No, ma il discorso è questo: è la storia del continente sud-americano che cerca di liberarsi dal colonialismo statunitense ed anglosassone e la strada migliore che trova è quella del "populismo" (tipico della retorica politica sud-americana) e dello Stato dittatoriale paternalista. Questo modello di Stato sociale paternalista ha in Sud-America due sviluppi: uno di destra nazionalista e militare (con tutta l'enfasi tipicamente fascista sulle milizie del popolo) e uno socialista (godendo in qualche modo dei vantaggi di un'alleanza con la superpotenza russa). I due modelli (per intenderci: Perez e Castro) sono in realtà molto simili, come simile è il comunismo terzomondista e il fascismo italiano.
Al di là delle etichette e delle bandiere ci troviamo in un movimento di rivolta nazionalista ed autarchica contro l'abuso e il sopruso degli USA.
Che questi modelli siano superati e che non abbiano risolto molti dei problemi alla base dell'economia nazionale, e che l'assenza della democrazia e del libero dibattito abbia "congelato" la storia e lo sviluppo culturale e tecnologico di tali nazioni, è un dato di fatto storiografico che vale sia per gli Stati di destra che per quelli di sinistra.
Sempre dal punto di vista della Storia, e specificatamente della Storia del Sud-america, questo movimento (bilaterale, di destra e sinistra) ha però rappresentato in quegli anni un fatto molto positivo e che può essere chiamato il tentativo di liberazione delle colonie del sud-america, e per un americanista come te, il concetto di INDIPENDENZA sarà senza dubbio molto gradito. Dato che la Storia non è lineare gli sviluppi di tale tentativo (frustrato e fallito) è stato represso o nel sangue (Cile) o con una continua TENSIONE interna (infiltrati, partiti finanziati, oppositori fantoccio) che ha portato i leader a scegliere la strada della dittatura e della repressione, non so dirti cosa sarebbe potuto uscire fuori dalla Storia del Sud-america libero, qualora gli fosse stato concesso il diritto di evolversi naturalmente.
Fatto sta che gli Stati uniti e l'Inghilterra hanno reagito in diversi modi per riconquistare le proprie colonie, uno di questi modi è stato Pinochet.
Secondo me la nazionalizzazione delle energie nazionali è meglio che non la privatizzazione in mano ad una nazione straniera, così come la forma dello stato sociale di destra o sinistra che sia è meglio della forma della colonia.
Spero di non meritare la morte per questo.
Errata corrige:
Peron, non Perez
Quello che volglio dire e' che una dittatura che impedisca il comunismo e' meglio del comunismo stesso, e' anche vero che e' peggio di una democrazia (reale, non finta tipo Allende).
Solo che la sinistra critica Pinochet e non critica Allende, anzi per loro e' un eroe.
Per quanto riguarda le tue ultime frasi (quelle quotate), proprio non sono d'accordo e i motivi sono qualche migliaio.
Dunque da dove iniziare ....
Spruzziamo un pò di qualità al thread:
La vera morte di un presidente
Nell'ora della della battaglia finale, con il paese alla mercé delle forze della sovversione, Salvador Allende continuó afferrato alla legalitá.- Gabriel Garcia Marquez
La contraddizione piú drammatica della sua vita fu quella di essere, contemporaneamente, nemico della violenza ed appassionato rivoluzionario, e credeva di averla risolta con l'ipotesi che le condizioni del Cile consentivano una evoluzione pacifica verso il socialismo, all'interno della legalitá borghese.
L'esperienza gli insegnó troppo tardi che non si puó cambiare un sistema dal governo, ma dal potere.
Questa tardiva constatazione forse fu la forza che lo spinse a resistere fino alla morte, tra le macerie fumanti di una casa che non era nemmeno sua, una residenza costruita da un architetto italiano destinata alla zecca dello Stato, e terminó convertita in un rifugio per un Presidente senza potere.
Resistette per sei ore, impugnando il mitra che gli aveva regalato Fidel Castro, fu la prima arma che Salvador Allende usó in vita sua.
Il giornalista Augusto Olivares che rimase al suo fianco sino alla fine, ricevette numerose ferite e morí dissanguato in un ambulatorio pubblico.
Verso le quattro del pomeriggio, il generale di divisione Javier Palacio, riuscí ad occupare il secondo piano, con il suo aiutante capitano Gallardo e un gruppo di ufficiali. Lí, tra le poltrone finto Luigi XV, il vasellame di dragoni cinesi e i quadri di Rugenda del salone rosso, Salvador Allende stava aspettandoli. Aveva un casco da minatore, stava in maniche di camicia, senza cravatta e con i vestiti macchiati di sangue. Impugnava il mitra.
