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  1. #1
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    Firenze, ma vorrei tornare in Svizzera
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    Predefinito A proposito degli ultimi attacchi alla Chiesa da parte di Repubblica

    In risposta agli ultimi articoli di Repubblica un intervento di Maria Giovanna Maglie su Il Giornale di oggi

    "Smontata in pochi giorni a Bruxelles, nonostante la bella spinta arrivata da Roma perché si montasse un vero scandalo, la questione «Chiesa e fisco» torna annunciata con pompa, è solo l'inizio, scrivono, di una mega inchiesta, su La Repubblica. Dietro all'autore, ci sono i soliti, in specie il deputato radicale Maurizio Turco, e alle sue spalle, viste alcune dichiarazioni recenti, il ministro Emma Bonino, il sottosegretario Paolo Cento, Enrico Boselli, e via trasformando legittime critiche e convinzioni in bassa macelleria.
    Perché, se non fosse così, fuorviare l'informazione dei lettori, usando termini scorretti, per esempio sovvenzione invece di rimborso? Se i cittadini italiani con le tasse sovvenzionano la Chiesa, vuol dire che dall'altra parte nessuno fa niente, se non approfittare; se la rimborsano, si intende che dall'altra parte i soldi sono già stati spesi. Non è la stessa cosa. Ma la confusione continua.
    La Cei è l'assemblea dei vescovi italiani, è la Chiesa italiana, non è il Vaticano, che è un'entità a sé e uno Stato sovrano i rapporti con il quale sono governati da un Concordato. La Cei risponde allo Stato italiano, con il quale ha stipulato un'intesa, approvata dal Parlamento. La Cei ha le sue «finanze», il Vaticano ha conti separati. Non spiegarlo vuol dire indurre in un giudizio scorretto. Per fare un esempio, Marcinkus rappresentava il Vaticano, e Ruini è stato per vent'anni a capo della Cei, dunque la nomina di Ruini non c'entra con quanto era accaduto in Vaticano ai tempi dello scandalo Ior.
    Buona parte delle critiche si appuntano sul famoso otto per mille, che i contribuenti possono destinare anche ad altre confessioni religiose, e che è nato come «rimborso» concordato dello Stato per i beni confiscati alla Chiesa, mentre prima l'Italia pagava direttamente i parroci, spendendo molto di più. Con una battuta, un caro amico prete che è il mio consigliere spirituale, dice: «Se non vogliono più versare una quota, che è libera e volontaria, ci ridiano le nostre proprietà, a cominciare dal Quirinale, che era l'abitazione del Papa, per arrivare al Parlamento, che era sede dei Tribunali, il Mons Citurius, il monte delle citazioni».
    Lo stipendio degli insegnanti di religione è invece un costo reale, ma non spetta certo alla Chiesa cattolica decidere di modificare l'accordo. Però le convenzioni con le scuole, e soprattutto con gli ospedali, sono state stipulate perché la Chiesa in quel caso presta un servizio allo Stato.
    Al Vaticano lo Stato italiano non dà denaro. I grandi eventi come il Giubileo sono stati di certo cofinanziati, ma per sostenere che l'Italia, e Roma, non ci abbia in ogni senso, dal turismo alle costruzioni al ritorno di immagine, guadagnato, ci vuole davvero una bella faccia tosta. Può darsi che in altri casi sia stato chiesto allo Stato un patrocinio, per esempio nell'ultimo incontro del papa con i giovani cattolici, ma è sicuramente piaciuto anche al Capo del governo farsi vedere vicino a Benedetto XVI a Loreto, davanti a tanta bella folla. Chiamiamoli costi pubblicitari, chiamiamolo uno spottone elettorale, e smettiamola di scandalizzarci.
    Con grande sicurezza si dice che l'Italia è quella che paga di più i suoi preti, e non è vero. In Germania e in Svizzera lo Stato paga tutto lo stipendio ai preti, ed è molto più alto di quello dei preti italiani, anzi è più del doppio, e paga anche tutte le spese delle chiese, il mantenimento e la ristrutturazione, perché sono considerate beni artistici e quindi pubblici.
    La quasi totalità dei soldi dell'otto per mille serve all'assistenza sociale, della quale è difficile negare al mondo cattolico il primato: cibo e alloggio ai poveri, ai drogati, assistenza domiciliare agli anziani, ai ragazzi che hanno problemi di inserimento sociale. Dovrebbero essere compito dello Stato o degli Enti locali, perciò diciamoci la verità, la Chiesa fa supplenza e fa risparmiare lo Stato! Se ci fosse anche questa voce in una Finanziaria, vogliamo scommettere che costerebbe almeno il doppio? Se gli scettici vogliono saperne di più, possono rivolgersi alla Caritas Italiana, che è propagazione della Cei, cioè la struttura in cui vanno a finire i fondi, basta farsi mostrare l'elenco dei progetti in tutto il mondo. Com’è che Don Liegro piace tanto ai fanatici della laicità, e Ruini, che gli ha sempre dato i soldi, è sospetto?
    Infine, l'Ici, l'imposta sugli immobili, ovvero il pretesto iniziale del contendere, da Roma a Bruxelles, forse perché è stata una decisione del governo Berlusconi nella sua ultima finanziaria. La Chiesa non la paga solo per gli immobili nei quali si fa un'attività sociale e non commerciale, a meno di non voler iscrivere le mense della Caritas sulle pagine gialle alla voce ristoranti. Non è un privilegio riservato alla Chiesa Cattolica, come si finge che sia, riguarda le organizzazioni non profit, e gli edifici di ogni religione, che siano devoluti ad attività di culto o non di culto. Magari per locali dove non si predica il Corano ma l'odio contro gli italiani? Può darsi, ma su questa parte della decisione non si levano proteste del governo né dei talebani laici.
    Dai conti che non tornano, Repubblica and company arrivano alla posizione politica della Chiesa, alla scarsa libertà, al prevalere del pensiero unico. Sarà perché Tarcisio Bertone ha detto che le tasse vanno pagate, ma devono essere giuste, sarà perché la figura e il progetto del nuovo papa spaventano? Sembra un’ingerenza, la stessa che rimproverano sempre alla Chiesa.

