Rai, al Senato l'Unione batte in ritirata. Mastella: "Al voto"
Roma, 20 set (Velino) - Mutuando un termine dal gergo militare, si potrebbe dire che l'Unione, al Senato, nel corso del voto sulla Rai, ha optato per una ritirata strategica, che ha evitato ai senatori di mettere ai voti un documento unitario, che nel corso della giornata era diventato sempre meno unitario, date le numerose defezioni dalle fila del centrosinistra che si sono susseguite nel giro di qualche ora. Avevano esordito senatori diniani Giuseppe Scalera e Natale D'Amico (Dini non era presente, perché in missione), i quali avevano fatto sapere con una nota che nessuna delle mozioni presentate soddisfaceva i requisiti da loro richiesti per escludere finalmente la presa dei partiti sulla Rai" e hanno votato contro tutti i documenti. Li avevano seguiti Marco Follini (che si è astenuto), Fernando Rossi, Luigi Pallaro, che si sono astenuti optando per quella di Bordon e Manzione, Roberto Barbieri, del gruppo misto che ha dichiarato in aula di astenersi e infine, con un colpo di scena, il Gauirdasigilli Clemente Mastella, il qale ha abbandonato l'aula aprima del voto, affermando che "la maggioranza non esiste più". A quel punto, qualsiasi votazione su un documento presentato ufficialmente dalla maggioranza si sarebbe risolta con un esito negativo. Ragion per cui, dopo avere incaddato il cadeu di Francesco Storace e degli altri due senatori della Destra, che hanno permesso all'aula di respingere di misura la mozione della Cdl, gli esponenti dell'Unione si sono visti costretti a chiedere (attraverso Antonio Boccia), una votazioni per parti separate della mozione Bordon-Manzione che ha loro consentito di ottenere l'assorbimento del dispositivo di quella unitaria, che infatti è stata riritata.
Ciò non ha impedito, dopo ben sei votazioni sulla mozione dei due ex-ulivisti, uno mini-dibatito in aula sul senso politico di quanto operato dalla maggioranza. Intervenendo per primo, il leghista Roberto Castelli ha fatto notare che i dirigenti del centrosinistra hanno fatto appello a una mozione "smontata e rimontata, sulla quale il governo aveva espresso un parere contrario e che loro non volevano votare". A seguire, gli interventi di Matteoli e di Schifani, che hanno sottolineato quanto il mancato voto equivalga a una resa politica
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=414958#414958
...cercatemi , se volete e potete , come RoccoFerraro
poverino...lo attacano tutti, dovrà pur difendersi in qualche modo, in fondo chiede solo di poter fare quel che gli pare e piace, senza che nessuno si azzardi a dire qualcosa contro di lui, anzi, lo devono difendere sempre e comunque.
adesso o si cambia registro e lo si coccola un po', gli si paga un viaggetto a Singapore con moglie, figlio, amici, cugini, tutta Ceppaloni a spese nostre, si idolatra per la genialata indultizia, ci si complimenta per la sua bellezza maschia e per la sua purezza fino al matrimonio, lo si comprende cristianamente per non voler distruggere e demnizzare l'avversario con il conflitto d'interessi, oppure il governo cade e pace per tutti.
tanto lui si ricicla comunque, non ha problemi......
Se Mastella molla la poltrona ... nevica.
...o maghari Mastella farà cadere il governo sperando che tutti quelli che non vedono l'ora che Prodi se ne vada poi lo votino, insomma fa il martire per trovarsi un novo posticino nel prossimo governo...
Mastella molla il governo, mica molla la poltrona.....è un democristo veterano della vecchia scuola.
A parte che il CSX si genufletterà a 90 gradi, regalandogli un paio di yacht e 2 navi spaziali(per il figlio una laurea in neurochirurgia honoris causa ed un posto da primario incluso, e per la moglie 3 kg di diamanti ed il titolo di GranDuchessa di Ceppaloni con vitalizio assicurato minimo da 3 milioni di euro al mese),
ma anche se nell'ipotesi più remota(ed inverosimile) questo non accadesse(nel CSX ci sono 10000 uomini e solo 7 testicoli funzionanti, gli altri sono evirati e non hanno testosterone politico, e pochissima dignità cosa assai più grave), la poltrona se la ritroverà al "grande centro" o nelle "larghe intese", oppure direttamente nel CDX.....insomma, i suoi voti qualcuno se li cuccherà di sicuro, lasciandogli la poltrona, e lui avrà dimostrato per la miliardesima volta, di poter comandare ovunque sia la sua presenza grassoccia e castista.