Io dico che quando le occasioni sono poche..una persona deve avere il coraggio di costruirsele da sole le OCCASIONI!Se nessuno ti assume, bisogna avere il coraggio e la forza economica(magari dopo aver guadagnato 4/5 mila € a fare il cameriere per un anno intero e non a casa da papà a grattarsi la pancia)di mettersi in gioco ,piccole attività, magari commerciali,magari artigianali,magari edili...Boy io dico solo di "Provarci" e "Provare".Troppi amici ho visto andare via senza neppure tentare di trovare lavoro(la loro ricerca si è conclusa con l'invio di una ventina di curriculum,cazzo che VOGLIA DI FARE).Da Amico è umiliante vederli dopo anni e laureati ,lavoratori al mc Donald con stipendi che rapportati ai costi della vita sono da fame!
Hai perfettamente ragione,a Milano ci sono tantissime opportunità di lavoro, qui ce ne 1/10imo, ma il discorso è...ne vale la pena? guadagnare 1500 € al mese corrisponde esattamente nel guadagnarne qui 900! Costo della vita(Pane 5/6 €,qui appena 2 € al kg),Affitti esorbitanti etc...
Io penso che dietro a chi decide di "Andare" c'e molta gente che non ci ha "Provato"...e questo mi da Rabbia e Sangue agli occhi,perchè sono ragazzi come me,giovani come me,che vedeno clientalismo politico e tanta raccomandazione e si sentono perduti giustamente.
PRIMA di Bassolino Napoli era messa meglio di adesso????Semmai ADESSO sta ritornando ai livelli pre-1994
E sì, meglio votare per Berlusconi-Malvanonon c'è che dire un bel cambiamento
A Napoli un questore da brivido
Dopo lo scandalo della Raniero il Viminale nomina Malvano, già inquisito per i rapporti con noti camorristi
18-06-2002
Il 57enne Malvano conosce il territorio perché è napoletano e ha lavorato a Napoli e dintorni per 17 anni, prima a capo della «mobile» e poi al commissariato di Portici-Ercolano. E soprattutto aveva amicizie ovunque, camorra compresa: il Viminale lo allontanò nel `98 quando certe cose vennero messe nero su bianco da un giudice. Ma prima Malvano era stato lodato persino da Bill Clinton, che nel `97 disse di lui «is a strong man» e si fece fotografare al suo fianco mentre faceva jogging: il giorno prima il funzionario era stato ferito durante la manifestazione contro il famoso G7 degli avvisi di garanzia a Berlusconi.
Per carità, Malvano è sempre uscito pulito. Ma il gip Marco Occhiofino, che quattro anni fa archiviò tutto, constatò «un quadro indiziario inquietante» e ritenne «doveroso» informare il ministro e il capo della polizia, Napolitano e Masone. Perché? Malvano era accusato di aver simulato un’operazione antidroga (il sequestro di dieci chili di eroina in un autogrill e l’arresto di due persone poi risultate innocenti) perché era favorire i clan. L’operazione era molto strana (su dieci chili uno di eroina e nove di sostanze da taglio: difficile ipotizzare uno scambio simile) ma non era possibile - scrisse il gip - dimostrare la malafede dell’indagato.
I pm Giuseppe Narducci, Aldo Policastro e Gloria Sanserverino avevano ipotizzato un patto illecito tra Malvano e il clan Ascione, concluso tramite Cesare Bruno, ex consigliere comunale a Napoli per il Msi poi condannato per droga e camorra ed espulso dall’ordine degli avvocati. Ad accusare Malvano erano pentiti e poliziotti, tutti usciti indenni dalle accuse di calunnia.
