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    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Doppi incarichi per 14 deputati, ma non lasciano le poltrone

    La giunta della Camera esamina l'incompatibilità. Casi nell'Unione e nella Cdl
    Si tratta di posti in Cda, consorzi ed enti, che creano un conflitto di interesse


    Doppi incarichi per 14 deputati
    ma non lasciano le poltrone


    di CARMELO LOPAPA

    http://www.repubblica.it/2007/10/sez...incarichi.html

    ROMA - Gian Luca Galletti, deputato Udc bolognese, fedelissimo di Casini, tiene ancora il punto e resiste a suon di controdeduzioni ai rilievi della giunta delle elezioni. Consigliere di amministrazione di Paritel spa, presidente del collegio sindacale di Delta spa, presidente del collegio sindacale di Unifin spa. Ma lo segue a ruota la mastelliana Federica Rossi Gasparrini: cda del Fondo pensione complementare famiglia, presidente nazionale di Federcasalinghe, presidente di Holding Famiglia. Del drappello dei "resistenti", di chi è rimasto incollato ad altre poltrone benché sospettate di conflitto di interessi, loro sono i capofila. Ma in buona compagnia.

    L'elenco che il Comitato per le incompatibilità ha illustrato ieri alla giunta delle elezioni contiene 22 casi ancora sub iudice. E poco conta che due giorni fa, il 9 ottobre, siano scaduti i diciotto mesi dalle elezioni - termine puramente indicativo - entro i quali Montecitorio avrebbe dovuto sciogliere i nodi, invitando gli onorevoli incompatibili ad optare entro un mese: Camera o poltrona, pena la decadenza.

    L'accertamento prosegue, anche perché tra dilazioni, richiesta di essere ascoltati e lettere di chiarimenti, chi può resta dov'è, con i benefici economici che ne conseguono. Chi con uno, con due o tre incarichi. Quasi sempre retribuiti. Cda, agenzie, consorzi, perfino istituti finanziari. Gettoni o indennità che si cumulano a quella di parlamentare.

    Per 8 di loro, va detto, il documento depositato ieri sulle "cariche suscettibili di valutazione" in base alla legge del 1953, che disciplina il conflitto di interessi, prospetta già una sostanziale "assoluzione". Conflitto inesistente o superato per Manuela Di Centa e Mario Pescante e gli altri forzisti Sabatino Aracu, Adriano Paroli e Luciano Rossi, ma anche per Aurelio Salvatore Misiti (Italia dei valori), Marco Lion (Verdi) e Mauro Betta (Ulivo).

    Per ben trenta tra deputati e ministri la pratica è stata archiviata nei mesi scorsi. Si va dal ministro Linda Lanzillotta, che ha lasciato il cda dell'Enav, all'Udc Cosimo Mele, più noto per il caso di quest'estate, cessato dal cda di Sogin spa, anche la Rossi Gasparrini ha rinunciato quanto meno alla presidenza di "Molise sviluppo".

    Il problema sono gli altri 14, i "resistenti" a oltranza, appunto: 8 di maggioranza, 6 del centrodestra. C'è il dipietrista Luciano D'Ulizia, presidente dell'Unione nazionale cooperative italiane e consigliere della Foncooper, fondo di rotazione per la promozione della cooperazione. Il Comitato si è riservato di pronunciarsi proprio su quest'ultima carica di nomina governativa. O Giancarlo Laurini, notaio forzista: vice presidente dell'Automobil club di Napoli, carica per la quale il Comitato popone la "incompatibilità", ma anche presidente dei Probiviri della "Banca popolare di sviluppo" napoletana (disco verde per questo).

    Il leghista Matteo Brigandì, già avvocato di Bossi, amministratore della Fingroup spa, si oppone da mesi alla giunta. Nella lettera di deduzioni del 13 giugno 2007, si legge nel dossier, ha definito "apodittica e non specificata" la richiesta di chiarimenti. La giunta si riserva di decidere. Così per Galletti e Rossi Gasparrini, citati all'inizio, ma anche per l'autonomista siciliano Giuseppe Reina, amministratore unico della Sac service (servizi aeroportuali catanesi). La sua battaglia per convincere la Camera ("La Sac svolge attività meramente strumentali") va avanti dal luglio 2006.

    Poi c'è chi, come Angelo Piazza , della Rosa nel pugno, si è dimesso (in questo caso dal cda di Sedici banca spa), ma la giunta attende di verificare. Risulta ancora consigliere della Cassa di risparmio Padova e Rovigo il forzista Giuseppe Fini: annunciata "incompatibilità" per lui. Stesso avviso, nel documento "riservato", per l'ulivista Federico Testa, in quanto membro del cda di Legnago servizi spa; mentre secondo la giunta potrebbe mantenere la presidenza del collegio sindacale di Pedemontana veneta spa. Ma l'elenco di chi ancora attende un giudizio comprende anche gli ulivisti Giorgio D'Ambrosio, Oriano Giovannelli, Flavio Pertoldi, il verde Camillo Piazza e il forzista Renzo Tondo.

    (11 ottobre 2007)

  2. #2
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    Predefinito

    Oh Signur, guarda chi si rivede, l'avv Brigandi', quello che in Piemonte si era fatto beccare.....

 

 

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