    Maria Giovanna Maglie

  2. #2
    ooooWAGLIONEoooo
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    Perché, se non fosse così, fuorviare l'informazione dei lettori, usando termini scorretti, per esempio sovvenzione invece di rimborso? Se i cittadini italiani con le tasse sovvenzionano la Chiesa, vuol dire che dall'altra parte nessuno fa niente, se non approfittare; se la rimborsano, si intende che dall'altra parte i soldi sono già stati spesi. Non è la stessa cosa. Ma la confusione continua.


    Perchè l'italiano è una bella lingua. Un rimborso si concede nei confronti di una spesa nota spesso mostrando una ricevuta o fattura. Ma visto che dei soldi di cui parliamo non viene dato conto a nessuno e non esistono bilanci, la parola più corretta è sovvenzione: te li do perchè li meriti ma poi ci fai quel che ti pare e non devi darmi conto.

    A questo punto, se vogliamo dare per scontato che ogni centesimo inviato alla chiesa dallo stato viene impiegato esclusivamente per fare opere di bene nell'interesse dei cittadini, possiamo addirittura parlare di stipendiamento, ossia ti do dei soldi e tu fai quello che io voglio che tu faccia. Ma non mi pare sia così.


    Inoltre non legherei a doppio filo stato e chiesa nel senso dell'intervento sui cittadini giacchè, e sono favorevole a quanto sto per dire, i soldi dell'8 per 1000 servono anche per fare opere di bene nel mondo.


    La Cei è l'assemblea dei vescovi italiani, è la Chiesa italiana, non è il Vaticano, che è un'entità a sé e uno Stato sovrano i rapporti con il quale sono governati da un Concordato. La Cei risponde allo Stato italiano, con il quale ha stipulato un'intesa, approvata dal Parlamento. La Cei ha le sue «finanze», il Vaticano ha conti separati. Non spiegarlo vuol dire indurre in un giudizio scorretto. Per fare un esempio, Marcinkus rappresentava il Vaticano, e Ruini è stato per vent'anni a capo della Cei, dunque la nomina di Ruini non c'entra con quanto era accaduto in Vaticano ai tempi dello scandalo Ior.


