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Berardi: ''Gli ex terroristi vengono tutelati, non li può toccare nessuno"

Ministero Giustizia: ''Verifica su semilibertà a Piancone''

Via Arenula: ''E' comunque un istituto previsto dalla legge e può essere applicato in presenza di determinati presupposti dalla magistratura''. Amato: ''Responsabilità enorme per i giudici''. L'opposizione accusa il governo di ''colpevole buonismo''

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Roma, 2 ott. (Adnkronos/Ign) - L'arresto a Siena dell'ex terrorista Cristoforo Piancone ha riproposto gli interrogativi sul regime di semilibertà con l'inevitabile strascico di polemiche. Il ministero della Giustizia ha comunque informato che ''provvederà a verificare che le decisioni di concedere il beneficio all'ex br Cristoforo Piancone siano state assunte previa attenta e completa valutazione delle condizioni richieste", pur ricordando che "la semilibertà è un istituto previsto dalla legge e può essere applicato in presenza di determinati presupposti dalla magistratura nell'esercizio dei poteri di sua competenza".

La verifica del Guardasigilli trova sponda a Palazzo Chigi: ''Il ministro Mastella si è mobilitato ed è opportuno che si facciano verifiche'', fanno sapere dalla Presidenza del Consiglio.

I giudici ''devono essere consapevoli di esercitare una responsabilità enorme'' ha sottolineato oggi il ministro dell'Interno, Giuliano Amato. ''Non dirò mai - ha precisato il titolare del Viminale - che debba essere esclusa qualsiasi possibilità per i giudici di tener conto del comportamento in carcere da un detenuto e di modulare la pena di conseguenza. Però - ha avvertito - i giudici debbono essere consapevoli di esercitare una responsabilità enorme''.

L'episodio che ha visto protagonista l'ex Br però ha offerto lo spunto per un attacco dell'opposizione all'esecutivo. A partire da Forza Italia. Il vicepresidente dei deputati azzurri, Isabella Bertolini, ha chiesto a Mastella di mandare ''immediatamente gli ispettori ministeriali al tribunale di sorveglianza di Torino per comprendere perché Cristoforo Piancone, un pericoloso brigatista condannato all'ergastolo per concorso in sei omicidi e due tentati omicidi, sia stato inopportunamente premiato con la semilibertà''. La Bertolini punta il dito contro ''l'atteggiamento di connivente buonismo di certa magistratura nei confronti dei cosiddetti compagni che sbagliano. Da quando c'è la sinistra al governo - incalza - gli ex brigatisti non solo non pagano per i loro efferati delitti, ma vengono addirittura premiati con incarichi istituzionali o la semilibertà''. ''I brigatisti rossi non solo dovrebbero stare in carcere - è la sua opinione - ma bisognerebbe anche buttare la chiave''.

Di ''lassismo e colpevole buonismo riservato alle Br del passato e del presente'' parla anche il capogruppo Udc Camera, Luca Volonté. ''Da anni chiediamo il pugno di ferro - rimarca - si è concesso invece il diritto di tribuna in tutte le piazze ai cattivi maestri. Ora da parte delle istituzioni ci attendiamo un sussulto di serietà: controlli più mirati in Italia e tolleranza zero verso quei brigatisti rifugiati in Francia non ancora tradotti nelle patrie galere''.

"La semilibertà concessa all'ex Br Piancone ripropone l'interrogativo di una giustizia che lascia liberi pericolosi terroristi che hanno insanguinato l'Italia nella terribile stagione degli anni di piombo" afferma il deputato di Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, che accusa la giustizia italiana di essere ''scivolata in una deriva che ha finito col portare ex terroristi e teppisti da strada a occupare ruoli istituzionali, fino a generare provvedimenti come l'indulto in un sistema in cui la certezza della pena è diventata una chimera''.

Mentre per la maggioranza Fabio Evangelisti, vice capogruppo di Italia dei Valori alla Camera, lamenta che ''continua a mancare un presupposto fondamentale; quello della certezza della pena. Detto ciò, resta comunque di estrema importanza chiarire il carattere della rapina, se atto di ordinaria criminalità o, cosa molto più preoccupante, mezzo per l'autofinanziamento di futuri atti terroristici".

A intervenire sull'arresto di Piancone è anche Bruno Berardi, presidente dell'Associazione vittime del terrorismo 'Domus civitas' e figlio del maresciallo Rosario Berardi. "E' stato uno degli artefici della morte di mio padre - commenta all'Adnkronos - La magistratura, le infiltrazioni del governo, i giudici, stanno facendo di tutto per tutelare gli ex terroristi. Amarilli Caprio è agli arresti domiciliari nel castello dello zio; Curcio ha la possibilità di girare nelle università, come Franceschini, che in tv racconta della strage di Aldo Moro''.

''Sono innumerevoli - insiste - i casi di ex terroristi che stanno scrivendo libri, loro sono in auge, invece le vittime del terrorismo non sono inserite neanche nei finanziamenti della prossima Finanziaria". "Siamo a un paradosso per le vittime - prosegue Berardi - Io continuo a battermi, ma lo Stato tutela più i terroristi che noi. Mi sono battuto tanto contro Adriano Sofri, che ha avuto lavoro all'università, poi un lungo periodo di ferie e poi gli arresti domiciliari. Gli ex terroristi sono tutelati, non li può toccare nessuno".


da:http://www.adnkronos.com/IGN/Politic...1.0.1376300368