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Risultati da 1 a 7 di 7

Discussione: La terza Intifada?

  1. #1
    Banda Müntzer-Epifanio
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    Predefinito La terza Intifada?

    Gerusalemme: sale la tensione, tra provocazioni e violenze degli occupanti israeliani. E' la terza Intifada?
    SCRITTO IL 2010-03-16 IN NEWS
    Al-Quds (Gerusalemme) occupata – Infopal, 16 marzo.

    Ore 11: sono almeno 9 i feriti palestinesi. L'esercito di occupazione sta facendo un "uso eccessivo della forza" contro i manifestanti.

    Ore 9,30. Questa mattina presto, sono scoppiati violenti scontri in varie zone di al-Quds (Gerusalemme), in concomitanza con l’inaugurazione, da parte di ebrei estremisti, della cosiddetta “sinagoga delle rovine” [si tratta di una sinagoga in rovina da secoli, a circa 300 metri dalla moschea al-Aqsa, ndr], mentre gli stessi fanatici hanno annunciato la posa della prima pietra del cosiddetto “terzo tempio”.

    Gli scontri sono avvenuti tra giovani palestinesi e poliziotti israeliani sia nel campo profughi di Sha‘fat che nei sobborghi di al-‘Isawiyya, dove i primi hanno lanciato pietre contro i secondi, i quali hanno risposto sparando lacrimogeni, bombe sonore e proiettili di gomma (acciaio rivestito di gomma, ndr) provocando diversi feriti.

    Alcuni giovani hanno appiccato il fuoco a delle auto, e molte persone si sono concentrate nei due quartieri di Wadi al-Ja e at-Tur nel tentativo di arrivare alla moschea al-Aqsa, mentre le forze d’occupazione sono intenzionate ad impedirglielo.

    La notte scorsa, due poliziotti israeliani sono rimasti feriti a causa di un lancio di pietre nel quartiere di Silwan, mentre due molotov sono state lanciate sulla Beit Yonatan [un edificio ebraico di sette piani costruito illegalmente nel 2004 a Silwan, ndr], causando vari danni all’edificio.

    Malgrado il freddo di questa mattina, centinaia di palestinesi di al-Quds e delle zone limitrofe si sono recati di fronte alla moschea al-Aqsa per svolgere la preghiera dell’alba. Le autorità d’occupazione hanno vietato l’ingresso nella zona a tutti coloro che hanno un’età inferiore ai cinquant’anni.

    Testimoni riferiscono che appena gli oranti hanno terminato di pregare, i militari israeliani li hanno accerchiati attaccandoli con manganellate e bombe sonore.

    La Fondazione al-Aqsa per i beni religiosi afferma che numerosi pullman, da questa mattina, stanno giungendo nella città per portare dei fedeli per la preghiera di zuhr [“mezzogiorno”, ndr] nella moschea al-Aqsa, ma la polizia israeliana sta provando ad impedire loro di giungere sin lì, ad esempio ponendo degli ostacoli, in particolare sulla strada n. 6 e quella che congiunge Haifa e al-Quds (Gerusalemme).

    Le forze d’occupazione hanno reso noto che continueranno ad accerchiare la Città Vecchia e la moschea per il quinto giorno consecutivo.

    Migliaia di agenti di polizia e delle forze speciali, compresi elementi delle “guardie di frontiera”, sono stati inviati nei paraggi della moschea, mentre altri presidiano le porte d’accesso alla Città Vecchia per accertarsi dell’identità di coloro che vi entrano: ad esempio, i commercianti che non vi risiedono non possono entrare, cosicché ve ne sono diversi che non possono raggiungere il proprio negozio; oppure vi sono serie limitazioni alla libertà di movimento degli studenti delle scuole che si trovano nella Città Vecchia.

    Le porte della moschea al-Aqsa continuano ad essere chiuse, ad eccezione di tre, mentre chi ha meno di cinquant’anni non può assolutamente entrare.

