Pagina 1 di 3 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 21
  1. #1
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    09 Apr 2004
    Messaggi
    11,861
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Il mio partito democratico



    Io credo in un'America in cui la separazione di Chiesa e Stato sia assoluta e in cui nessun prelato cattolico possa insegnare al Presidente (qualora questi sia cattolico) quel che deve fare, e in cui nessun pastore protestante possa imporre ai suoi parrocchiani per chi votare; un'America in cui a nessuna Chiesa o scuola di carattere confessionale siano concesse sovvenzioni tratte dal pubblico denaro oppure preferenze politiche, e in cui a nessuno sia impedito di accedere a un pubblico ufficio, solo perché la sua religione differisce da quella del Presidente in grado di nominarlo o del pubblico in grado di eleggervelo.

    Io credo in un'America che ufficialmente non sia cattolica né protestante né ebraica; in cui nessun pubblico ufficiale richieda o accetti istruzioni sulla politica da seguire vuoi dal Papa, vuoi dal Concilio nazionale delle Chiese, vuoi da altre fonti ecclesiastiche; un'America in cui nessun organismo confessionale cerchi di imporre, direttamente o indirettamente, la propria volontà al popolo in generale ovvero alle iniziative dei pubblici funzionari, e in cui la libertà di religione sia una e indivisibile, talché ogni azione contro una delle Chiese sia considerata attentato contro la nazione nel suo complesso. (...)

    Infine, io credo in un'America in cui prima o poi l'intolleranza religiosa sia destinata a sparire, e in cui tutti gli individui e tutte le Chiese siano trattati da eguali; un'America in cui ognuno abbia lo stesso diritto di frequentare o no la Chiesa che si è scelta, e in cui non si diano voti cattolici o anticattolici, e in generale nessun blocco di voti di alcuna specie: in cui cattolici, protestanti ed ebrei, laici o ecclesiastici che siano, si astengano da quegli atteggiamenti di disprezzo e ostilità che tanto spesso hanno in passato intralciato la loro azione, per promuovere invece l'ideale della fratellanza tra i cittadini americani. Questa è l'America nella quale io credo, ed è anche il tipo di ufficio presidenziale nel quale io credo; un ufficio d'importanza somma che non deve essere né umiliato, facendone lo strumento di questo o quello schieramento confessionale, né insozzato, negando arbitrariamente la possibilità di accedervi a un membro di qualsivoglia raggruppamento confessionale. Il mio ideale è quello di un Presidente le cui opinioni religiose siano questione che riguardi lui solo e cui esse non siano imposte dalla nazione, e tanto meno imposte quale condizione per il mantenimento del suddetto ufficio.

    E' questa l'America nella quale io credo, ed è per un'America del genere che io ho combattuto nei Mari del Sud, è per un'America del genere che mio fratello è caduto sui campi di battaglia europei. Nessuno allora ci proponeva una «duplice» lealtà, nessuno osava sostenere che noi non credessimo nella libertà, o che appartenessimo a una minoranza di dubbia lealtà, la quale minacciasse «le libertà per le quali son morti i nostri padri».

    John Fitzgerald Kennedy , 1960 , il primo presidente cattolico degli Stati Uniti d'America

  2. #2
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    02 Jul 2012
    Messaggi
    8,634
     Likes dati
    15
     Like avuti
    11
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da IndiansTrips Visualizza Messaggio
    ì
    Io credo in un'America in cui la separazione di Chiesa e Stato sia assoluta e in cui nessun prelato cattolico possa insegnare al Presidente (qualora questi sia cattolico) quel che deve fare, e in cui nessun pastore protestante possa imporre ai suoi parrocchiani per chi votare; un'America in cui a nessuna Chiesa o scuola di carattere confessionale siano concesse sovvenzioni tratte dal pubblico denaro oppure preferenze politiche, e in cui a nessuno sia impedito di accedere a un pubblico ufficio, solo perché la sua religione differisce da quella del Presidente in grado di nominarlo o del pubblico in grado di eleggervelo.

