Originariamente Scritto da
FalcoConservatore
Su questo tema è necessario mettere da parte la propaganda, e studiare i fatti. Ebbene, i fatti ci dicono che la persecuzione giudiziaria contro il Premier è oggettiva e concreta. Tante "coincidenze" assommate fanno una prova: avvisi di garanzia ad orologeria, invariabilmente recapitati in periodi delicati (vertici internazionali o elezioni), accanimento nelle indagini (migliaia di perquisizioni ed interrogatori), intercettazioni fuori controllo e probabilmente fuori legge, non sono delle semplici "opinioni". Certo, è difficile credere che esista un complotto esteso e coordinato ai danni del Premier. Non c'è, dunque, una "corporazione" di toghe rosse pronte a colpire. D'altra parte, i singoli PM dimostrano una attenzione tutta particolare, si potrebbe dire un accanimento, verso il Cavaliere. E' fuor di dubbio che larghe fette della magistratura oggi sono schierate a sinistra. I sindacati delle toghe ed il CSM non perdono mai l'occasione di criticare e di condannare le leggi approvate dal potere legislativo e dalla maggioranza di centrodestra. E' legittimo sospettare dell'imparzialità e della serenità di giudizio delle toghe che firmano appelli palesemente schierati, che vanno in trasmissione TV per fare a pezzi gli esponenti del PDL, che si candidano per l'Italia dei Valori un secondo dopo aver smesso i panni giudiziari, che portano in ufficio icone del progressismo. Il Presidente del Consiglio ha ogni ragione per denunciare questo interesse nei suoi confronti come persecuzione: chi al suo posto non si sentirebbe offeso? La vicenda di Trani conferma un impazzimento delle procure, che intercettano a valanga pur di trovare tracce utili per imbastire accuse obiettivamente fantasiose. Le fughe di notizie - mai realmente perseguite - alimentano ulteriori sospetti sulla liceità di azioni che rasentano, talora, il ridicolo ed il grottesco. Perchè è così difficile trovare le "talpe"? Da dove vengono i testi delle intercettazioni? Chi li ha fatti uscire? Questo è uno dei tanti scandali rimasti impuniti. Dobbiamo tuttavia concentrarci anche sui comportamenti di Berlusconi, che aprono varchi enormi, usati poi dagli stessi magistrati per affondare i colpi. Dal Premier ci aspetteremmo maggiore prudenza: la critica a trasmissioni faziose e schierate come AnnoZero o Ballarò è sacrosanta, ma il Premier avrebbe fatto meglio ad astenersi su certe pressioni e richieste, ben lontane dal costituire un reato, ma comunque disdicevoli e di cattivo gusto. Non sarebbe guastato, negli anni, anche un maggiore controllo sulle operazioni delle aziende di famiglia. Nessuno può credere che esistano veramente contatti con la mafia o con altre organizzazioni criminali, ma le aziende del Premier non sono esattamente estranee a pratiche, diciamo così, ai limiti del consentito. Permangono zone d'ombra da rischiarare, dubbi da chiarire. I controlli e le pressioni dei PM appaiono in ogni caso esagerati, insistiti, fino a rasentare, come è già stato detto, la persecuzione contra personam, confermata dalle ultime inchieste.
Una riflessione sulla persecuzione giudiziaria contra personam « Anduril