Birmania, i monaci contro il regime militare

[are(a)zione]

scusate, la Birmania non e' il paese dove per spezzare il movimento operaio e comunista massacrarono un milione di persone?

Io ammetto la mia totale ignoranza.

Chi avesse voglia di fare un excursus di quel lontano paese, more than welcome.

[22Ottobre]

No, te prego

e "te" va letto alla romana.

[22Ottobre]

Io ammetto la mia totale ignoranza.

Chi avesse voglia di fare un excursus di quel lontano paese, more than welcome.

Sul milione di morti citato dal compagno so pochino ma posso dirvi con sicurezza che è dagli anni Sessanta (dalla presa del potere dei militari che gravitavano attorno a Ne Win) che in Birmania o Myanmar che voglia dirsi i movimenti e le politiche di tipo comunista (di qualsiasi tendenza anche se da quel che ne so predomina il pensiero maoista) sono state pesantemente contrastate e represse con ogni metodo e chiaramente non manca quello violento tipico delle dittature militari.

A luta continua

[22Ottobre]

Myanmar - 24.9.2007 10:15:00Decine di migliaia di manifestanti per le strade di Yangon
E' aumentata in modo considerevole la presenza di manifestanti per le strade di Yangon. Da questa mattina, quando circa cinquemila monaci erano scesi per le strade a minifestare contro il regime della giunta militare, altre migliaia di persone si sono aggiunte alle proteste. Secondo quanto dichiarato da Bo Kyi dirigente dell'associazione di assistenza ai prigionieri politici in Myanmar, almeno 218 oppositori sarebbero stati detenuti e maltrattati da quando sono iniziate le proteste. "Non solo gli oppositori sono stati picchiati durante la loro detenzione ma vengono sottoposti a torture fisiche e mentali estreme durante l'inchiesta". Secondo Bo Kyi gli oppositori detenuti farebbero tutti parte della Lega Internazionale per la democrazia, partito della dissidente Aung San Suu Kyi,

http://www.peacereporter.net/default_news.php?idn=42638

A luta continua

[Mattia_99 (POL)]

Oltre trecentomila in piazza...
http://www.repubblica.it/

Compagni, perché non organizziamo qualche manifestazione di appoggio al popolo birmano?
O vogliamo lasciare questo compito agli ipocriti alla Veltroni (http://www.repubblica.it/2007/09/sez...mpidoglio.html) che si riempiono la bocca di solidarietà e poi preferiscono le Maldive all'Africa?

[22Ottobre]

Ripeto: non fatevi prendere dall'entusiasmo troppo facile. Da quarant'anni e più questo regime militare governa la Birmania e di rivolte e manifestazioni di dissenso ce ne sono state tante. Ci sono state anche delle elezioni vinte dalla Su Ky che sono completamente state guardate e messe nel cassetto.
Io francamente non vedo molte possibilità di cambiamento politico da quest'ultima ondata di ribellione. Non sfuggirà a nessuno che finora non ci sono notizie di interventi della polizia o dei militari per fermare la cosa, quando è così vuol dire che proprio la cosa a quelli che stanno nella stanza dei bottoni nemmeno li tocca.

A luta continua

[Mattia_99 (POL)]

Purtroppo la tua analisi non fa una piega...vedremo nei prossimi giorni.

Comunque rinnovo "Compagni, perché non organizziamo qualche manifestazione di appoggio al popolo birmano?
O vogliamo lasciare questo compito agli ipocriti alla Veltroni (http://www.repubblica.it/2007/09/sez...mpidoglio.html) che si riempiono la bocca di solidarietà e poi preferiscono le Maldive all'Africa?"

[are(a)zione]

I religiosi disobbedendo agli ordini hanno ripreso anche oggi il corteo di protesta a Yangon
Alla marcia pacifica contro la dittatura militare si sono uniti migliaia di civili

Myanmar, monaci buddisti ancora in piazza
300mila manifestanti in marcia contro il regime


La marcia per le strade di Yangon

YANGON - I monaci birmani sono tornati in piazza a Yangon, l'ex capitale del Myanmar, per l'ennesimo corteo che nel giro di poche ore è diventato la più imponente manifestazione di protesta mai organizzata contro la giunta militare. Quasi trecentomila le persone scese in strada in quella che un tempo si chiamava Birmania, la metà delle quali monaci buddisti, gli altri in gran parte studenti. Nel centro di Yangon si sono riversate decine di migliaia di persone, superando le centomila unità (il doppio secondo l'agenzia di stampa on line Mizzima News, creata da dissidenti in esilio), altre centoventimila a Mandalay, seconda città più importante del Paese, e centomila a Pakokku, nella regione centrale.

In testa ai cortei come sempre i monaci buddisti, che hanno sfidato il divieto di tornare in piazza arrivato dalla gerarchia ecclasiastica, controllata dal regime, e si sono rifiutati di rientrare tutti nei monasteri.

I religiosi (ai quali ieri si sono aggiunte anche le monache) hanno iniziato la pacifica marcia contro la giunta militare che da 45 anni governa col pugno di ferro Myanmar, coinvolgendo la popolazione che ha sfilato numerosa. All'inizio erano circa cinquecento buddisti, poi sono diventati migliaia, e si sono riversati nelle strade della vecchia capitale insieme a numerosi sostenitori che si sono uniti a questa protesta pacifica contro la giunta militare.