    Io credo in un'America che ufficialmente non sia cattolica né protestante né ebraica; in cui nessun pubblico ufficiale richieda o accetti istruzioni sulla politica da seguire vuoi dal Papa, vuoi dal Concilio nazionale delle Chiese, vuoi da altre fonti ecclesiastiche; un'America in cui nessun organismo confessionale cerchi di imporre, direttamente o indirettamente, la propria volontà al popolo in generale ovvero alle iniziative dei pubblici funzionari, e in cui la libertà di religione sia una e indivisibile, talché ogni azione contro una delle Chiese sia considerata attentato contro la nazione nel suo complesso. (...)

    Infine, io credo in un'America in cui prima o poi l'intolleranza religiosa sia destinata a sparire, e in cui tutti gli individui e tutte le Chiese siano trattati da eguali; un'America in cui ognuno abbia lo stesso diritto di frequentare o no la Chiesa che si è scelta, e in cui non si diano voti cattolici o anticattolici, e in generale nessun blocco di voti di alcuna specie: in cui cattolici, protestanti ed ebrei, laici o ecclesiastici che siano, si astengano da quegli atteggiamenti di disprezzo e ostilità che tanto spesso hanno in passato intralciato la loro azione, per promuovere invece l'ideale della fratellanza tra i cittadini americani. Questa è l'America nella quale io credo, ed è anche il tipo di ufficio presidenziale nel quale io credo; un ufficio d'importanza somma che non deve essere né umiliato, facendone lo strumento di questo o quello schieramento confessionale, né insozzato, negando arbitrariamente la possibilità di accedervi a un membro di qualsivoglia raggruppamento confessionale. Il mio ideale è quello di un Presidente le cui opinioni religiose siano questione che riguardi lui solo e cui esse non siano imposte dalla nazione, e tanto meno imposte quale condizione per il mantenimento del suddetto ufficio.
    Con queste idee Kennedy si porrebbe automaticamente al di fuori del PD italiano.

  3. #3
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    09 Apr 2004
    Messaggi
    11,861
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Jan Hus Visualizza Messaggio
    Con queste idee Kennedy si porrebbe automaticamente al di fuori del PD italiano.
    hai drammaticamente ragione

  4. #4
    Civilization
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Hic sunt leones.
    Messaggi
    6,831
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Jan Hus Visualizza Messaggio
    Con queste idee Kennedy si porrebbe automaticamente al di fuori del PD italiano.
    .

  5. #5
    email non funzionante
    Data Registrazione
    05 Sep 2007
    Messaggi
    55
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da IndiansTrips Visualizza Messaggio


    Io credo in un'America in cui la separazione di Chiesa e Stato sia assoluta e in cui nessun prelato cattolico possa insegnare al Presidente (qualora questi sia cattolico) quel che deve fare, e in cui nessun pastore protestante possa imporre ai suoi parrocchiani per chi votare; un'America in cui a nessuna Chiesa o scuola di carattere confessionale siano concesse sovvenzioni tratte dal pubblico denaro oppure preferenze politiche, e in cui a nessuno sia impedito di accedere a un pubblico ufficio, solo perché la sua religione differisce da quella del Presidente in grado di nominarlo o del pubblico in grado di eleggervelo.

    Io credo in un'America che ufficialmente non sia cattolica né protestante né ebraica; in cui nessun pubblico ufficiale richieda o accetti istruzioni sulla politica da seguire vuoi dal Papa, vuoi dal Concilio nazionale delle Chiese, vuoi da altre fonti ecclesiastiche; un'America in cui nessun organismo confessionale cerchi di imporre, direttamente o indirettamente, la propria volontà al popolo in generale ovvero alle iniziative dei pubblici funzionari, e in cui la libertà di religione sia una e indivisibile, talché ogni azione contro una delle Chiese sia considerata attentato contro la nazione nel suo complesso. (...)

