16. settembre 2007. 16:16
Il vicepresidente del governo serbo Bozidar Djelic ha dichiarato oggi che la decisine di ieri del Comitato generale del Partito democratico serbo che la Serbia non dovrebbe aderire alla NATO, non mette a repentaglio in alcun modo la stabilità del governo. Il governo ha un programma unico di sviluppo dei rapporti con la NATO nell’ambito del programma Partnership per la pace, ha detto Djelic. Lui ha fatto sapere che dell’associazione alla NATO, nonché dell’adesione della Serbia all’Unione europea, non decidono né i partiti né i politici, bensì il popolo al referendum.
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16. settembre 2007. 16:08
I leaders della NATO comunicheranno finalmente al governo serbo, dopo otto anni di segretezza, le località in cui l’Alleanza Nordatlantica ha lanciato migliaia di bombe a frammentazione durante i bombardamenti contro la Serbia nel 1999, scrive il londinese “Indipendent”. Il quotidiano riporta che i comandanti della NATO hanno ceduto sotto pressione di governi stranieri e lobby, e che consegneranno le coordinate per diverse centinaia di posizioni, mentre le autorità di Belgrado sperano che questo contribuirà al ritrovamento di migliaia di pezzi di bombe che si trovano in alcune parti della Serbia. La promessa della NATO concluderà i rinvii criticati aspramente da organizzazioni per i diritti umani, e definiti da un ministro britannico come “una vergogna”, scrive “Indipendent”. Il deputato del partito conservativo, lord Elton, attivista leader nella lotta contro le bombe a frammentazione, ricorda che i ministri hanno confermato verso la metà di maggio che le coordinate sono state consegnate alla NATO, e che l’Alleanza avrebbe dovuto consegnarle alla Serbia. Si crede che durante l’intervento militare della NATO nella primavera del 1999, dagli aerei militari degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell’Olanda siano state lanciate più di 2.000 bombe a frammentazione, con 380.000 pezzi sparsi. L’Alleanza Nordatlantica ha lanciato 531 bombe a frammentazione del tipo RBL755, costruite per la distruzione di carri armati e di altri tipi di veicoli corazzati. Però, questa prassi ha riscontrato aspre critiche quando hanno cominciato a perdere la vita i civili serbi durante l’intervento della NATO. Dopo i bombardamenti, la NATO ha ammesso che almeno il 5% di bombe hanno mancato il bersaglio, e questo significa che sul territorio della Serbia e del Kosovo e Metochia si trovano 20.000 pezzi inesplosi di bombe a frammentazione. Ad una conferenza organizzata verso l’inizio di quest’anno, si è potuto sentire che nel 1999 hanno perso la vita almeno sei serbi, di cui tre ragazzi, e sono rimaste ferite 12 persone, di cui 6 bambini, dai frammenti di queste bombe.
Fonte: www.radioyu.org
Visto che decidera' il popolo credo che la Serbia non aderira' a quell' associazione, che ha causato tanto dolore al popolo serbo. Oltre il 75% e' contrario all'adesione. Ritengo che il futuro della Serbia sia con la Russia, che finalmente e' ritornata grande. Con Putin i sogni diventano realta'.
Nb: il brindisi e' dedicato al grande Vladimir, a cui va la mia massima stima.