Originariamente Scritto da
Lev Davidovic
Se la parola
realismo ha un qualche significato concreto che prescinda dalla mera propaganda, allora dovrebbe significare valutare nel merito le questioni in campo. Riguardo l'intesa sul protocollo Damiano,
realismo significa stabilire se nel complesso sia migliorativa e peggiorativa rispetto alla riforma Maroni e alla legge 30.
Ebbene, chi analizza
realisticamente il testo di legge si rende facilmente conto che, nel complesso, è addirittura peggiorativo rispetto allo statu quo ante: per le pensioni basti ricordare che, a fronte di una dilazione degli scalini,
nel 2013 scatteranno i
61 anni con 36 di contributi insieme al previsto taglio dei coefficienti (cioè pensioni ancora più misere) e alla riduzione delle finestre da 4 a 2; per il mercato del lavoro gravissime sono la
detassazione degli straordinari e la
prorogabilità dei 36 mesi utili per l'assunzione a tempo indeterminato. Se a questo si aggiunge la totale intangibilità del lavoro parasubordinato, vera schiavitù moderna, si capisce come il bilancio sia oggettivamente negativo.
Ma basterebbe citare il parere di Confindustria che ha firmato il protocollo e pretende che non sia modificato. La verità è che Montezemolo e soci hanno scommesso su Prodi e il suo governo convinti che avrebbe dato il colpo di grazia al welfare e al contratto collettivo con l'appoggio dei sindacati e dei comunisti.
Per quanto riguarda Rifondazione, perderà o guadagnerà voti a seconda che i lavoratori vedranno migliorare o peggiorare le proprie condizioni di vita e di lavoro. Dal momento che stanno oggettivamente peggiorando, il partito colerà a picco insieme a Prodi.
Non comprendo bene il senso della doppia strategia. Se gli amici/nemici del PD sanno che, per quanto possa sbraitare e sgomitare, Giordano accorderà sempre la fiducia a questo esecutivo, nell'ottica del "migliore dei governi possibili", che vantaggio avrebbero a negoziare e fare concessioni quando ce l'hanno praticamente in pugno?? Infatti è la destra del PD che si sente abbastanza forte e motivata da minacciare crisi e sfiducie in caso di ritocchi pur minimi del protocollo che tanto piace a Montezemolo.
Un minimo di
realismo in più (quello che un tempo si chiamava "materialismo") non ci avrebbe forse evitato di cacciarci in questo enorme guaio e di allearci coi nostri dichiarati nemici di classe??