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  1. #1
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    Predefinito Abolizione della Cassa Integrazione

    Ok, anzitutto non fucilatemi subito

    Riflettevo negli ultimi giorni sul meccanismo della Cassa Integrazione: per la seconda volta in due anni, la ARDO, azienda di Antonio Merloni impegnata nella costruzione di cappe, lavatrici et similia, ha "risanato" (titolo di giornale) mandando in CIG 800 dipendenti.
    Il che vuol dire che un industriale del tutto incapace di gestire i suoi possessi taglia le spese scaricando i lavoratori sulle spalle della collettività, perdipiù con uno stipendio più magro del 20%.

    A questo punto, sarebbe così iniquo uno schema del tipo:

    -Abolizione della CIG; se in condizioni di chiederla, una azienda può invece licenziare i suoi dipendenti (fatti salvi casi come donne incinte, dipendenti in malattia, sindacalisti scomodi eccetera).
    -L'azienda è tenuta a versare al lavoratore licenziato una indennità di licenziamento corrispondente a una somma di 13-48 mensilità (modello Svedese) a seconda dell'anzianità.
    -Tale somma viene versata al lavoratore mensilmente, a condizione che si iscriva alle liste di collocamento senza rifiutare lavori per cui è qualificato, e fino a quando non trovi lavoro.
    -Quanto avanza dalla somma, assieme a una serie di altri fondi elargiti dallo Stato, viene utilizzato per finanziare corsi di formazione permanente e sgravi fiscali consistenti alle aziende che assumono nuovi lavoratori e/o ne stabilizzano.
    -Se la fabbrica, comunque fallisce, i lavoratori possono unirsi in cooperativa e rilevarla. Lo Stato finanzia la cosa elargendogli i soldi che comunque avrebbe dovuto dargli come CIG, o attingendo al summenzionato fondo.

    Fa acqua da tutte le parti? E' iniqua? Ho scritto cassate siciliane madornali per ignoranza del diritto del lavoro? O è un'idea sensata?

  2. #2
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    L'ultimo punto mi piace (piú del primo sicuramente) ed era una proposta in cui mi ero giá imbattuto.. l'avevano portata avanti dei lavoratori siciliani quando iniziarono a fallire alcune imprese (soprattutto del tessile) nella provincia di Enna..

  3. #3
    Edge of a straight razor.
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    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    Ok, anzitutto non fucilatemi subito

    Riflettevo negli ultimi giorni sul meccanismo della Cassa Integrazione: per la seconda volta in due anni, la ARDO, azienda di Antonio Merloni impegnata nella costruzione di cappe, lavatrici et similia, ha "risanato" (titolo di giornale) mandando in CIG 800 dipendenti.
    Il che vuol dire che un industriale del tutto incapace di gestire i suoi possessi taglia le spese scaricando i lavoratori sulle spalle della collettività, perdipiù con uno stipendio più magro del 20%.

    A questo punto, sarebbe così iniquo uno schema del tipo:

    -Abolizione della CIG; se in condizioni di chiederla, una azienda può invece licenziare i suoi dipendenti (fatti salvi casi come donne incinte, dipendenti in malattia, sindacalisti scomodi eccetera).
    Apriresti le porte ad uno stato di crisi totale delle aziende, che sfrutterebbero la manovra allo scopo di licenziare operai ed impiegati.

    In un momento come questo, se aumenti la libertà di licenziare, verresti minimo linciato al solo proporre la legge.

    -L'azienda è tenuta a versare al lavoratore licenziato una indennità di licenziamento corrispondente a una somma di 13-48 mensilità (modello Svedese) a seconda dell'anzianità.
    Altra gente a spasso, in età differenti che andrebbero reinserite nel mondo del lavoro....già per 4 posti da bidello e 2 impiegati determinati per il tribunale, all'art16. ci sono qualcosa come 150 richieste per circosrizione, in questo modo le porti a 500.

    -Tale somma viene versata al lavoratore mensilmente, a condizione che si iscriva alle liste di collocamento senza rifiutare lavori per cui è qualificato, e fino a quando non trovi lavoro.
    Dovrebbe essere versata a prescindere....è l'azienda che ti sega perchè sempre malgestita o soggetta al meraviglioso e globalizzato libero mercato(dove devi fare a gara con paesi che sfruttano anche bambini di 4 anni in miniera), non tu che ti ritrovi in mezzo alla strada perchè hai distrutto l'azienda o ti sei assentato per malattia(del secondo caso io ne ho fatto parte in passato).

