Originariamente Scritto da
simonespiga
“Quando sento parlare di partiti unici e di federazioni temo che si facciano discorsi per addetti ai lavori ma che rischiano di essere distanti dalla gente. Io mi auguro che nel centrodestra riparta il confronto sul programma, non dobbiamo commettere l’errore di decantare quello che abbiamo fatto”.
E’ quanto afferma l’esponente di An,
Gianni Alemanno, parlando alla Festa dell’Udc a Chianciano Terme.
“Io non escludo affatto un partito unico, ma immagino più un partito di destra e di centro strategicamente alleati”.
Il vento dell’
antipolitica?
“La crisi della politica, il libro ‘La casta’, il ‘V-day’… ma la crisi è solo un feticcio – dice Alemanno- un’immagine della crisi profonda della società. Grillo se la prende con la legge Biagi e il precariato, ma non tiene conto della gobalizzazione”. “Quando si parla di economia si deve tener conto dell’economia globale perché si tende ad andare dove ci sono meno diritti e minori costi. C’è un cambio di modello che tutta l’Europa deve realizzare e le ideologie del passato non servono più.”
“Per questo – spiega l’esponente di AN - bisogna parlare di programmi. Altrimenti si fa il gioco dello scarica barile e si continua a dare la colpa una volta ad uno, una volta all’altro.”
Invece, “bisogna dare una prospettiva ai giovani. Fino a qualche anno fa il padre pensava che il proprio figlio sarebbe stato meglio di lui, sia dal punto di vista economico che sociale. Oggi la tragedia reale è che cose del genere non si possono più pensare”.
E allora? Allora “si deve ripartire dal programma, è da qui che deve ripartire il confronto. Sbagliamo se ci limitiamo a fare i paragoni con la coalizione opposta. Bisogna ragionare sul progetto della nuova Italia con le altre forze politiche , ma anche con la società civile per arrivare ad una sintesi vincente per fronteggiare la crisi attuale.”
E fa l’esempio di Sarkozy: “Sarkozy – sottolinea- ha vinto partendo da posizioni di destra che poi ha aperto al centro e a sinistra. Non si deve avere paura- scandisce- di partire da una cultura identitaria né di parlare di autorità, merito, patria.” “AN – prosegue- deve percorrere un percorso analogo a quello di Sarkozy. Io penso ad un centro e ad una destra alleate strategicamente”. E a proposito della
legge elettorale, Alemanno spiega che “una nuova legge elettorale è sicuramente giusta, ma deve preservare un aspetto: le idee del partito e le prospettive di schieramento devono essere ben chiare prima del voto. Altrimenti rischiamo di tornare indietro e di avere una politica ancora più confusa”.
“Quando c’è il vento dell’antipolitica- ribadisce- c’è una sola strada maestra da percorrere: andare a votare e allora sì che i coriferi dell’antipolitica quando gli elettori, come succede in Italia, si recheranno a votare con un’affluenza dell’80%, si dovranno ricredere”.