Un particolare: Oceano La fontana ParticolareLa storia della fontana inizia, in un certo senso, ai tempi dell'imperatore Augusto, quando il genero Agrippa fece arrivare l'acqua corrente fino al Pantheon ed alle sue terme grazie alla costruzione dell'acquedotto Vergine (che si può ammirare anche a Piazza del Popolo). Leggendaria è l'origine del nome Vergine che, secondo Frontino, sarebbe stato dato dallo stesso Agrippa in ricordo di una fanciulla (in latino virgo) che indicò il luogo delle sorgenti ai soldati che ne andavano in cerca.
L'Acquedotto Vergine, benché compromesso e assai ridotto nella portata dall'assedio dei Goti di Vitige nel 537, rimase in uso per tutto il medioevo: fu restaurato già dall'VIII secolo, poi ancora dal Comune nel XII e da Niccolò V e Paolo VI a metà del XV secolo, quando l'acqua tornò a fluire abbondante in una grande vasca con tre bocche di notevole portata. Ma la sorgenti originarie furono riallacciate solo nel 1570 da Pio V, che collocò la vasca dal lato opposto di quello della fontana attuale.
Papa Urbano VIII (Barberini) (1623 - 1644) per primo ordina una "trasformazione" della piazza e della fontana a Gian Lorenzo Bernini, che progetta una grande mostra d'acqua, collocata lì dove la fontana è ancora oggi, ma il suo progetto venne bloccato per mancanza di soldi, dovuta al crollo dei Barberini.
Papa Innocenzo XIII (Conti) (1721- 1724) fa allargare le proprietà della propria famiglia fino alla piazza di Trevi, ed il palazzo Poli (i componenti della famiglia erano i duchi di Poli) "ingloba" diversi edifici più piccoli, ed arriva ad affacciarsi dietro alla fontana rimasta incompiuta.
All'inizio del XVIII secolo quello della fontana di Trevi diventa un tema obbligato per i numerosi architetti di passaggio a Roma, e l'Accademia di san Luca ne fa il tema di diversi concorsi. Si conoscono disegni e pensieri di Nicola Michetti, Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga ed altri architetti italiani e stranieri.
Tocca a Papa Clemente XII (Corsini) (1730 - 1740), nel 1731, il compito di riprendere in mano le sorti della piazza e della fontana; bandisce un importante concorso per la costruzione di una grande mostra d'acqua che occupi l'intera facciata di palazzo Poli. I duchi di Poli, ancora proprietari dell'edificio, protestano, ma sono costretti a cedere alla volontà del nuovo pontefice. Il bando viene vinto da Nicolò Salvi che inizia la costruzione della fontana nel 1732, impostando l'opera secondo un progetto con evidenti influenze barocche e berniniane. L'idea di fondo di Salvi è quella di narrare, tramite architettura e scultura insieme, la storia dell'Acqua Vergine.
Papa Clemente XII inaugura la fontana nel 1735, con i lavori ancora in corso. Nel 1740, però, la costruzione viene ancora una volta interrotta, per riprendere solo due anni più tardi.
Papa Benedetto XIV (Lambertini) (1740 - 1758) pretende una seconda inaugurazione nel 1744. La prima fase dei lavori termina nel 1747, quando vengono completate le statue e le rocce posticce. Nonostante la morte di Niccolò Salvi (1751), la costruzione prosegue sotto la guida di Giuseppe Panini, che porta finalmente l'opera a compimento nel 1762, sotto Papa Clemente XIII (Rezzonico) (1758 - 1769). Al cantiere, andato avanti per circa un trentennio, hanno lavorato almeno dieci scultori, da Maini a Bracci, oltre al Salvi e al Panini stessi. Alla fine, però, la fontana di Trevi diventa una scenografia e simbolo fondamentale della Roma papale.