    -Quanto avanza dalla somma, assieme a una serie di altri fondi elargiti dallo Stato, viene utilizzato per finanziare corsi di formazione permanente e sgravi fiscali consistenti alle aziende che assumono nuovi lavoratori e/o ne stabilizzano.
    -Se la fabbrica, comunque fallisce, i lavoratori possono unirsi in cooperativa e rilevarla. Lo Stato finanzia la cosa elargendogli i soldi che comunque avrebbe dovuto dargli come CIG, o attingendo al summenzionato fondo.
    Mica c'è bisogno di segare la CIG per questo, dovrebbero esserci già i fondi disponibili per bilanciare un welfare rimasto al tempo indeterminato, contro le politiche attuali che viceversa ci hanno sbattuto in un "mercato del lavoro flessibile".





    Fa acqua da tutte le parti? E' iniqua? Ho scritto cassate siciliane madornali per ignoranza del diritto del lavoro? O è un'idea sensata?
    Dovresti trovare il sistema di cautelare i lavoratori, non di sacrificare l'ennesimo strumento mal gestito dallo stato, ma che permette di tenersi il posto e contributi figurativi che possono sempre servire.....oltre alla CIG, negheresti anche la mobilità successiva se non sbaglio.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Mat Kava Visualizza Messaggio
    L'ultimo punto mi piace (piú del primo sicuramente) ed era una proposta in cui mi ero giá imbattuto.. l'avevano portata avanti dei lavoratori siciliani quando iniziarono a fallire alcune imprese (soprattutto del tessile) nella provincia di Enna..
    La ratio dovrebbe essere di
    a) punire l'industriale incapace
    b) incentivare l'industriale virtuoso
    c)fornire la possibilità di impiantare un circuito economico alternativo all'attuale
    d) permettere ai lavoratori di trovare un lavoro più dignitoso con facilità
    e) combattere la precarietà dando sicurezze anche nell'assenza di alvoro.

  5. #5
    Edge of a straight razor.
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    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    La ratio dovrebbe essere di
    a) punire l'industriale incapace
    b) incentivare l'industriale virtuoso
    c)fornire la possibilità di impiantare un circuito economico alternativo all'attuale
    d) permettere ai lavoratori di trovare un lavoro più dignitoso con facilità
    e) combattere la precarietà dando sicurezze anche nell'assenza di alvoro.
    Limitati a normare le richieste della CIG, o ad imporre ai Sig.Indiustriali che ne abusano, di restituirla in tasse una volta rimessi in careggiata.....ma una legge che per l'ennesima volta tocca chi lavora, non mi piace affatto.

    I punti che tocchi, riguardo al reinserimento, formazione continua ed abbattimento del precariato, dovrebbero essere indipendenti dalla CIG o CIGS(e speriamo ci arrivino per ottobre o possono anche andarsene a spasso).

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Max72 Visualizza Messaggio
    Apriresti le porte ad uno stato di crisi totale delle aziende, che sfrutterebbero la manovra allo scopo di licenziare operai ed impiegati.

    In un momento come questo, se aumenti la libertà di licenziare, verresti minimo linciato al solo proporre la legge.
    Licenziando a matto, però, le aziende pagherebbero in questo modo un conto molto salato...


    Citazione Originariamente Scritto da Max72 Visualizza Messaggio
    Altra gente a spasso, in età differenti che andrebbero reinserite nel mondo del lavoro....già per 4 posti da bidello e 2 impiegati determinati per il tribunale, all'art16. ci sono qualcosa come 150 richieste per circosrizione, in questo modo le porti a 500.
    Questo è vero, purtroppo. Un provvedimento del genere potrebbe collocarsi solo in un piano organico di sblocco della mobilità sociale.

    Citazione Originariamente Scritto da Max72 Visualizza Messaggio
    Dovrebbe essere versata a prescindere....è l'azienda che ti sega perchè sempre malgestita o soggetta al meraviglioso e globalizzato libero mercato(dove devi fare a gara con paesi che sfruttano anche bambini di 4 anni in miniera), non tu che ti ritrovi in mezzo alla strada perchè hai distrutto l'azienda o ti sei assentato per malattia(del secondo caso io ne ho fatto parte in passato).
    Bisogna però evitare quello che succede, appunto, in Svezia e che ha determinato lo sbilanciamento del sistema welfaristico locale, ovvero che si viva di sussidio per un anno o due, lavorando in nero, per poi cercarsi un altro lavoro stabile. Si potrebbe studiare una via di mezzo??
    Chiaro che poi, comunque, certe categorie di dipendenti andrebbero escluse a priori da un licenziamento su simili basi (ad esempio le donne incinte, o gli assenti per malattia)...