    E la CEI a chi risponde ? (fa capo, presta ascolto, esegue indicazioni o ordini...scegliete voi il termine)

  3. #3
    email non funzionante
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    Si, infatti, il presidente della cei da chi è nominato secondo te? Da altri vescovi, da sacerdoti? Non mi sembra. E' eletto esclusivamente dal papa. Questo fa comprendere le relazioni tra la Conferenza Episcopale italiana ed il Vaticano.

  4. #4
    Dubitare Discutere Cooperare
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    Mah, questo articolo accusa La Repubblica di fare confusione, ma ottiene lo stesso risultato.

    Non ci vedo niente di scandaloso nel fare i conti di quanto costa la chiesa agli italiani, poi ciascuno degli italiani pensera' per se' quando sceglie a chi dare l'8 per mille.

    E infine mi sembra un po' assurdo mettersi a discutere sui beni confiscati alla chiesa dallo stato italiano secoli fa. E la chiesa a chi li aveva confiscati? Il terreno se appartiene a qualcuno appartiene al popolo italiano tutto.

  5. #5
    שמע ישראל
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    Citazione Originariamente Scritto da Demogorgon Visualizza Messaggio
    E infine mi sembra un po' assurdo mettersi a discutere sui beni confiscati alla chiesa dallo stato italiano secoli fa. E la chiesa a chi li aveva confiscati? Il terreno se appartiene a qualcuno appartiene al popolo italiano tutto.
    ...questa poi.....quando si vuol semplificare tutto....
    E' vero che la storia la raccontano i vincitori e che ormai è un dato di fatto, ma allora anche casa tua appartiene al popolo italiano tutto. Domani vengo a prendermi la mia parte....

  6. #6
    Dubitare Discutere Cooperare
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    Citazione Originariamente Scritto da Rollingstone Visualizza Messaggio
    ...questa poi.....quando si vuol semplificare tutto....
    E' vero che la storia la raccontano i vincitori e che ormai è un dato di fatto, ma allora anche casa tua appartiene al popolo italiano tutto. Domani vengo a prendermi la mia parte....
    Accomodati pure, vorra' dire che nel frattempo io passero' da casa tua

    Ma cosa c'entra dai...

    Io forse ho scritto una stupidata, ma e' che qui (anche se e' detto che era una battuta), si e' scritto "Se non vogliono più versare una quota, che è libera e volontaria, ci ridiano le nostre proprietà, a cominciare dal Quirinale, che era l'abitazione del Papa, per arrivare al Parlamento, che era sede dei Tribunali, il Mons Citurius, il monte delle citazioni". Il che mi sembra altrettanto una stupidata, soprattutto perche' messo in mezzo al discorso delle sovvenzioni.

  7. #7
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    E' una provocazione. La stupidata è quella di chi pretende di vedere un privilegio dove invece c'è un diritto sacrosanto, ovvero quello della Chiesa di essere sostentata dai suoi fedeli.
    Il discorso è semplice: vogliono abolire l'8 per mille? Mi lascino allora anche il restante 992, c poi deciderò io come ripartirlo.
    I miei soldi preferisco di gran lunga vadano alla Chiesa piuttosto che a questo Stato totalitario e ladro.

  8. #8
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    Il discorso che viene portato è della Libertà di sostenere moralmente chi si preferisce.
    Ma il sostegno -morale- dovrebbe essere omnicomprensivo, come opzione.

    Mi si dovrebbe chiedere:

    Ritieni moralmente accettabile, esentare i sindacati dal pagamento dell'Ici?

    Ritieni giusto finanziare tutte le convention di cultura omosessuale che si tengono in Italia?

    Ritieni giusto esentare le fabbriche economiche del gruppo Arci, dalla legittima tassazione che spetta alle attività di Lucro?

    ecc. ecc.

