ROMA - Le Fs finiscono nel mirino dell'Antitrust per presunto abuso di posizione dominante nel settore del trasporto merci. L'Antitrust ha infatti aperto una istruttoria per verificare se Fs e Rfi stiano cercando "di ostacolare o addirittura escludere le imprese ferroviarie concorrenti di Trenitalia dal mercato della fornitura di servizi di trazione ferroviaria per il trasporto di merci". Lo rende noto il Garante.

Secondo l'Antitrust - si legge in una nota - "Fs e Rfi, con una strategia unitaria, cercherebbero di ostacolare o addirittura escludere le imprese ferroviarie concorrenti di Trenitalia (controllata da Fs) dal mercato della fornitura di servizi di trazione ferroviaria per il trasporto di merci". Mettendo in atto una serie di "condotte" in grado "inoltre di determinare un significativo danno per i consumatori (ovvero le imprese che richiedono i servizi di trasporto ferroviario di merci)", spiega la nota dell'autorità guidata da Antonio Catricalà. Alla base dell'indagine alcune segnalazioni arrivate dai concorrenti di Trenitalia "ai quali - prosegue il Garante - Rfi non aveva più riconosciuto lo sconto (denominato 'K2')".

Di una riduzione cioé del canone per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria, riconosciuto "a causa dell'arretratezza tecnologica della rete e le insufficienze regolamentari che non consentono l'utilizzo di un unico macchinista". In particolare Rfi, che gestisce in monopolio la quasi totalità della rete nazionale, "ha negato a partire dal giugno del 2004 lo sconto K2 sulle tratte su cui aveva già effettuato gli investimenti a terra, senza tenere conto che, proprio per mancanza delle norme tecniche che avrebbe dovuto emanare, i concorrenti di Trenitalia non avrebbero potuto condurre i treni con un solo macchinista".

Ad agosto del 2007, inoltre, dopo che le imprese ferroviarie private si erano "comunque autoridotte il canone, anche alla luce di alcune pronunce favorevoli del Tar, Rfi aveva chiesto la restituzione delle somme pena la risoluzione del contratto", prosegue l'Antitrust sottolineando che "la strategia escludente di Fs tramite Rfi appare capace di influenzare le condizioni finanziarie delle imprese concorrenti di Trenitalia, pregiudicandone il potenziale concorrenziale".

E, ancora, "potrebbe costituire un abuso di posizione dominante anche in ragione della speciale responsabilità che grava sull'impresa monopolista legale nella gestione della infrastruttura ferroviaria ed appartenente al medesimo gruppo societario di Trenitalia. Ciò, a maggior ragione - conclude la nota del Garante - data la particolare integrazione societaria in capo a FS sia di RFI che di Trenitalia".