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  1. #1
    SIEMPRE COSTANTE PLVS OVTRE!
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    Romæ Urbis ResPublica - Descendit ex Patribus Romanorum - Roma non avrebbe potuto assurgere a tanta potenza se non avesse avuto, in qualche modo, origine divina, tale da offrire agli occhi degli uomini, qualcosa di grande e di inesplicabile.
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    Predefinito L'Occidente contro l'Oriente

    V'è una figura, che va oltre l'umanità e rasenta la leggenda, egli è l'apoteosi dell'omo Occidentale, un sovrano mite e saggio che già nell'occhi aveva segnato il suo destino, un eroe che si batté per l'unica cosa che veramente contava, la sua Patria, la sua città, il suo popolo. Il suo nome e le sue imprese non sono minori del sacrificio di Leonida e dei suoi trecento spartani nella gola delle Termopoli. Simile fu la loro battaglia, come simili erano quei nemici che minacciavano l'Europa e l'Occidente, e medesima fu la loro fine e la loro Gloria.
    Se c'è un nome che può rappresentare l'Occidente unito contro l'invasione turca e islamica quello è uno solo: Kostantinos XI Palailogos, l'ultimo Basileus.


    Epico fu quell'assedio, il disperato e stoico DOVERE di difendere la Patria a ogni costo al di la della vittoria e della gloria. Lottare sapendo d'essere l'ultimi d'un mondo antico, gl'ultimi d'una specie. Lottare fine alla morte, dimostrando al mondo, a Dio e a se stessi che il sangue degli antenati non fu versato in vano.

    Così una manciata d'omini, Romei e Latini, riuniti nella fede e nell'ideali dopo secoli de rivalità, rifiutarono le richieste di resa in cambio della loro salvezza e accettarono de combattere fino alla fine.
    L'armata ottomana era composta, con l'arrivo dell'ultimi rinforzi, da circa 160.000 unità, più un'immensa armata che partì da Gallipoli.
    Le forze in campo erano terribilmente impari: per quanto le fonti siano molto dissimili, è probabile che Costantino, tra Latini e Greci, potesse disporre di non più di 7.000 armati e circa 35 navi, mentre il Turco poteva schierare oltre 250 navi e 160.000 uomini!



    Si narra così la morte de Costantino XI Dragases Paleologo, l'ultimo Imperatore Romano: dopo aver lasciato le insegne Imperiali, si gettò nella mischia con valore, assieme ai suoi ultimi compagni ancora in vita, e scomparve per sempre dopo aver ucciso, si dice, seicento ottomani.

    Colui che "era stato in vita sua saggio ed equilibrato, che aveva praticato la sapienza e la virtù in sommo grado, intelligente e non inferiore in alcun modo a nessuno dei più colti imperatori che l'hanno preceduto" , rifiutandosi d'abbandonare la Città assediata, decidendo di combattere e morire a fianco dei suoi amici, dei suoi fratelli, dei suoi sudditi, divenne un simbolo glorioso della lotta della Cristianità contro l'Infedele, un'icona della lotta eterna del Bene contro il Male, della Luce contro le Tenebre. Negli anni, nei secoli, la memoria di Costantino Dragazes venne mantenuta e vivificata, egli divenne martire, e la Chiesa Ortodossa lo chiamò benedetto e santo. Icone mostravano il suo volto, ed egli era venerato quale Santo liberatore. Un simbolo per chi combatté in Grecia per la libertà dall'oppressione turca, egli divenne la bandiera della Grande Idea, ed una statua al martire campeggia ancora oggi di fronte alla cattedrale di Atene. Si narrava che l'antico imperatore, dormiente, si sarebbe ridestato ed avrebbe liberato la Capitale, restituendola alla Cristianità, ecircolavano poemi e canzoni popolari.
    Nichols, nel suo The immortal Emperor, ne riporta alcuni, ad esempio un brano del poeta Kostis Palamas:

    "Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
    E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
    Per spalancare la murata porta d'Oro;
    E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
    Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
    Cercherò riposo sui miei antichi confini."


    Costantino XI, eroe della lotta Occidentale contro l'invasore asiatico, è un modello da ricordare e da seguire, e possano le sue gesta fungerci da vessillo nelle battaje future.
    Onore al Basileus ton Romaion!

    Valete Optime.

  2. #2
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    Nessuna pietà per il Turco, e quelli che continuano a volere questi selvaggi in Europa fanno solo il loro gioco.

