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apibroker
Via a Generazione Italia Associazione «benedetta» da Fini - Corriere della Sera
Via a Generazione Italia
Associazione «benedetta» da Fini
Non è il primo passo verso un addio, su questo l'ex leader di An è chiarissimo: «Il Pdl non lo lascio agli altri»
Bocchino: nel Pdl serve un nuovo movimentismo
Gianfranco Fini (Ansa)
ROMA - La sorpresa l’ha rovinata Vittorio Feltri. Che, in piena campagna elettorale, ha svelato l’iniziativa che i promotori avrebbero voluto tenere coperta fino all’ultimo: nascerà il primo aprile «Generazione Italia», creatura politica fondata da Italo Bocchino con la benedizione di Gianfranco Fini. Che è un giornale online ma non solo, un’associazione ma non solo, un gruppo di pressione che tende a calamitare consensi interni ed esterni al Pdl ma non solo, ma che sicuramente non è un partito a se stante, non è insomma la tanto temuta o evocata «scissione» dei finiani doc dalla casa madre. Con i suoi, Fini ha infatti commentato con una battuta tra l’ironico e il sarcastico il titolo del Giornale («Pesce d’aprile di Fini per mangiarsi il Pdl»): «Quando l’ho letto, mi sono chiesto: ma esiste uno sciamano che possa guarire Feltri dall’ossessione del mio tradimento?».
Ma non c’è dubbio che Generazione Italia - che si consoliderà in area politica strutturata l’8 e 9 maggio in un convegno a Perugia con 1200 delegati, che avrà un suo logo, la partecipazione di tutto il vertice del Pdl, un messaggio del premier e le conclusioni affidate del presidente della Camera - non è solo una corrente, o una fondazione tra le tante. E tantomeno è il primo passo verso un addio, visto che su questo Fini è sempre stato chiarissimo: «Il Pdl l’ho co-fondato, non lo lascio certo agli altri». Italo Bocchino (in partenza per Parigi per siglare il gemellaggio con l’analoga associazione di circoli che fa riferimento all’Ump di Sarkozy) precisa allora che l’iniziativa non è affatto contro il Pdl, anzi «vogliamo muoverci proprio per dare una scossa al partito, per attrarre nuovi consensi: se FareFuturo guarda fuori dai confini, se il Secolo fa il corsaro, noi vogliamo costruire una nuova classe dirigente partendo dal territorio, e discutendo di politica vera. Insomma, vogliamo essere uno strumento nel e per il partito». E però, le cose devono essere chiare: un finiano storico e della prima ora dice chiaramente che «è arrivato il momento di dare vita a un nuovo movimentismo nel partito, perché così com’è il Pdl non va da nessuna parte, la baracca non funziona. Avanti chi è bravo, chi è competente, basta con le quote 70-30, e basta con l’approccio tutto rivolto al "popolo" del centrodestra senza mediazioni».
Basta insomma, è il grido che si leva dai promotori di Generazione Italia e dunque dallo stesso Fini, con iniziative come quella dei «promotori della libertà» della Brambilla che tanto malumore stanno creando non solo nell’ex An, ma anche nell’ex Fi: «Al Pdl non servono predellini o predelline - continua l’alto esponente finiano - ma prendere atto che bisogna cambiare registro». E su questa base, sono convinti i finiani, l’iniziativa potrebbe raccogliere consensi anche fuori dall’area tradizionale dell’ex An, se è vero che negli ultimi tempi si sono rafforzati i rapporti tra lo stesso presidente della Camera e ministri come Tremonti o Fitto. Insomma, quello che potrà essere davvero Generazione futura lo si capirà «dopo le Regionali, è tutto da scoprire», sussurra Fabrizio Cicchitto, che come tutti gli uomini vicini a Berlusconi non sottovaluta affatto la mossa di Fini. Perché una cosa è chiara nel Pdl: la corsa alla successione del premier è ormai partita, e tutto si può pensare tranne che l’ex leader di An se ne resti in disparte a guardare gli altri che si posizionano ai blocchi.
Movimenti che ovviamente insospettiscono il Cavaliere, che ai suoi ripete da tempo lo stesso commento: Fini faccia quel che vuole, se lo vuole è libero di andarsene. Ma Fini, appunto, ad andarsene non pensa affatto. A lottare per un partito diverso sì. E se sarà guerra totale o piuttosto una redistribuzione dei poteri nel partito, lo si vedrà solo dopo le elezioni: adesso «sarebbe meglio - consiglia freddamente il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa - che tutti ci concentrassimo sul voto, facendo campagna elettorale. Il resto - che si tratti di un semplice convegno o di qualcos’altro -, non mi pare attuale...». Parole sottoscritte dai berlusconiani doc, mentre Umberto Bossi sembra far spallucce: «Generazione Italia? Vadano pure avanti, purché si faccia il federalismo».
Paola Di Caro
15 marzo 2010