    Citazione Originariamente Scritto da Max72 Visualizza Messaggio
    Mica c'è bisogno di segare la CIG per questo, dovrebbero esserci già i fondi disponibili per bilanciare un welfare rimasto al tempo indeterminato, contro le politiche attuali che viceversa ci hanno sbattuto in un "mercato del lavoro flessibile".

    Dovrebbero, ma finchè dobbiamo staccare megassegni per ripianare il debito pubblico difficilmente riusciremmo a stanziarli Forse razionalizzando a più non posso (e toccando un sacco di nervi scoperti e di carnai di privilegi) si potrebbe realizzare un Reddito Sociale di Cittadinanza dignitoso.

    Citazione Originariamente Scritto da Max72 Visualizza Messaggio
    Dovresti trovare il sistema di cautelare i lavoratori, non di sacrificare l'ennesimo strumento mal gestito dallo stato, ma che permette di tenersi il posto e contributi figurativi che possono sempre servire.....oltre alla CIG, negheresti anche la mobilità successiva se non sbaglio.
    Si potrebbe studiare un prelievo contributivo dall'assegno di disoccupazione, per ovviare all'assenza di contributi ? Il meccanismo della mobilità non lo conosco molto bene, purtroppo, come funziona ?

    Grazie della risposta

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Max72 Visualizza Messaggio
    Limitati a normare le richieste della CIG, o ad imporre ai Sig.Indiustriali che ne abusano, di restituirla in tasse una volta rimessi in careggiata.....ma una legge che per l'ennesima volta tocca chi lavora, non mi piace affatto.

    I punti che tocchi, riguardo al reinserimento, formazione continua ed abbattimento del precariato, dovrebbero essere indipendenti dalla CIG o CIGS(e speriamo ci arrivino per ottobre o possono anche andarsene a spasso).
    Questa potrebbe essere una buona idea, ma non c'è il rischio di penalizzare chi della CIG ha fatto un uso "corretto", per insostenibilità della situazione, e si ritrova poi negli stessi problemi economici?

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    Licenziando a matto, però, le aziende pagherebbero in questo modo un conto molto salato...
    Le aziende difficilmente pagano in modo salato....il rischio alto è che paga sicuramente il lavoratore, in alternativa devi stralciare il licenziamento e quindi l'abrogazione della CIG cadrebbe su se stessa.


    Questo è vero, purtroppo. Un provvedimento del genere potrebbe collocarsi solo in un piano organico di sblocco della mobilità sociale.
    Mobilità che in questo momento, il governo cerca di correggere sul welfare statale, dato che insostenibile nell'ambito pubblico.....sembra che da una scintilla nel buio(letto oggi sul QN), nel 2008, la P.A potrà assumere solo con finalità di indeteminato a contratti NON estendibili oltre 2 anni e nemmeno in caso di cambio di mansione per il lavoratore(in specie nell'art.16).

    Restano contrattazione specifiche per "stagionali" e casi di assoluta emergenza da documentare.

    In pratica, come giustamente dici, dopo una revisione del precariato pubblico(almeno speriamo passi) verso politiche all'indeterminato rinormate, con un carico sociale di ricollocamento così alto, torneresti a flessibilizzare(visto che si tende a non aumentare i posti di lavoro).

    Bisogna però evitare quello che succede, appunto, in Svezia e che ha determinato lo sbilanciamento del sistema welfaristico locale, ovvero che si viva di sussidio per un anno o due, lavorando in nero, per poi cercarsi un altro lavoro stabile. Si potrebbe studiare una via di mezzo??
    Chiaro che poi, comunque, certe categorie di dipendenti andrebbero escluse a priori da un licenziamento su simili basi (ad esempio le donne incinte, o gli assenti per malattia)...
    Innanzitutto dovresti avere un welfare che ti permette di vivere di sussidio per 2 anni per creare uno sbilanciamento.

    Qui al massimo ti becchi 6 mesi(parlando di Nord)...se tranci CIG-CIGS e Mobilità(ergo ammortizzatori sociali), ovviamente ne devi creare altri, se no i dipendenti senza ammortizzatori sociali non mangiano(parliamo di cig-cigs + mobilità che durano anche anni, con liste per la mobilità al collocamento, altra possibile tranciata per effetto/domino della CIG).