    Dall’alba di questa mattina si assiste infatti a ronde e controlli da parte di elementi della polizia e delle “guardie di frontiera” degli occupanti effettuati sulle vie principali della città, alcune delle quali sono state chiuse del tutto.

    ..............

    15 marzo

    Gerusalemme: scontri nella Città Vecchia.

    Al-Quds – Palestine-info. Il sito web di Arabs48 ha riportato che violenti scontri hanno avuto luogo ieri notte tra soldati israeliani e poliziotti, da una parte, e abitanti della Città Vecchia di Gerusalemme, dall'altra. Tafferugli si sono verificati anche nell'area di Ras al-Amud.

    La polizia israeliana ha sparato scariche di proiettili di gomma e gas lacrimogeni contro i residenti.

    Gli scontri sono scoppiati quando i coloni estremisti hanno tentato d'irrompere nella moschea di al-Aqsa, nella Città Vecchia.

    In seguito all'accaduto, le fazioni nazionaliste e islamiche di Gerusalemme hanno chiesto uno sciopero di due ore – dalle 11 alle 13 – per le giornate di oggi e domani, e hanno fatto appello ai palestinesi dell'area perché restino nei pressi di al-Aqsa e rispondano a eventuali attacchi progettati dai coloni.

    Ieri pomeriggio, diverse istituzioni e personalità palestinesi di Gerusalemme avevano tenuto una conferenza all'Ambassador Hotel per discutere le misure da prendere al riguardo.

    Appena tre giorni fa, la polizia israeliana aveva inoltre sigillato la Città Santa e impedito agli arabi e ai palestinesi al di sotto dei cinquant'anni di entrare nella moschea.

    Hatem Abdul-Qader, responsabile dell'Anp della questione di Gerusalemme, ha affermato che tutti coloro che hanno partecipato alla conferenza hanno invitato gli Arabi residenti in Palestina a dirigersi verso la moschea per proteggerla dai coloni.

    Durante l'incontro è stato inoltre lanciato un monito a Israele, sottolineando che qualsiasi attacco a al-Aqsa da parte dei coloni avrà poi delle conseguenze gravi.

    Gli abusi israeliani nella città e il piano che prevede 1.600 nuove case per i coloni ebrei sono considerati sia dalla Giordania che dall'Egitto delle azioni provocatorie, che dimostrano l'indifferenza d'Israele nei confronti della pace.

    Husam Zaki, portavoce del Ministero degli Esteri egiziano, ha quindi chiesto alla comunità internazionale di fare pressioni sullo stato occupante, per imporre uno stop alle sue provocazioni.

    Secondo Zaki, anche gli Stati Uniti inizierebbero a dubitare che Israele sia realmente interessata a porre fine alle violenze nella regione.

    Dall'altra parte, re Abdallah di Giordania ha commentato che le azioni israeliane stanno destabilizzando l'intero Medio Oriente e ostacolando l'intero processo di pace.

    David Axelrod, primo Consigliere politico del presidente USA Barack Obama, ha dichiarato a sua volta che le politiche israeliane sono un insulto per gli Stati Uniti, che vedono così derisi i loro sforzi.

    Axelrod ha poi aggiunto che la decisione sembra essere stata calcolata in modo da compromettere l'inizio delle trattative indirette.

    Non è quindi un caso che Michael Oren, ambasciatore israeliano negli USA, abbia riferito agli altri diplomatici israeliani che le attuali relazioni israelo-americane sono le peggiori degli ultimi 35 anni.

    http://www.infopal.it/leggi.php?id=13885

  2. #2
    Banda Müntzer-Epifanio
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    Predefinito Rif: La terza Intifada?

    Scontri in tutta la Cisgiordania.
    SCRITTO IL 2010-03-16 IN NEWS
    Cisgiordania. Scontri sono scoppiati stamattina tra i manifestanti palestinesi e l'esercito e la polizia israeliani nei Territori palestinesi occupati di Cisgiordania, dopo che la giornata di ieri è stata segnata dalle tensioni sulla questione dei siti religiosi islamici.