  3. #3
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    L' ultima omelia di Constantino Paleologo secondo il "Chronikòn" di Georgios Frantzìs,testimone oculare.Traduzione libera dal greco:

    Gentilissimi Arconti(nobili) e illustri sindaci e generali e coraggiosissimi soldati e tutto il popolo fedele ed onesto.Sapete bene che l' Ora è giunta e il nemico della nostra fede vuole con ogni mezzo e arteficio di portarci in più grande difficoltà e di darci con ogni forza guerra tremenda con grande scontro da terra e da mare,così da,se possible,come serpe di liberare il suo veleno e come leone selvaggio di divorarci.Per questo vi dico e vi chiedo di rimanere valorosi e con anima coraggiosa,come avete fatto sempre fino ad ora,contro i nemici della nostra fede.Vi affido questa città illustre e famosa e nostra patria e reggina delle città.Dunque,sapete bene fratelli,che per 4 ragioni vale preferire morire anzichè vivere.Primo per la nostra fede ed "eusebia" (significa più o meno avere rispetto di Dio),secondo per la patria,terzo per nostro Signore Gesù Cristo e quarto per parenti ed amici.Se,quindi,fratelli,dobbiamo lottare fino alla morte per una delle sudette ragioni,allora abbiamo il dovere di combattere ancora più duramente per tutte e 4 insieme,altrimenti perderemo tutto.

    Se per i nostri peccati,Dio concederà la vittoria agli irrispettosi di Dio,ci troveremo in pericolo per la nostra fede santa data a noi da Cristo col suo sangue.Questa è la cosa più importante.A cosa servirà a chiunque se vince l' intero mondo e perde la sua anima?Secondo,perdiamo cos' una patria famosa e pure la nostra libertà.Terzo,perdiamo il in altri tempi orgoglioso e oggi umiliato ed esausto regno,che è in balia del tiranno irrispettoso.Quarto,ci priveremo delle nostre amate mogli,figli e parenti.Questo miserabile sono 57 giorni da quando è venuto e ci assedia e ci combatte giorno e notte con ogni arteficio e tutta la sua forza.Grazie a Dio che sorveglia tutto ,è stato ricacciato via umiliato molte volte finora dalle nostre mura.Non mancate di coraggio ora fratelli,perchè le mura sono cadute un po' in alcuni punti dalle cannonate e i cadaveri degli assediatori,perchè ,come vedete ,le abbiamo riparate nel limite del possibile.Noi,ogni nostra speranza la affidiamo alla forza irresistibile di Dio.Loro hanno vasta quantità di armi e truppe e cavalleria,ma noi abbiamo la fede nel nome del Signore e salvatore e secondariamente nelle nostre mani e la nostra forza che ci ha dato la divina providenza.So anche che questo immenso branco di nemici,come da loro usanza,si muoverà contro di noi con selvaggità ed arroganza,con molta spudoratezza e violenza,per schiacciarci,a causa dei pochi uomini nelle nostre linee e per indebolirci dalla fatica e con grida tante e alte di impaurirci.Sapete già queste chiacchere e non c'è bisogno di discuterne ulteriormente.E in un po' di tempo faranno tutto ciò e butteranno su di noi come la sabbia del mare,innumerevole pietre,frecce e proiettili.Spero che non vi facciano del male,perchè guardandovi mi rallegro,e nutro nella mia mente speranze come questa,cioè che anche se siamo pochi,siamo capaci,valorosi,forti,capaci per grandi opere e ben preparati.Con i vostri scudi,coprite bene le vostre teste durante gli scontri.La vostra mano destra,che tiene la lancia,tenetela sempre allungata.I vostri elmeti e corazze sono molto capaci,come il resto delle vostre armi e durante lo scontro vi aiuteranno molto.I nemici nè hanno simili nè li sanno usare.Voi siete anche protetti dietro le mura e coloro che non sono protetti,difficilmente avanzano.Per questo,nel nome di Dio,siate combattenti pronti,coraggiosi e magnanimi.Immitate i pochi elefanti dei Cartaginesi che con la sola loro voce ed aspetto mettevano in fuga grande quantità di cavalleria romana.E se animali senza logica,avevano la forza di mandare in rotta il nemico,allora ancora di più noi,che siamo signori degli animali.Loro che vengono a schierarsi come animali senza logica,sono peggio degli animali stessi.Le nostre lance,i nostri archi e i nostri giavellotti si punteranno verso di loro.E immaginate che prendete parte in una caccia di maiali selvatici,così che gli irrispettosi si accorgano che non combattono animali senza logica,come sono loro,ma arconti e loro superiori e discendenti di Greci e Romani.Sapete bene che questo irrispettosissimo miserabile e nemico della nostra fede santa,senza una causa ragionevole,ha violato la pace e i numerosi giuramenti fatti ,senza contare nulla.Arrivando d' improvviso qui,ha fatto fortezza allo stretto di Asomatos,così da poter farci male ogni giorno.I nostri campi,i nostri giardini,i nostri rifugi familiari,le nostre case,le ha già incendiate.I nostri fratelli cristiani,quanti ne ha trovati,li ha uccisi e schiavizzati.Ha rovinato le nostre amicizie e ha fatto amicizia con gli abitanti di Galatas,che gioiscono,non sapendo i poveracci la fiaba del figlio dell' agricoltore,che stava cucinando lumache e ha detto "oh,animali idioti" ecc.E venuto quindi,fratelli miei,e ci ha isolati e ogni giorno tiene aperta la sua bocca senza fine e cerca di ingogliarci,noi e la città che ha costruito il tre volte beato e grande re Constantino e che ha dedicato alla pura e sempre vergine nostra Signora,la Madre di Dio.E l' ha donata a Lei,così che sia la Signora della città ma anche alleato e protettrice della nostra patria e rifugio dei cristiani,speranza e gioia di tutti i Greci,orgoglio di tutti che vivono sotto il sole.E lui,l' irrispettosissimo,la Città che una volta era fiera e vivace come una rosa,vuole sottometterla sotto il suo dominio.Siccome il nostro impero ha dominato,quasi tutto il mondo posso dire,e ha messo sotto i suoi piedi il Ponto,l' Armenia,la Persia,la Paflagonia,le Amazoni e Capadocia,Gallia e Media,Colchide e Iberi,Bosporiani e Albanesi,Siria e Cilicia e Mesopotamia,Fenice e Palestina,Arabia e Giudea,Bactriani e Skithes,Macedonia e Thessalia,Grecia,Beozia e Locridi ed Etoli,Acarnani,Achaia e Peloponneso,Epiro ed Illiria,i Lichniti vicino all' Adriatico,Italia,Toscana,Celti e Celtogalli,Iberia fino a Gadeira,Libia e Mauritania e Maurucia,Etiopia,Veledes Skudi,Numidia ed Africa ed Egitto,ora pensa lui a sottomettere noi e la Città che domina nel mondo di schiavizzarla e le nostre sante chiese,dove veniva lodata la Santa Trinità e dove gli angeli si sentivano innegiare la divina providenza della Parola di Dio,vuole farle luogo della sua bestemmia e del suo sciocco pseudoprofeta Maometto,e stalle per i suoi cavalli e i cammelli.Quindi fratelli e camerati in armi,ricordate tutto questo,affinchè venga ricordata la vostra gloria e il vostro amore per la libertà per sempre.


