Originariamente Scritto da
Silvia
Hanno detto di lui…
Dino Buzzati conosceva bene Rol, tanto da pubblicare (1978) diversi episodi e aneddoti su questo personaggio. Quando lo conobbe, Rol aveva poco più di sessant’anni, e lo descrive così: «Colpisce in Rol, che a sessantadue anni ne dimostra almeno dieci di meno, una vitalità straordinaria, e gioiosa. Insisto sulla serenità e l'allegrezza che ne emanano. Qualcosa di benefico si irraggia sugli altri. È questa la caratteristica immancabile, almeno secondo la mia esperienza dei rari uomini arrivati, col superamento di se stessi, a un alto livello spirituale, e di conseguenza all'autentica bontà. In quanto alla faccia, descriverla è difficile. Qualcuno l'ha definita da 'bon vivant'. Non è vero. Potrebbe essere quella di un guru indiano. Ma potrebbe anche appartenere a un chirurgo, a un vescovo, a un tenero bambino. Ci si aspetta una maschera impressionante e magnetica. Niente di questo. Ciò che sta dietro a quella fronte, almeno a prima vista, non traspare».
Il parapsicologo Massimo Inardi, diceva che quando si trovava in sua presenza, avvertiva in Rol qualcosa che andava al di là dell'aspetto prettamente umano; "sentiva", avvertiva che in lui vibrava una forza che andava al di là delle possibilità dell'uomo.
E il suo grande amico Federico Fellini: «Ciò che fa Rol è talmente meraviglioso che diventa normale; insomma, c'è un limite allo stupore. Infatti le cose che fa, lui le chiama 'giochi', nel momento in cui le vedi per tua fortuna non ti stupiscono, nel ricordo assumono una dimensione sconvolgente. Com'è Rol? A chi assomiglia? Che aspetto ha? [...]I suoi occhi, gli occhi di Rol non si possono guardare a lungo. Son occhi fermi e luminosi, gli occhi di una creatura che viene da un altro pianeta, gli occhi di un personaggio di un bel film di fantascienza. Quando si fanno 'giochi' come i suoi, la tentazione dell'orgoglio, di una certa misteriosa onnipotenza, deve essere fortissima. Eppure Rol sa respingerla, si ridimensiona quotidianamente in una misura umana accettabile. Forse perché ha fede e crede in Dio». «Gustavo Rol è un uomo che Dio ha mandato fra di noi per renderci migliori».
E ancora...
«Rol sfugge alla nostra possibilità di comprensione. È un mistero» Cesare Romiti
«... una personalità fra le più sorprendenti del secolo» Alberto Bevilacqua
«... è il più indecifrabile e fascinoso enigma in cui mai mi sia imbattuto» Roberto Gervaso
«Tra le persone a cui rivolgo una preghiera quando sono in difficoltà c'è anche lui...» Vittorio Messori
«Sono rimasto sbalordito, ma niente affatto sgomento: anzi, consolato ed arricchito» Valentino Bompiani
«A Gustavo Adolfo Rol che cammina come un illuminato sulla geografia dell'inconoscibile e della relatività» Pitigrilli (dedica)
«Quell'uomo legge nel pensiero e non possiamo rischiare che i segreti dello Stato francese vengano a conoscenza di estranei» Charles De Gaulle
«...è l'uomo più sconcertante che io abbia conosciuto. Sono talmente enormi le sue possibilità, da superare anche l'altrui facoltà di stupirsene» Federico Fellini
«Un personaggio... dietro al quale si nascondeva un'entità inafferrabile» Tullio Kezich