I religiosi hanno chiesto alla popolazione di pregare, di non commettere violenze e di non scandire slogan politici. In breve tempo erano almeno diecimila le persone che dalla Pagoda d'Oro di Shwedagon, il principale tempio del Paese asiatico, si sono dirette verso il centro della città, sfilando davanti alla sede quasi in rovina della Lnd, la Lega nazionale per la democrazia, la maggiore forza di opposizione guidata da Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace 1991, agli arresti domiciliari dal 2003.


Esponenti della Lnd hanno dapprima assistito in silenzio alla dimostrazione, limitandosi ad applaudire e a inchinarsi in segno di rispetto mentre i monaci passavano davanti al loro quartier generale, intonando preghiere e canti per la pace; poi però si sono uniti ai religiosi e alla popolazione, mettendosi in cammino. Il numero dei manifestanti non ha fatto che crescere, arrivando fino a oltre trentamila. Ma sempre più persone si sono unite alla marcia, e dopo qualche ora erano diventati oltre centomila i manifestanti.

Le proteste quotidiane delle ultime settimane sono state innescate dall'improvviso aumento dei prezzi dei carburanti, insostenibile per gli abitanti di uno dei Paesi più poveri al mondo. Quella di oggi è stata la manifestazione più imponente non solo di questo periodo ma anche degli ultimi vent'anni.

La marcia ben presto ha preso la direzione dell'ex cittadella universitaria, situata in periferia sulle rive di un lago, non lontano da dove sorge la casa-prigione di Suu Kyi. L'antico campus fu teatro nel '98 di una rivolta studentesca, prima di oggi la maggiore insurrezione mai registrata nella storia nazionale, stroncata nel sangue dalla giunta con l'intervento delle unità speciali delle forze di sicurezza.

Di recente, per contro, il regime ha scelto un profilo relativamente basso, anche se agenti in assetto anti-sommossa hanno finora impedito ai manifestanti di raggiungere la residenza della leader dell'opposizione; solo sabato, in via eccezionale, a circa duemila tra monaci e comuni cittadini era stato permesso di avvicinarsi per pregare davanti alla villa: Suu Kyi a sorpresa era uscita sulla porta per salutarli e incoraggiarli.

In giornata il generale Than Shwe ha convocato una seduta di emergenza dei vertici militari che si terrà a Napydaw, il villaggio 400 chilometri a nord di Yangon trasformato nella nuova capitale del Myanmar.

(24 settembre 2007)

http://www.repubblica.it/2007/09/sez...estazione.html

[are(a)zione]

Junta holds back
Five columns of monks, one reportedly stretching for more than 1km (0.6 miles), entered the city centre to cheers and applause from thousands of bystanders.
PROTESTS MOUNT

15 Aug: Junta doubles fuel prices, sparking protests
5 Sept: Troops injure several monks at a protest in Pakokku
17 Sept: The junta's failure to apologise for the injuries draws fresh protests by monks
18-21 Sept: Daily marches by monks in Burmese cities gradually gather in size
22 Sept: 1,000 monks march to the home of Aung San Suu Kyi in Rangoon
23 Sept: Up to 20,000 march in Rangoon
24 Sept: New Rangoon march draws at least 50,000 and 24 other towns join in



Q&A: Protests in Burma
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Civilians who joined in pinned small pieces of monks' robes on to their clothing, some of them weeping, and turnout estimates range from 50,000 to 100,000.
They included officials from the opposition National League for Democracy (NLD) party, led by Aung San Suu Kyi.
Two well-known actors, comedian Zargana and film star Kyaw Thu, encouraged the Rangoon marchers early in the day by going to the golden Shwedagon Pagoda to offer them food and water.
The BBC's South-East Asia correspondent, Jonathan Head, says it is not clear why the generals are so far exercising such restraint.
One suggestion is that China, Burma's most important trading partner, is urging the generals to be cautious.
However, the longer the protests go on, the greater the risk that the government loses all its authority, our correspondent adds.
The White House has urged Burma's rulers to show restraint and seek dialogue with "those seeking freedom".
UK Ambassador Mark Canning said Burma's leaders were now in uncharted territory and he expressed concern about a possible government counter-reaction.
"That... would be a disaster, although in terms of probability it, I'm afraid, ranks quite high," he told the BBC.
Detained leader
On Saturday, monks marched to greet Aung San Suu Kyi, who is under house arrest, but access to her home was barred on Sunday, and again on Monday.
Monks have been urging Burmese people to hold 15-minute evening prayer vigils.
The organisation that has emerged to lead the protests, the Alliance of All Burmese Buddhist Monks, has vowed to continue marches until it has "wiped the military dictatorship from the land".
The protests were triggered by the government's decision to double the price of fuel last month, hitting people hard in the impoverished nation.




http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/7009825.stm

[are(a)zione]

Are you in Burma? Have you witnessed the protests? What is the mood like in the country? Send us your comments and experiences.
You can send pictures and video to: yourpics@bbc.co.uk or to send via MMS please dial +447725100100.