    Il discorso è semplice.

    Se si chiede l'opzione di libertà di scelta, questa dev'essere omnicomprensiva.

    Voglio essere libero, di poter - per assurdo - mettere su una Rete Radio privata, trasmettere -visto che non è sottoposta a copyright di sorta - ogni seduta parlamentare, visto che il Partito Radicale, senza concorso, senza gare d'appalto di sorta (ed è un servizio pubblico,la legge lo prevede) riceve 20 milioni di euro l'anno per tali trasmissione

    Se viceversa è la scelta: vuoi odiare la Chiesa? Mi venga presentata come tale.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens Visualizza Messaggio
    I miei soldi preferisco di gran lunga vadano alla Chiesa piuttosto che a questo Stato totalitario e ladro.
    Se vivi in Italia, devi contribuire volente o nolente, se ti rifiuti ne devi pagare le conseguenze o cambiare paese.

    Comunque almeno noi possiamo scegliere di dare l'0,8% alla chiesa cattolica. Che pero' si prende anche l'0,8% di chi non vuole e non ha indicato un'altro beneficiario.

    Forse allora sarebbe meglio che fosse obbligatorio indicarlo.

    In realta' la chiesa ha paura perche' sa che senza un "prelievo obbligatorio", le donazioni dei fedeli sarebbero forse un decimo, o anche meno, delle sue entrate attuali.

    Basterebbe che un giorno qualcuno decidesse che l'0,8% non dichiarato semplicemente non lo paghi ma resta tutto a te, e vedi come crollerebbero gli introiti.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Demogorgon Visualizza Messaggio
    Se vivi in Italia, devi contribuire volente o nolente, se ti rifiuti ne devi pagare le conseguenze o cambiare paese.
    Non è vero. Questo avviene per i prelievi automatici in busta paga. Sindacati cui non sono iscritto, enti o commissioni regionali, la cui sigla, non conosco nemmeno (e mi è successo di chiamare in Regione e nemmanco loro sapevano darmi risposta) , enti soppressi da una vita (tipo il Ministero delle Colonie, l'ente per la Pellagra, eccetera)

    Sinceramente, si può dire che nessuno sapesse che sul 740 è possibile dare una scelta contributiva diversa dalla Chiesa Cattolica?



    Comunque almeno noi possiamo scegliere di dare l'0,8% alla chiesa cattolica. Che pero' si prende anche l'0,8% di chi non vuole e non ha indicato un'altro beneficiario.
    La percentuale viene suddivisa tra tutti i non indicati. E' estremamente curioso viceversa, che pochissimi indicano lo stato come beneficiario. Obiettivamente, è più scandaloso che la Chiesa usi i soldi pro Chiesa , o che il contributo allo Stato venga usato per finanziare la Missione in Afghanistan?


    In realta' la chiesa ha paura perche' sa che senza un "prelievo obbligatorio", le donazioni dei fedeli sarebbero forse un decimo, o anche meno, delle sue entrate attuali.
    La vera paura, e ricordatevi il continuum cronologico , è che qualcuno, Grillo o meno, si indigni su come viene utilizzato il restante 99,2% . Perchè adesso siamo tutti impegnati a fare i conti in tasca alla Chiesa, Ottima cortina fumogena, per non fare i conti alla vera Casta.

    Perchè è facile fare i conti calcolando il valore che avrebbe la vendita del Duomo di Milano (che per motivi proprio di leggi Italiane, non può essere venduto, ne altro, vedasi normativa del Ministero dei Beni Culturali, che de facto, vincola il 98% dei beni ecclesiastici) meno facile , nel senso di suicidio umano e politico, domandarsi ad esempio chi e quali gruppi commerciali, si sta comprando pezzo dopo pezzo, tutto il demanio pubblico liberalizzato.

    E' un vecchio detto Evangelico. La pagliuzza e la trave.

    Curioso che la tempesta contro la Chiesa , si è scatenata, al giusto rifiuto della Cei, alla proposta di Prodi, di usare i pulpiti delle Omelie, per ricordare di pagare le tasse.

 

 
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