E' la prima volta che ci provo, mi scuso se il risultato non sarà eccellente...
Italia 1992 scoppia lo scandalo Tangentopoli che modifica in maniera radicale il panorama politico italiano spazzando via tutti i partiti che in passato hanno nel bene e nel male governato la repubblica fino a quel momento. Lo scandalo della corruzione e la repulsione verso i partiti coinvolti diffusa porta i cittadini a votare un referendum che abolisce il sistema proporzionale per lasciare spazio al maggioritario, favorendo anche l'aggregazione dei partiti in coalizioni.
Lo scenario politico viene sconvolto dalla candidatura dell' imprenditore Silvio Berlusconi che per ragioni tutt'ora oscure (alcuni maligni dicono che fosse arrivato a questa decisione per tutelarsi dalle indagini della magistratura molto attenti all'epoca alla corruzione, ai finanziamenti illeciti e ai rapporti tra politica e finanza) decide di "scendere in campo" fondando un partito "Forza Italia" che pur presentandosi come "il nuovo che avanza" e cavalcando l'onda di repulsione verso la corruzione della classe politica, si situa di fatto in continuità con l'opera del PSI dell'amico Bettino Craxi. Berlusconi fiuta il vento che tira e cerca un' alleanza con il PDS (dove D'Alema aveva appena spuntato a Veltroni la segreteria del partito) Rifondazione Comunista (guidata da Armando Cossutta) e i Cristiano Sociali (pochi ex-democristiani confluiti a sinistra).
Si contrappone a questa alleanza denominata "Sinistra per le libertà" il "Fronte Conservatore" i cui leader principali sono Fini (AN), Mastella e Casini (CCD). Questa coalizione vede ben poche speranze di vittoria per la grande presenza di ex-democristiani implicati negli scandali di corruzione.
Esclusa dai poli la Lega Nord.
Le elezioni del 1994 vedono la scontata vittoria dell'alleanza di centrosinistra (FI 21%, PDS 20,36% PRC 6,05% agli altri alleati le briciole che consentono alla coalizione di arrivare al 59%), primo ministro viene nominato Silvio Berlusconi, con Massimo D'Alema vice premier, si procede ad un ampio programma di liberalizzazioni, si cerca di rendere più moderno il pesantissimo sistema delle pensioni (non senza malumori dei comunisti e delle associazioni dei pensionati), e si prevedono politiche progressiste in ambito politico e di diritti civili. Il pil cresce ma cresce anche l'insofferenza dei lavoratori e dei ceti popolari che, pur apprezzando il lavoro del governo in campo di diritti civili e politici (cosa che rende sgradito Silvio Berlusconi agli occhi delle gerarchie ecclesiastiche), vedono disattese le promesse di redistribuzione in campo economico e sociale.
Nel frattempo intellettuali di destra (come Montanelli e Feltri) o comunque non Berlusconiani vengono messi a tacere quando denunciano i precedenti poco chiari del cavaliere, gli attacchi alla magistratura (definita "Proto-Fascista" dal Premier che nel frattempo aveva chiuso con la sua stagione di denuncia della corruzione che gli aveva favorito l'ascesa al potere). I suoi processi vengono soffocati dal parlamento, le sue reti televisive su cui ci sono dubbi di legittimità vengono condonate (il fatturato sale e di molto durante il suo governo) e la TV pubblica e privata si fa portavoce del centrosinistra e propaganda ogni giorno i successi in campo economico (per l' industria più che per i lavoratori) e politico del governo e chiudendo un occhio quando si tratta di parlare delle vicissitudini giudiziarie del cavaliere.
Alle elezioni del 1999 rivince la coalizione di centrosinistra seppur con margini assai più ristretti, e infatti, pochi mesi dopo, in occasione dell'appoggio del governo Berlusconi-D'Alema alla guerra del Kosovo e dell'uscita di parte del PRC dal governo viene a mancare la maggioranza. Un governo tecnico guidato da Amato guida l'Italia verso le elezioni del 2001.
Si presentano nel 2001 3 blocchi:
"Sinistra per le Libertà" Guidata da Silvio Berlusconi, formato da:
1 Partito Liberale di Sinistra: nato dalla fusione del PDS e di FI vede Berlusconi presidente e D'Alema segretario. Promuove una politica economica liberale che gode del supporto della confindustria e delle banche. Ha una linea garantista e difende con forza l'immunità parlamentare (specialmente dei propri esponenti) attaccando spesso la magistratura che a detta loro non è scevra da correnti Fasciste e Staliniste. In politica interna è abbastanza progressista per quanto riguarda i diritti civili, difende strenuamente la laicità dello stato e fa spesso ricorso a referendum popolari su temi che in parlamento troverebbero l'opposizione degli alleati cattolici. E' per una politica di accoglienza verso gli immigrati. Per una politica estera saldamente europeista anche se spesso si allinea alle posizioni degli USA dai quali si discosta solo quando si parla di medio-oriente, quando il PLS sostiene le posizioni dei palestinesi.