    Le violenze si sono concentrate principalmente a Gerusalemme e nel circondario, in particolare nel campo profughi di Shufat, Eisaweyah, Ras al-Amud e Wadi al-Juz, quest'ultima all'interno del quartiere di Silwan, così come in altri quartieri e distretti della Città Vecchia.

    Le forze israeliane sono state filmate a Eisaweyah mentre impedivano ai giornalisti di coprire ciò che stava accadendo.

    Nel campo di Shufat, centinaia di giovani palestinesi hanno attaccato un posto di blocco piazzato davanti ad una delle entrate, lanciando pietre alle forze israeliane che stazionavano nelle vicinanze: lo riferisce il corrispondente di Ma'an a Gerusalemme.

    Sul posto, aggiunge l'inviato, sono state chiamate forze di polizia speciali, che hanno lanciato gas lacrimogeni e bombe suono e sparato proiettili di gomma ai manifestanti. Due giovani palestinesi sarebbero stati arrestati.

    Altri tafferugli erano scoppiati in precedenza a Qalandiya, tra Ramallah e Gerusalemme, come ha affermato un funzionario della sicurezza israeliana.

    (Fonti: Maan e Quds Press)

    http://www.infopal.it/leggi.php?id=13883

  3. #3
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    Predefinito Rif: La terza Intifada?

    Migliaia a Gaza in corteo per sostenere la moschea al-Aqsa
    SCRITTO IL 2010-03-16 IN NEWS
    Gaza - Infopal. Migliaia di studenti delle scuole e delle università della Striscia di Gaza, ma anche impiegati e donne hanno partecipato a imponenti cortei di sostegno alla moschea al-Aqsa e in segno di rifiuto verso le minacce alle quali è esposta al-Quds (Gerusalemme). Ciò accade mentre si susseguono gli appelli per la proclamazione, prevista per quest'oggi, del "Giorno dell'ira".

    Gli studenti hanno sventolato le bandiere della Palestina e innalzato cartelli contro le aggressioni israeliane ad al-Quds e la sua giudaizzazione. I manifestanti hanno inneggiato ad una 'terza Intifada' ed hanno chiesto alla Resistenza di dare una risposta.

    Hamas aveva lanciato per oggi, 16 marzo, un appello per il "Giorno dell'ira", in segno di protesta per l'inaugurazione della 'sinagoga delle rovine': "Il 16 marzo sarà il Giorno dell'ira e della mobilitazione generale. Esortiamo perciò il popolo palestinese, ovunque si trovi, la nostra gente di al-Quds occupata e i popoli arabi e musulmani a mobilitarsi per sostenere la città e la moschea".

    I manifestanti si sono radunati nella piazza del Consiglio Legislativo, dove ad attenderli vi erano i parlamentari e i ministri.

    Ahmad Bahr, vicepresidente del Consiglio Legislativo, ha invocato una dura reazione militare da parte dei gruppi della Resistenza per rispondere a tutte le aggressioni israeliane, tra cui l'inaugurazione della cosiddetta 'sinagoga delle rovine' e il proseguimento della costruzione di nuove 'colonie'.

    Egli ha poi fatto appello alla Lega Araba affinché torni indietro sulla decisione di appoggiare nuovi "colloqui indiretti" israelo-palestinesi.

    Bahr ha poi chiesto al Vertice arabo previsto per la fine di questo mese in Libia di affrontare la questione dell'inaugurazione di questa sinagoga e di prendere ufficialmente posizione in merito, ponendo la cosa in testa al programma di lavoro del vertice, poiché "il capo del governo di occupazione proclama una sfida all'intero mondo arabo-islamico, annunciando l'allargamento delle colonie ad al-Quds e in Cisgiordania, nonché l'inaugurazione di una sinagoga nei pressi della moschea al-Aqsa".

    http://www.infopal.it/leggi.php?id=13898

  4. #4
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    Predefinito Rif: La terza Intifada?

