So leggere,e nel tuo commento ho intravisto un tentativo mal celato di volerSe tu sai leggere, ho scritto: fonte giornalistica, aggiungendo che debba essere presa con le molle.
RIMINI – Undici persone sono state arrestate a Rimini con l’accusa di concorso in tentato incendio e tentato sequestro di persona, aggravati dal numero delle persone che vi hanno preso parte, dall’aver determinato a commettere i reati anche minori degli anni 18, nonché dall’aver agito con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. Si tratta di un gruppo di giovani che si richiamano al movimento “Forza Nuova” e che sono stati fermati dai carabinieri mentre stavano organizzando un blitz contro un centro sociale. Al momento dell’arresto, martedì notte, alcuni personaggi avevano già indossato un passamontagna.
I carabinieri del reparto operativo, attivamente supportati nella fase esecutiva da quelli dei nuclei operativi e radiomobili delle compagnie di Rimini e Riccione, al termine dell’operazione denominata ‘’Red House’’, hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla dott.ssa Melotti della Dda di Bologna.
In manette sono finiti il responsabile provinciale di Forza Nuova, il 32enne Cesare Bonetti, trevigiano residente a Rimini, Andrea Ceschi, riminese di 35 anni, Fabio Salvatore Consoli, catanese di 22 anni residente a San Leo (PU), Adamo Conti, bresciano di 26 anni residente a Coriano, Luca Donati, riminese di 20 anni, Alberto Fabbretti, cesenate di 24 anni residente a Sogliano sul Rubicone, Antonio Morobianco, 26enne bresciano residente a Rimini, Pasquale Rubbera, siracusano di 20 anni residente a Cesenatico, Mirco Ottaviani, 20enne di Rimini residente a Verrucchio e Nicolò Severini, 19enne di Novafeltria residente a San Leo.
L’attività investigativa, avviata i primi di agosto nei confronti di alcuni esponenti del movimento “Forza Nuova” della
provincia di Rimini, ha consentito di documentare che un numero consistente di forzanovisti stava progettando un’irruzione all’interno del laboratorio occupato Paz di via Montevecchio 7, con il fine di sequestrare temporaneamente l’unico soggetto di area antagonista presente stabilmente all’interno della struttura ed in seguito danneggiare internamente l’edificio, con l’uso di liquido infiammabile.
Gli uomini dell’Arma, al fine di scongiurare il verificarsi degli eventi sopracitati, hanno monitorato una riunione notturna tenuta dagli indagati presso l’abitazione del responsabile provinciale di “Forza Nuova”, sottoponendoli a controllo di polizia non appena a bordo delle autovetture predisposte per le azioni delittuose. Quindi il pm della Dda di Bologna ha emesso nei loro confronti un decreto di fermo anche alla luce del materiale rinvenuto durante le perquisizioni personali, veicolari e domiciliari.
nel corso dell’attivita’ di controllo sono stati sottoposti a sequestro diverse otografie, cartografia ed uno schizzo degli interni della sede del Paz; tre taniche, contenenti 14 litri circa di nitro-diluente antinebbia, altamente infiammabile e nocivo; una torcia illuminante; quattro ricetrasmittenti; tre pistole a gas con 3 bombolette di gas ed una scatola di piombini; una pistola a salve; due tirapugni; due catene in ferro; un cavo in metallo lungo 57 centimetri, con all’estremita’ inserite 3 viti in acciaio autofilettanti e sporgenti; tre manganelli; due bastoni in legno; dieci 10 coltelli a serramanico; due pugnali; tre baionette; un taglierino; due piedi di porco; nove guanti in pelle ed in gomma; due passamontagna e una calza di nylon; del nastro da imballaggio ed isolante nonché 7 metri di corda; tre autovetture; copiosa documentazione attestante l’appartenenza e/o la vicinanza degli indagati a forza nuova; vessilli appartenenti a formazioni politiche di opposta ideologia, verosimilmente sottratte nel corso di attività delittuose in fase di accertamento.
Nello stesso contesto sono stati sottoposti a controllo e indagati in stato libertà, per analoghe ipotesi di reato, due minori la cui posizione sarà valutata a parte dalla competente autorità giudiziaria di bologna.
Nei confronti di Adamo Conti si è proceduto anche all’arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, essendo stato trovato in possesso di 3,5 grammi di cocaina, nonché di materiale per il taglio, la pesatura ed il confezionamento della droga.
Le indagini erano state avviate per far luce sul lancio di due bottiglie molotov nel mese di febbraio all’indirizzo del laboratorio occupato Paz che hanno provocato lievi danni alla sola recinzione dell’edificio e per chiarire le cause di un incendio di due autovetture parcheggiate avvenuto lo scorso luglio nei pressi del laboratorio.
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infamare,se poi non è così,come del resto mi auguro,ritiro la mia accusa...