2 Verdi: il partito non tratta ancora molto i temi che non sono strettamente legati alla cultura ambientalista e appoggia il PLS limitandosi a discutere di questi. E' per una politica energetica che dia ampio spazio alle energie rinovabili, e vorrebbe una maggiore spesa per "ricerca e sviluppo" che vada in questo senso, magari trovando i fondi con una tassa che vada a sostituirsi all' 8 per mille. Spesso il PLS segue il suo piccolo alleato verde lasciando campo libero ad esso di dettare la linea comune in questi temi. Segretario Alfonso Pecoraro Scanio
3 Partito Radicale: Il partito di Pannella, in cui sono confluiti alcuni ex-PDS non confluiti nel PLS, propone il solito programma liberale, liberista e libertario, entrando in dissenso con il resto della coalizione solo quando si tratta di parlare di politica estera che Pannella vorrebbe più filo-israeliana che filo-palestinese e più filo-americana che filo-europea.
4 Comunisti Democratici: Guidato da Cossutta vorrebbe una svolta "sociale" del governo, ma lo sostiene perchè "L'alternativa è il Fascismo". Tace imbarazzato quando si parla della politica che il governo attua in tema di giustizia.
"Identità e Legalità" Guidata da Antonio Di Pietro, formata da:
1 Italia dei Valori: Il partito di Di Pietro denuncia la corruzione degli esponenti del governo (in particolare del PLS) e degli enti locali. Promuove una politica legalitaria e giustizialista, ponendo l'accento sul rinnovamento morale che la politica dovrebbe avere. Mette al primo posto del suo programma l'abolizione dell' immunità parlamentare. Porta avanti una politica moderata in campo di diritti civili e liberale in campo economico. Tra i suoi sostenitori eccellenti si annovera Marco Travaglio.
2 Alleanza Nazionale: Fini guida il Primo partito (per numero di votanti) della destra italiana, che è unita nel denunciare il passato poco chiaro di Silvio Berlusconi e dei suoi più stretti collaboratori. Il partito fa anche della lotta alla mafia la propria battaglia e nei discorsi del leader indiscusso si sprecano i richiami a Falcone e Borsellino. Per una politica estera isolazionista, una politica interna fortemente conservatrice ma per una politica economica più a sinistra di quella del governo Berlusconi, difendendo il monopolio statale di alcuni settori strategici e portando avanti alcune battaglie molto popolari in campo di affitti e mutui (dove denuncia costantemente le banche di "strozzinaggio"). Chiede frontiere chiuse, tolleranza zero, e riconoscimento della religione cattolica come religione di stato.
3 Centro Cristiano Democratico: Si pone come interlocutore privilegiato tra la coalizione di centrodestra e il vaticano, promuove una politica estera europeista, una politica interna conservatrice (fino a chiedere l'abolizione dell'aborto e del divorzio) e una politica economica che si colloca a metà tra quella liberale dell' IDV e quella sociale di AN. Purtroppo la difesa che spesso il segretario Mastella fa degli esponenti DC implicati in numerosi scandali di corruzione e successivamente riciclati nella coalizione di Identità e Legalità la pone spesso in posizione marginale rispetto gli altri 2 partiti, ma per battere Berlusconi non se ne può fare a meno, considerando la potenza della macchina mediatica del Premier.
4 Lega Nord, Bossi appoggia il centrodestra in quanto critica la corruzione del "Mafioso Berlusconi" e la politica del governo in tema di immigrazione.
"Alternativa Operaia" guidata da Fausto Bertinotti, formata da:
1 Rifondazione Comunista: la maggioranza del partito di Cossutta abbandona il segretario al suo destino e decide di porsi all'opposizione del governo usando la scusa della guerra in Kosovo. L'ostilità verso il PLS e la sua politica hanno però ragioni più profonde, infatti la politica liberista di Berlusconi e D'Alema hanno portato il partito a prendere posizioni molto radicali, la maggioranza interna è ormai fortemente condizionata infatti dai Trotskijsti, forti del prestigio derivato dal fatto che si sono sempre opposti all' alleanza con il centrosinistra che si è dimostrata rovinosa per i comunisti. Chiede l'abolizione della proprietà privata nazionalizzando le grandi industrie e l'autogestione operaia delle piccole e medie imprese. Inoltre rivendica il matrimonio omosessuale (e il governo in questo senso non è del tutto sordo), la fine del concordato e ampi diritti sociali, civili e politici per tutti, italiani e immigrati. In politica estera propaganda l'uscita dell'Italia dalla Nato.
2 Partito Marxista-Leninista Italiano: gli stalinisti del PMLI decidono di appoggiare RC nella sua lotta contro il PLS. Non sono molto ben visti dagli alleati di coalizione, ma con la lotta che il governo sta portando avanti contro di loro RC tramite le TV del premier, RC non può rifiutare alcun aiuto. Chiede (delirantemente) di importare il sistema Cinese in Italia, imbarazzando spesso gli esponenti di Rifondazione Comunista, molto critici verso quella esperienza.