    Dovrebbero, ma finchè dobbiamo staccare megassegni per ripianare il debito pubblico difficilmente riusciremmo a stanziarli Forse razionalizzando a più non posso (e toccando un sacco di nervi scoperti e di carnai di privilegi) si potrebbe realizzare un Reddito Sociale di Cittadinanza dignitoso.
    É il nostro sogno...ma dopo 5 anni, sono arrivati a scoprire le e-mail ed il VOip per risparmiare solo sul software...prima di toccare lazzaroni, fancazzisti, assenteisti, nomine eccellenti, baronati, castismo etc, etc, o ci prendiamo una rivoluzione oppure aspetiamo 50 anni.

    Si potrebbe studiare un prelievo contributivo dall'assegno di disoccupazione, per ovviare all'assenza di contributi ? Il meccanismo della mobilità non lo conosco molto bene, purtroppo, come funziona ?

    Grazie della risposta
    É l'anticamera del licenziamento, oltre all'indennità presenta "priorità" di ricollocamento, a patto di rispettare determinati requisiti :

    http://www.inps.it/Doc/TuttoINPS/Pre...lita/index.htm
    (stranamente, nonostante il sito sia "della mutua", lo spiega bene)

    Comunque, per ovviare in merito, dovresti paritetizzare l'assegno + contributi figurativi, relativi alla situazione di fallmento aziendale....ti ritroveresti a dover lasciare scoperti dipendenti per diversi anni di contribuzione comunque(e già siamo a coefficienti ridotti ed anagrafica a rischio anche per assenza di normative nel concetto usurante, diatriba irrisolta e pericolosissima....).

    Prego, grazie della domanda.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    Questa potrebbe essere una buona idea, ma non c'è il rischio di penalizzare chi della CIG ha fatto un uso "corretto", per insostenibilità della situazione, e si ritrova poi negli stessi problemi economici?
    Certo, ma comprovando con documentazione l'uso della CIG e CIGS(in modo continuato ed a periodi estremamente brevi), assoggettando l'azienda ad ispezioni continue, portando un penale serio con multe ed espropio dei beni personali di chi usa ammortizzatori per colmare la propria incapacità, già inizieresti a vedere chi merita lo strumento e chi no, decidendo tassi di ritorno in lassi temporali e cifre "personalizzate" in base alla relatà della singola azienda che ne fa ricorso....poi da li puoi addirittura far leggi, per diluire ulteriormente(e portare il tutto quasi a fondo perduto) in caso che l'azienda oltre a risanarsi, cresca e porti sviluppo ed occupazione.

  10. #10
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    Riflettevo negli ultimi giorni sul meccanismo della Cassa Integrazione: per la seconda volta in due anni, la ARDO, azienda di Antonio Merloni impegnata nella costruzione di cappe, lavatrici et similia, ha "risanato" (titolo di giornale) mandando in CIG 800 dipendenti.
    Il che vuol dire che un industriale del tutto incapace di gestire i suoi possessi taglia le spese scaricando i lavoratori sulle spalle della collettività, perdipiù con uno stipendio più magro del 20%.

    A questo punto, sarebbe così iniquo uno schema del tipo:

    -Abolizione della CIG; se in condizioni di chiederla, una azienda può invece licenziare i suoi dipendenti (fatti salvi casi come donne incinte, dipendenti in malattia, sindacalisti scomodi eccetera).
    -L'azienda è tenuta a versare al lavoratore licenziato una indennità di licenziamento corrispondente a una somma di 13-48 mensilità (modello Svedese) a seconda dell'anzianità.
    -Tale somma viene versata al lavoratore mensilmente, a condizione che si iscriva alle liste di collocamento senza rifiutare lavori per cui è qualificato, e fino a quando non trovi lavoro.
    -Quanto avanza dalla somma, assieme a una serie di altri fondi elargiti dallo Stato, viene utilizzato per finanziare corsi di formazione permanente e sgravi fiscali consistenti alle aziende che assumono nuovi lavoratori e/o ne stabilizzano.
    -Se la fabbrica, comunque fallisce, i lavoratori possono unirsi in cooperativa e rilevarla. Lo Stato finanzia la cosa elargendogli i soldi che comunque avrebbe dovuto dargli come CIG, o attingendo al summenzionato fondo.

    Fa acqua da tutte le parti? E' iniqua? Ho scritto cassate siciliane madornali per ignoranza del diritto del lavoro? O è un'idea sensata?
    molto buona come bozza di partenza
    indespensabile per le leggi attuali italiane
    che il "fondo di garanzia" peril pagamento del fine rapporto
    venga accantonato mensilmente obbligatoriamente
    sennò con i fallimenti le SPA si salvano sempre.
    Stan Ruinas sarà molto interessato
    mandagli un pvt

 

 
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