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IL CASO. L’assessore provinciale Morena Martini denuncia intimidazioni e vuole vederci chiaro sulle graduatorie
Adesso 53 bidelli su 100 sono tutti salernitani
I candidati sono dello stesso paese, Siano E per i posti due presidi ricevono minacce
Marco Scorzato
Lettere minatorie ai presidi e telefonate anonime alle segreterie di due scuole, da un lato; dall’altro, graduatorie “bizzarre”, con una flotta di candidati provenienti da un unico paese della Campania e tutti in lista d’attesa nei sei centri dell’impiego di Vicenza e provincia. Così l’assunzione dei collaboratori scolastici (bidelli) nel Vicentino sta assumendo i contorni del giallo. Ma andiamo con ordine, anche perché nulla al momento dimostra che i fatti siano legati tra loro.
LE MINACCE.
«La musica deve cambiare. Tutti hanno il diritto di lavorare. L’anno scorso siamo rimasti zitti anche se avete escluso centinaia di persone che hanno a carico una famiglia. Avete assunto solo chi di vostro interesse... è ora di finirla con la mafia veneta. Questo è il primo ed ultimo avvertimento: ci comporteremo come voi, vi faremo “non idonei” per tutta la vita».
L’agghiacciante minaccia è arrivata in busta chiusa. Anzi, due. Tante sono le lettere anonime recapitate nei giorni scorsi ai dirigenti scolastici di due istituti non meglio precisati del Bassanese. Le lettere, ora al vaglio degli inquirenti, fanno riferimento alle graduatorie di assunzione dei quasi 200 bidelli, per completare gli organici delle scuole vicentine.
A rendere noti gli episodi è stato l’assessore provinciale alla Scuola Morena Martini. «La questione è delicata - spiega - non solo sono arrivate le lettere, ma le due scuole sono state anche tempestate da diverse telefonate mute, l’ultima giovedì scorso. La Provincia è stata informata dai sindacati che a loro volta erano stati interpellati dai presidi. Perché proprio a loro le minacce? Perché spetta ai dirigenti scolastici, dopo la scrematura delle graduatorie del Provveditorato e del Centro per l’impiego, dare l’idoneità all’assunzione».
LE GRADUATORIE. La denuncia dei presidi ha spinto la Provincia, che gestisce i Centri per l’impiego, a provare a vederci chiaro. E quel che è emerso è un’incredibile “coincidenza”. Analizzando le graduatorie dei Centri per l’impiego risulta che tra i primi cento candidati ben 53 provengano da Siano, Comune di 10 mila abitanti a due passi da Salerno. Le liste, formulate sulla base delle autocertificazioni Isee (redditi e nucleo familiare), premiano i redditi più bassi. «La gran parte dei candidati campani ha presentato dichiarazioni pari a zero o molto basse - spiega l’assessore - Sia chiaro, nessuno mette in dubbio la loro veridicità, né tantomeno il diritto al lavoro per tutti. Certo è singolare questo canale diretto Siano-Vicenza. Potrebbe essere il frutto di un semplice passaparola, ma il dato balza agli occhi. Anche Padova ha avuto un caso analogo con un altro comune fuori regione».
L’assessore ora vuole vederci chiaro: con una circolare invita tutti i dirigenti scolastici a «verificare il possesso da parte dei bidelli dei requisiti previsti». Quanto alla verdicità delle dichiarazioni Isee, i controlli spettano alla Guardia di Finanza. «Stavolta - conclude Martini - la Finanza verificherà le posizioni di tutti i primi cento in graduaotria e non solo dei singoli casi “a campione”. Vogliamo la massima trasparenza, nell’interesse di tutti, degli assunti e degli esclusi. E se tra i candidati qualcuno avesse fatto il furbo ricordiamo che è ancora in tempo per ritirarsi».
www.ilgiornaledivicenza.it/ul...ronaca/Aae.htm