeamore
a questa tarda ora della notte, vorrei solo dare uno spunto brevissimo iniziale ad un pensiero più complesso che svilupperemo nei prossimi gionri.
Il punto di partenza della mia visione "antropocentrica" ( che sarebbe ancor meglio definire di "distinzione ontologica dell'uomo rispetto alla natura non umana") è il fatto che l'uomo ha posto fine all'evoluzionismo darwiniano per ciò che riguarda sè stesso.
In che maniera?
be, semplicemente essendo dotato dell'amore razionale e non solo istintuale verso il prossimo, che lo conduce a salvare il debole, a permettere al malato di vivere a lungo e in buone condizioni, bloccando dunque il processo evoluzionistico di tipo selettivo presente invece nel mondo animale.
Nel genere umano ha smesso di funzionare quella che è la caratteristica fondamentale della natura: il fatto che l'ente più adatto ha più probabilità di riprodursi e dunque di perpetuare sè stesso, generando simili più forti della media, in un continuo fattore di adattamento all'ambiente tramite selezione genetica.
L'uomo sta del tutto al di fuori di questo meccanismo, poichè nel genere umano, raggiunto l'odierno livello della tecnica, della medicina, unito alla nostra vocazione solidaristica razionale, il debole geneticamente parlando è sempre più in grado di riprodurre sè stesso, e di mettere al mondo figli non adatti all'ambiente in forma ideale, ma in grado di perpetuare a loro volta loro stessi in virtù della cura che tali individui ricevono in vita.
Se l'uomo vive al di fuori del meccanismo di selezione della specie, vuole dire che è giunto ad un punto di potenziale quiete evoluzionistica. L'evoluzionismo ha prodotto l'uomo, ma con esso si è fermato. e ciò dimostra il fatto che l'uomo è un essere ontologicamente distinto perchè ormai estraneo, proprio in virtù dell'amore curativo che prova per il prossimo in maniera razionale( come dote solidaristica potenziale ed universale innata, ), proprio in nome di questo, è estraneo alla logica del progresso di specie.
In tal senso ritengo l'uomo un essere diverso dal resto della natura non solo perchè ha caratteristiche fisiche e psichiche diverse, ma sopratutto perchè è dotato di una visione universale che lo porta a mettere in salvo il debole ed a perpetuarlo ( alla faccia del farnetichio eugenetico, primo nemico dell'uomo).
A domani il seguito.............