Avrei un dubbio su quanto dice Karl Mark il 10 aprile a Colonia...
Nella negazione da parte sua del concetto “L’accrescimento del capitale produttivo e l’aumento del salario sono inseparabili” quale è la motivazione di tale negazione?
Da come ho capito K.M. afferma che con la crescita del capitale in una X azienda si comporta l'aumento della classe borghese identificata come capitalista.
In un sistema (penso sempre aziendale) dove il capitale aumenta per Y cause ci son più capitalisti interessati a gestirlo. L'aumento di questa classe determina una maggiore guerra tra i membri borghesi gestori della azienda per il possesso di più “territorio”. Per assumere posizione di rilievo come in ogni guerra i vari “lord of wars” aumentano le legioni dei loro eserciti assumendo sempre più operai(ma a prezzi invariati in quanto i beni di mercato son invariati da non giustificare un aumento di salariato,giusto?) e acquistando sempre più nuove macchine.
Questo comporta un aumento(ma temporaneo o è sempre un giro dei soliti?!?) della classe borghese nel settore della X azienda, un aumento del capitale ma non un aumento del salario poiché il rapporto salario\beni del lavoratore “libero” rimangono invariati....è giusto come ragionamento?
Inoltre perchè non vengono prese in considerazioni valori quali le possibili elite operaie? Nel senso che non sarebbe lucroso da parte di un capitalista pagare a posta di 1 franco pagare 1,3 franchi per operai che son oramai esperti in un determinato lavoro? Facendo così si risparmierebbe l'assunzione di un nuovi lavoratori.
Mi spiego meglio: nell'azienda X un operaio è pagato 1 franco. L'azienda si ingrandisce. Io, capitalista, per competere ho bisogno di assumere altri due operai, insomma mi partono altri 2 franchi al mese. Io, sempre capitalista, a posta di assumere due operai non guadagnerei nell'assumere magari un operaio esperto e pagarlo 1,35 franchi il quale mi sa fare il lavoro di un operaio e mezzo? Non sarebbe un fattore da tenere conto, magari non quando è stato scritto il “libro”, ma oggi come oggi? Inoltre oggi non si potrebbe parlare di classi di lavori sempre più specializzate ma assunte con contratti di lavoro sempre più “osceni” e con salari, paragonati ai bene in commercio, di persone non specializzate?
Insomma una de-evoluzione della specializzazione....come vi ponete a riguardo? Inoltre come è possibile oggi porre un salario in base ai beni essenziali e non? Ogni giorno escono cose nuove, le cose diventano vecchie dopo pochissimi mesi, e grazie(o x colpa) di internet si può comprare tutto da tutto il mondo...questo non determina una crisi nell'essere operaio libero? Oramai non si ha la sensazione che le ore vendute per ottenere il salario siano inutili? E' da qui non parte un' invidia verso gli altri operai\categorie di lavoro che guadagnano magari 0.2 franchi in più? E da qui non partono le corse ai grandi magazzini che vediamo ogni giorno per cercare di comprare oggetti (inutili) che pensiamo, riempino i vuoti della nostra esistenza?
Tutto ciò può essere collegato o sto solo delirando?
Son un po' di fretta(come al solito), spero di esser stato chiaro.
ps: non son esperto in ambito ma son curioso, mi stavo avvicinando di recente alla materia e quindi vi ho buttato giù un pò di questioni!