«Appare ormai provato - scriveva infatti il gip - che la sezione narcotici della squadra mobile e il il commissariato di Portici-Ercolano hanno stipulato accordi delittuosi con questo gruppo camorristico». E Malvano? «Ha mentito palesemente - si legge ancora nel decreto - circa i suoi rapporti con Cesare Bruno perché ha asserito di averlo incontrato solo in due occasioni. Sul punto, però, è stato smentito in modo netto e preciso dai poliziotti Nicola Manzo, Pasqualina Pacelli e Antonio Ilardi, che hanno riferito in modo concorde che esistevano rapporto tra Malvano e Bruno e che i due, più volte, si appartavano nell’ufficio del commissariato a parlare tra loro. La ostinata negatoria del Malvano è da collegare evidentemente alla volontà di tacere sui rapporti avuti con il camorrista, con il quale è risultato essere in estrema confidenza». Per lo strano sequestro mancava la prova del dolo, di qui l’archiviazione. Ma i rapporti con un noto camorrista non sono un po’ troppo per un aspirante questore?
Venne archiviata anche l’accusa di ricettazione. Malvano era entrato in possesso di un motorino sequestrato, lo fece dissequestrare e se lo fece cedere gratis per regalarlo al figlio. «Non sussiste prova certa che l’indagato abbia ricevuto il mezzo consapevole che lo stesso proveniva da un reato», concluse Occhiofino; e l’incauto acquisto - annotò - era prescritto. A Malvano va sempre bene. Gli era andata bene già nel `91 quando l’assolsero dall’accusa di falso, calunnia e droga per la vicenda di un grammo e mezzo di cocaina ritrovato («fatto ritrovare», secondo il pm Domenico Zeuli che chiese tre anni e quattro mesi) nella pasticceria di un tossicodipendente.
Il padre di Nunzia, candidata di Forza Italia, è Stolder, capoclan di Forcella. L’ex questore: grave
La sua priorità l’aveva annunciata subito: «Sarà la lotta alla camorra». Nelle interviste che ha rilasciato in campagna elettorale ha dichiarato senza esitazione: «No, quel boss non l’ho mai conosciuto. È un parente di terzo grado con cui non ho mai avuto a che fare». Spingendosi persino a dire: «La verità? Vengo da un famiglia tranquilla, io. In tutta questa vicenda pago per il cognome che porto, Stolder. A Napoli ti discriminano anche per questo». All’incontro con Silvio Berlusconi, al cinema Delle Palme, era seduta tra le prime file. E così alla fine Nunzia Stolder, giovane candidata con Forza Italia alla municipalità San Lorenzo-Vicaria, terza degli eletti, aveva convinto tutti della sua versione. Tanto che il suo caso, e anche la denuncia pubblica fatta dall’assessore regionale al Lavoro Corrado Gabriele (Prc) - «ci sono nomi nel centrodestra collegati a potenti clan napoletani, Mazzarella e Stolder» - era passato nel dimenticatoio.
NOn per criticare, ma le vostre informazioni in merito al sud (io vivo in Campania) sono un pò lonatano della realtà.
Date uno sguardo ai prezzi delle case e alle auto circolanti,tutta questa povertà di cui si parla non esiste....
Non è necessario vivere a Milano per darti ragione... (purtroppo)
Anch'io sono milanese ed osservo con infinita tristezza la politica sudamericana di Bassolino ('o re) e del sindaco vergogna Jervolino (nemmeno i pali della luce del lungomare è capace di gestire senza camorra!).
Mi chiedo: ma è possibile che tra i tantissimi campani capaci, dignitosi e volonterosi dobbiate dare consensi solo a questi trogloditi della politica?
Quando sarete capaci di ribaltergli la scrivania?
...la povertà al sud è ben concentrata!
Passare dal Vomero ai quartieri spagnoli ci si rende conto che a Napoli c'è il ricco ed il povero! Napoli ti stupisce con la sua grande cultura (e quanta...) e con la sua becera ignoranza!
Questi contrasti sono, a mio avviso, il frutto di una politica clientelare connivente con la camorra che si serve di questi paradossi per vivere e prolificare!