    Gerusalemme sotto assedio: il governo Haniyah invita i leader arabi a prendere posizione.
    SCRITTO IL 2010-03-17 IN NEWS
    Gaza - Infopal. Il governo Haniyah a Gaza ha esortato tutti gli arabi [s'intende i leader, ndr] ad assumersi le proprie responsabilità sulla questione di al-Quds (Gerusalemme), "senza limitarsi alle dichiarazioni e alle condanne, ma, piuttosto, pianificando delle azioni per salvare la Città Santa, i luoghi sacri e la terra di Palestina dagli insediamenti israeliani, e sostenere la fermezza degli abitanti sia con progetti a livello della società civile che a livello della politica".

    Alla fine della sua seduta settimanale, il governo ha emesso un comunicato (16 marzo): "L'inaugurazione della 'sinagoga delle rovine' e l'escalation nelle aggressioni alla nostra terra e ai nostri luoghi santi senza che vi sia una salda posizione degli arabi, incita gli occupanti ad intraprendere altri passi nella stessa direzione, pertanto gli arabi devono prendere una posizione decisa e sollevare il coperchio su questi 'negoziati' o 'normalizzazione', riconsiderando i rapporti con l'Entità Sionista".

    Haniyah ha chiesto alle organizzazioni dei diritti umani, locali, regionali ed internazionali, e alle organizzazioni collegate alle Nazioni Unite di assumere una posizione chiara sul tema degli insediamenti, in considerazione del fatto che si tratta di un crimine di guerra che infrange la Quarta Convenzione di Ginevra, per non parlare del cambiamento demografico in atto nella città di al-Quds (Gerusalemme), che richiede un verdetto a carico degli occupanti di fronte al Tribunale Penale Internazionale e il loro perseguimento giuridico in tutte le sedi appropriate.

    Haniyah ha poi invitato i palestinesi ad esprimere la loro rabbia con ogni mezzo a disposizione per non consentire agli occupanti di proseguire nella giudaizzazione di al-Quds e perciò dominarla modificandone l'identità araba e islamica. Egli ritiene che l'intifada contro l'occupante resti la scelta di base per porre un limite alle provocazioni contro i palestinesi e i loro luoghi santi.

    Egli ha poi esortato ad intraprendere un dialogo diretto tra le varie fazioni per stabilire gli strumenti atti a fronteggiare quel che accade ad al-Quds.

    Il governo Haniyah chiede inoltre che venga interrotto ogni tipo di incontro, diretto o indiretto, con gli occupanti israeliani, considerando tutto ciò cosa ormai passata, poiché è della massima importanza che finisca il coordinamento con gli occupanti sulle questioni della sicurezza.

    Haniyah ha poi accusato l'Anp di collusione con gli occupanti, poiché vieta ai palestinesi della Cisgiordania di manifestare contro la giudaizzazione di al-Quds: "Questa Autorità palestinese e suoi apparati di sicurezza diretti da Dayton svolgono solo un servizio per conto terzi".

    Il governo Haniyah ha infine fatto appello alla dirigenza dell'Anp in Cisgiordania a combattere assieme alle masse palestinesi contro l'occupazione, lasciando liberi i prigionieri politici e i membri della Resistenza in modo da dare loro la possibilità di difendere il loro popolo e il loro onore.

    http://www.infopal.it/leggi.php?id=13909

  5. #5
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    Predefinito Rif: La terza Intifada?

    http://www.infopal.it/leggi.php?id=13911

    Luoghi sacri: ancora scontri in Cisgiordania.
    SCRITTO IL 2010-03-17 IN NEWS
    Centinaia di studenti palestinesi si sono scontrati stamattina con le forze israeliane in Cisgiordania.

    Testimoni riportano che gli incidenti sono tuttora in corso, e che sono scoppiati nei pressi di un checkpoint militare allo svincolo di Beita, a sud di Nablus. Non si hanno finora notizie di feriti né di arresti.