    Infine, io credo in un'America in cui prima o poi l'intolleranza religiosa sia destinata a sparire, e in cui tutti gli individui e tutte le Chiese siano trattati da eguali; un'America in cui ognuno abbia lo stesso diritto di frequentare o no la Chiesa che si è scelta, e in cui non si diano voti cattolici o anticattolici, e in generale nessun blocco di voti di alcuna specie: in cui cattolici, protestanti ed ebrei, laici o ecclesiastici che siano, si astengano da quegli atteggiamenti di disprezzo e ostilità che tanto spesso hanno in passato intralciato la loro azione, per promuovere invece l'ideale della fratellanza tra i cittadini americani. Questa è l'America nella quale io credo, ed è anche il tipo di ufficio presidenziale nel quale io credo; un ufficio d'importanza somma che non deve essere né umiliato, facendone lo strumento di questo o quello schieramento confessionale, né insozzato, negando arbitrariamente la possibilità di accedervi a un membro di qualsivoglia raggruppamento confessionale. Il mio ideale è quello di un Presidente le cui opinioni religiose siano questione che riguardi lui solo e cui esse non siano imposte dalla nazione, e tanto meno imposte quale condizione per il mantenimento del suddetto ufficio.

    E' questa l'America nella quale io credo, ed è per un'America del genere che io ho combattuto nei Mari del Sud, è per un'America del genere che mio fratello è caduto sui campi di battaglia europei. Nessuno allora ci proponeva una «duplice» lealtà, nessuno osava sostenere che noi non credessimo nella libertà, o che appartenessimo a una minoranza di dubbia lealtà, la quale minacciasse «le libertà per le quali son morti i nostri padri».

    John Fitzgerald Kennedy , 1960 , il primo presidente cattolico degli Stati Uniti d'America
    Attualmente l'America somiglia a queste speranze il dialogo interreligioso è molto aperto e la separazione tra chiesa e stato è netta, segue i principi generali della Costituzione statunitense basata sul liberalismo lockiano.
    Kennedy con queste idee si porterebbe fuori da un ramo del Pd non da tutto il partito.

  6. #6
    Seguace di Eraclito
    Data Registrazione
    29 Sep 2006
    Località
    Portici (NA)
    Messaggi
    6,395
     Likes dati
    969
     Like avuti
    512
    Mentioned
    21 Post(s)
    Tagged
    12 Thread(s)

    Predefinito

    Qui da noi uno così sarebbe definito komunista, estremista, o finanche terrorista...

  7. #7
    email non funzionante
    Data Registrazione
    20 Jan 2006
    Messaggi
    18,041
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    sempre a copiare dagli americani...

  8. #8
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    18 May 2002
    Messaggi
    20,725
     Likes dati
    0
     Like avuti
    5
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da lucaBI Visualizza Messaggio
    sempre a copiare dagli americani...
    voi copiate dal Vaticano

  9. #9
    email non funzionante
    Data Registrazione
    20 Jan 2006
    Messaggi
    18,041
     Likes dati
    0
     Like avuti
    16
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da willy Visualizza Messaggio
    voi copiate dal Vaticano
    una parte del "noi"



    io combatto ancora dalla parte del Bene

  10. #10
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    02 Jul 2012
    Messaggi
    8,634
     Likes dati
    15
     Like avuti
    11
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da franzfarrokh Visualizza Messaggio
    Kennedy con queste idee si porterebbe fuori da un ramo del Pd non da tutto il partito.
    Certo. Se un partito non è né laico né confessionale è chiaro che ci può stare sia chi è laico, convinto di non dover rinunciare alla sua laicità, sia chi è clericale, convinto di non dover rinunciare al suo clericalismo. Quindi dentro ci si potrà trovare sia la Binetti sia, che so, Zanone, sia Rutelli sia Furio Colombo.

    Questo però non significa affatto che il PD sia un partito laico.

 

 
Pagina 1 di 3 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Ignazio Marino: il Partito Democratico? poco democratico
    Di FORTEBRACCIO nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 21
    Ultimo Messaggio: 19-07-12, 11:59
  2. Risposte: 26
    Ultimo Messaggio: 07-07-08, 19:14
  3. Risposte: 16
    Ultimo Messaggio: 10-05-08, 01:41
  4. Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 24-05-07, 23:32
  5. il partito democratico e il metodo democratico
    Di Arsenio nel forum Repubblicani
    Risposte: 38
    Ultimo Messaggio: 20-01-06, 23:43

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito