http://www.corriere.it/cronache/07_o..._firenze.shtml

«No alla tramvia, uccide Firenze»
Appello all'Unesco. Firme da Bocelli alla Frescobaldi.
Il sindaco: una città si rinnova o muore

«Il tram rischia di rovinare l'equilibrio della città»

DAL NOSTRO INVIATO
FIRENZE — L'ultimo colpo di scena, nel braccio di ferro sul contestato tram che attraverserà il centro storico di Firenze, ha come sfondo l'Unesco, l'organismo dell'Onu che dalla sede di Parigi sceglie e tutela i principali siti culturali del mondo dichiarandoli «patrimonio dell'umanità ». Il centro di Firenze fa parte della prestigiosa lista dal 1982. Il capogruppo udc a Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli, ieri ha inviato una «segnalazione formale » al direttore generale dell'Unesco Koichiro Matsuura, al direttore del Centro del patrimonio Francesco Bandarin e al presidente della Commissione italiana Giovanni Pugliesi. Nel testo si afferma che il tragitto della linea 2 (Peretola-piazza della Libertà) «rischia di pregiudicare il delicato equilibrio di Firenze come città d'arte patrimonio dell'umanità ». Sotto accusa il tratto in piazza Duomo con un doppio binario giudicato troppo vicino al Battistero: «Invade il centro storico e ne modifica tratti significativi». Il documento è firmato anche dalla storica dell'arte Mina Gregori, dall'ex soprintendente del Maggio fiorentino Stefano Merlini, da esponenti di famiglie storicamente legate alla città e che hanno in parte simpatizzato per la giunta Domenici (Bona, Ferdinando e Rosaria Frescobaldi, Giorgiana Corsini, Camilla Lucchesi Palli, Maria Letizia Calvi di Bergolo, Maria Vittoria Colonna), dal cantante Andrea Bocelli e da sua moglie Veronica, da Nicoletta Palini Gentile, moglie del presidente degli industriali fiorentini (il marito tempo fa si dichiarò favorevole), da Milly Moratti. Razzanelli annuncia: «Ho sottoposto il testo anche allo storico dell'arte Salvatore Settis, vicepresidente del Consiglio nazionale per i beni culturali. Spero nella sua adesione». L'Unesco potrebbe archiviare tutto e «assolvere » la tramvia. Oppure (in teoria ed eventualmente) inviare un'ispezione e inserire Firenze nei «siti a rischio». In quell'ipotesi non scatterebbero divieti per l'opera (l'Unesco non è ha potere). Ma il giudizio internazionale sarebbe durissimo. Per il rinnovo del Consiglio comunale si voterà nella primavera 2009 e la tramvia non è più solo una vicenda culturale: è di fatto l'apertura della campagna elettorale. Il Ds Leonardo Domenici è al suo secondo mandato e lascerà al candidato del centrosinistra l'intera questione del tram, operazione che si concluderà solo nel 2010 (linee 2 e 3, la linea 1 finirà nel 2008). Nel centrodestra si continua a parlare di una possibile discesa in campo di Paolo Bonaiuti. La vera incognita è il risultato del referendum già convocato in primavera tra il 15 marzo e il 15 aprile sulla linea 3 (Careggi-viali della circonvallazione). Ma è probabile che si voti anche sulla linea 2, cioè sul «caso Battistero», se Razzanelli riuscirà a raccogliere diecimila firme entro il 28 ottobre.

Dice Razzanelli: «La tramvia è una costosissima follia urbanistica che non risolve ma aggrava i problemi del traffico di Firenze procurando tagli di centinaia di alberi ad alto fusto, sfigurando il centro storico. Le vibrazioni per il Battistero saranno pericolosissime. Il 78% degli artigiani e dei commercianti di Firenze è contrario. Abbiamo pronto un progetto alternativo per una metropolitana firmata da un gruppo di studio dell'università di Firenze». Da Palazzo Vecchio risponde il sindaco Leonardo Domenici. Preoccupato? «Assolutamente no. Lo strumento del referendum a Firenze è consultivo. Se prevalessero i sì, toccherà decidere poi in Consiglio con un libero voto e sarebbe mia premura informare la Corte dei Conti sulle pesanti conseguenze economiche di una eventuale disdetta degli impegni. Firenze è l'unica città al mondo che si interroga su opere già avviate e dibattute da anni: la prima delibera risale al 1993, la tramvia è stata inserita nel piano regolatore nel 1998, poi sono arrivati i finanziamenti del governo Berlusconi. Lo ricordo a chi oggi strumentalmente si oppone...». E il tratto vicino al Battistero? «Lì oggi passano 16 linee bus: 2000 mezzi al giorno, che depositano sostanze inquinanti sui marmi. La tramvia porterà alla pedonalizzazione dell'area e i vagoni passeranno su un letto molleggiato che annulla ogni vibrazione e senza alcuna emissione di gas dannosi: l'inquinamento verrebbe abbattuto. In quel tratto non ci sarà bisogno di pali per l'elettrificazione aerea, ricorreremo alle batterie. Sarebbe bene esaminare la situazione com'è ora e studiare il progetto senza preconcetti. Una città o si rinnova o muore. A Siviglia il tram passerà accanto al duomo e nessuno vede ragioni per protestare. Perché non ce ne sono. Detto in sintesi: la tramvia migliora notevolmente la qualità della vita e dei servizi della città». In quanto alla metropolitana cara all'Udc Razzanelli? «Pure astruserie, non esiste alcun serio progetto. Quello che circola non prevedeva nemmeno l'esistenza delle stazioni, figuriamoci...». La battaglia sul tram è appena cominciata. Ieri sera un infuocato consiglio comunale ha visto molta tensione: i vigili urbani hanno cominciato a identificare alcune persone tra il pubblico che assisteva alla seduta, formato in parte da «grillini», sostenitori di Beppe Grillo. Si sono sentite grida di «regime». Proteste del centrodestra e di esponenti della maggioranza come il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, della Sinistra democratica, e il vicepresidente Rosa Maria di Giorgi (Partito democratico-Margherita): «Mai visto nulla del genere in passato». Prossimo atto il 28 ottobre per le firme per il secondo referendum. In attesa che l'Unesco, da Parigi, decida su cosa fare per il caso Firenze.

Paolo Conti
02 ottobre 2007

La domanda è: ma perchè la sinistra a Firenze come in parte a Bologna non è d'accordo a costruire metropolitane che corrono in superficie in periferia e sono interrate in centro storico, come avviene in ogni altro paese europeo (a cui dicono sempre di ispirarsi)?

Le tramvie di superficie non servono assolutamente a nulla: il traffico rimane lo stesso con l'aggravio della riduzione della carreggiata per gli altri veicoli, con in più tutto l'impatto ambientale ed architettonico.