    Un portavoce militare israeliano ha inoltre riferito che le forze armate stavano impiegando misure anti-sommossa contro 100 dimostranti. Ha poi aggiunto che a Hebron 20 palestinesi stavano lanciando pietre nel villaggio di Anun, a nord della colonia illegale di Kiryat Arba.


    La polizia dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha impedito ad alcuni studenti di protestare vicino a Beit Jala nell'evidente tentativo di non far degenerare il clima di violenza, che dura da 48 ore.

    La scintilla delle tensioni è scaturita dagli scontri sulla questione dell'accesso ai luoghi sacri della Gerusalemme occupata, che hanno visto il ferimento di decine tra palestinesi e uomini della polizia. Il numero di palestinesi feriti ammonterebbe a 91, e 60 di loro sarebbero sotto arresto, secondo alcune fonti.


    Circa 40 palestinesi sono stati raggiunti da proiettili di gomma sparati dalle forze israeliane, e sette di loro sono stati colpiti agli occhi. Un giornalista straniero è stato ferito a Eisawiyyah, quartiere di Gerusalemme est.


    Dall'altra parte, un ufficiale di polizia israeliano è stato colpito alla mano da un proiettile ieri sera nella zona nord di Gerusalemme, come riferiscono fonti della polizia stessa. Ammontano a 14 i poliziotti feriti durante gli incidenti, tra cui quattro ricoverati in ospedale.

  6. #6
    Banda Müntzer-Epifanio
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    Predefinito Rif: La terza Intifada?

    Israele, il ministro dell'Edilizia prosegue nelle iniziative per costruire nuovi insediamenti

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    Oggi il premier Netanyahu si recherà negli Stati Uniti per risolvere la crisi diplomatica tra i due Paesi
    Ariel Atias, ministro dell'Edilizia israeliano, prosegue nell'iniziativa di commercializzare le terre nel quartiere di Ramat Shlomo, a Gerusalemme Est, per costruire nuovi insediamenti. E' quanto si legge sul quotidiano on-line Ynet nel giorno in cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu si recherà negli Stati Uniti per trovare una soluzione alla crisi diplomatica sorta tra i due Paesi, storicamente alleati, in seguito alla presentazione del nuovo piano edilizio di Israele alla vigilia della visita del vice presidente statunitense, Joe Biden.

    La costruzione di 1600 insediamenti israeliani a Gerusalemme Est è stata vista dagli Usa come una minaccia e un tentativo di mettere a repentaglio i negoziati di pace con i palestinesi. "La nostra politica a Gerusalemme - ha detto ieri Netanyahu - è la stessa politica messa in atto dai governi israeliani da quarantadue anni e non va cambiata".

    PeaceReporter - Israele, il ministro dell'Edilizia prosegue nelle iniziative per costruire nuovi insediamenti

  7. #7
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    Predefinito Rif: La terza Intifada?

    Nethanyahu: ''Colloqui di pace potrebbero essere rimandati''

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    Secondo il premier israeliano si tratta della soluzione migliore per non rimanere "intrappolati nelle richieste irragionevoli" dei palestinesi sul congelamento degli insediamenti
    Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato oggi a Washington che i colloqui con i palestinesi potranno essere rimandati al prossimo anno, se questi ultimi continueranno a rivendicare un congelamento completo della costruzione di nuovi insediamenti.
    Il primo ministro ha infatti riferito che non è possibile restare "intrappolati in richieste illogiche e irragionevoli", e quindi la soluzione migliore potrebbe essere quella di "ritardare i negoziati di pace per un altro anno". L'annuncio giunge il giorno successivo alle dichiarazioni pronunciate ieri di fronte alla riunione dell'Aipac, la lobby ebraica statunitense, nelle quali Netanyahu aveva dichiarato che "Gerusalemme non è una colonia", ma è la capitale dello Stato Ebraico, e pertanto gli israeliani sono liberi di costruirvi nuovi edifici.

    PeaceReporter - Nethanyahu: ''Colloqui di pace potrebbero essere rimandati''''

 

 

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