    Quindi si è rivolto ai Veneziani,che stavano a destra e gli ha detto:
    "Gentili Veneziani,nostri amati fratelli in Cristo,uomini robusti e combattenti forti ed esperti in guerra,voi che con le vostre lance splendenti avete ucciso più volte grandi numeri di Turchi e il loro sangue ha scorso nelle vostre mani come fiume,vi prego oggi,questa città,che si trova in tale disastro di guerra,di difenderla con tutta l' anima.Sapete che l' avevate sempre come vostra seconda patria e madre.Quindi vi dico ancora una volta e vi prego,in questo momento agiate come amici della fede,della stessa religione e fratelli.

    Dopo girandosi a sinistra,ha detto ai Genovesi: "Oh Genovesi,onorevolissimi fratelli,uomini guerrieri e dal cuore grande e famosi,sapete bene e capite che questa povera città non era sempre solo mia,ma anche vostra,per vari motivi.Voi ci avete aiutato molte volte volentieri,e col vostro aiuto è stata salvata dai nemici Turchi.Ora è giunto di nuovo il momento,di mostrare ,aiutandola,il vostro amore in Cristo,il vostro valore e coraggio.

    E in generale,rivolgendosi a tutti ha detto:

    "Non ho tempo di dire di più.Solo il mio umiliato scettro,affido a voi,affinchè lo custodiate con volontà.Vi prego anche,di essere obbedienti ai vostri generali,sindaci e centurioni,ciascuno a seconda del suo rango,posizione e funzione.Sappiate questo : Se da dentro il vostro cuore,manterrete i miei ordini,credo in Dio che ci libereremo da questa Sua giusta minaccia.Secondo,vi aspetta nei cieli,la corona di diamanti e la vostra memoria sarà eterna e valorosa nel mondo."
    Con questo,ha finito la sua omelia,ringraziando con lacrime Dio,mentre tutti,con una voce,gli rispondevano con lacrime : "Moriremo per la nostra fede e patria".

    In buona parte si trova anche nell' originale qui:
    http://www.phys.uoa.gr/~nektar/histo...ast_speech.htm



    ed una statua al martire campeggia ancora oggi di fronte alla cattedrale di Atene.


    La scritta accanto alla statua è la risposta data a Maometto il conquistatore,quando gli ha chiesto la resa della città : "La città non te la posso dare nè io nè nessun altro dei suoi abitanti.Perchè è opinione comune di tutti di morire di nostra libera scelta e di non pensare la nostra vita".

    Qui si può leggere anche il testo in originale:
    http://img210.imageshack.us/img210/7...ras003stc6.jpg




  4. #4
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