Allende conosceva il generale Palacio. Pochi giorni prima aveva detto ad Augusto Olivares che quello era un uomo pericoloso, perché manteneva stretti contatti con l'ambasciata degli Stati Uniti. Come lo vide apparire dalla scalinata, Allende gridó: "Traditore!" e gli riuscí di ferirlo ad una mano.
Allende morí a seguito dello scambio di raffiche con questa pattuglia. Poi, tutti gli ufficiali, quasi seguendo un rito di casta, spararono sul suo corpo. Alla fine, un ufficiale lo sfiguró con il calcio di un fucile. Esiste una fotografia: la scattó il fotografo Juan Enrique Lira, del giornale El Mercurio, l'unico autorizzato a fotografare il cadavere. Era tanto sfigurato che, alla signora Hortensia, sua moglie, mostrarono il corpo solo quando stava nella bara. E non permisero che scoprisse il volto.
Allende aveva compiuto 64 anni in luglio, era un Leone tipico: tenace, deciso e imprevedibile. Quel che pensa Allende lo sa solo Allende, mi disse una volta un suo ministro. Amava la vita, amava i fiori e i cani, era di modi galanti come si usava in altri tempi.
La sua maggiore virtú fu quella di essere conseguente, peró il destino gli riservó la rara e tragica grandezza di morire difendendo con le armi l'anacronistico diritto borghese; difendendo una Corte Suprema che lo aveva ripudiato e che poi legittimó i suoi assassini; difese un miserevole Parlamento che aveva contestato la sua legittimitá e che poi finí per arrendersi agli usurpatori; difendendo i partiti dell'opposizione che avevano giá venduto la loro anima al fascismo; difendendo tutti gli ammennicoli di un sistema tarlato che si era impegnato ad annichilire senza sparare una sola pallottola.
Il dramma accadde in Cile, per disgrazia dei cileni, peró passerá alla storia come qualcosa che irrimediabilmente coinvolse tutti gli uomini del tempo, destinato a rimanere per sempre nelle nostre vite.
e io invece pur non essendo di sinistra non posso che santificare Allende di fronte a Pinochet
Non sappiamo cosa avrebbe potuto fare Allende che in modo del tutto legittimo nazionalizzò le risorse del paese, in particolare il rame, facendo quindi uno sgambetto alle industrie straniere, in particolar modo americane. In questo modo però il presidente cileno sperava di migliorare la qualità della vita del suo popolo trattenendo in Cile qualche centinaia di milioni di dollari l'anni che invece andavano in fumo per colpa del meccanismo delle multinazionali
In Pinochet invece non vedo nulla di buono. Non lo si può eroicizzare perché avrebbe salvato il Cile da qualcosa che è del tutto ipotetico.
Al contrario lo condanno perché ha provocato repressione e sofferenze a gente comune che aveva l'unica colpa di non essere dalla sua parte
Ricordiamo poi che Pinochet, lungi dall'appartenere a qualche ideologia precisa - di solito lo si inquadra come "fascistoide" - prese come propri consiglieri economici i cosi detti Chicago Boys, ossia i profeti dell'ultraliberismo di tipo americano
E' vero, forse, che il Cile ha goduto di un discreto sviluppo economico; ma è altrettanto vero che il prezzo è stato un aumento delle disuguaglianze sociali, coi poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, tipico di un'economia capitalista
Certo, è inutile ribadire che il comunismo resta un male assoluto (tra epidemie, calamità naturali, guerre, carestie, il comunismo è il fenomeno che ha provocato più morti nella storia dell'umanità)... ma da qui a elogiare il metodo di una "dittatura preventiva" contro Allende o chiunque altro mi sembra troppo...
le disgrazie del sud america non sono legate al sedicente ed inesistente colonialismo statunitense , e solo in parte alle dittature terrrificante che hanno dominato i l sud-america
la vera disgrazia fu il meticciato
diversamente dai coloni anglo-sassoni , i coloni spagnoli e portoghesi si mesolarono con gli indigeni e portarono in sud america milionate di africani e di altri immigrati non europei , come gli indiani e cinesi
questo non fece altro che procurare decine e decine di piccole guerre etniche
ad esempio negli anni della guerra civile messicana , gli usa si aricchivano vertiginosamente , mentre il mesisco sprofondava nella vilenza etnica e nella miseria
se oggi facciamo 1 statistica vediamo che
+ Europei = maggior sviluppo
- Europei = miseria
la storia degli USA e del sud america ci insegna che la soc multirazz porta scontri etnici, miseria e povertà