Comunicato stampa

Cacciari: non ferire i veneti, la nostra storia non può far paura

Il divieto ad alzare il gonfalone di San Marco è un atto ridicolo, il sindaco di Venezia intervenga
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Treviso, 5 ottobre 2007

Quando ho saputo la notizia non volevo crederci.

L’associazione culturale “Identità Europea” ha organizzato per domenica 7 di ottobre a Venezia una manifestazione di rievocazione storica dei fatti del 12 maggio 1797, patrocinata dalla Regione Veneto. La data ha tra l’altro un particolare significato storico, infatti il 7 ottobre 1571 i Veneziani agli ordini di Sebastiano Venier vinsero la battaglia di Lepanto.

Bene, una normale tranquilla manifestazione realizzata da giovani veneti appassionati di storia e cultura, che invece di andare ad ubriacarsi e drogarsi in discoteca, dedicano il loro tempo libero alla riscoperta di valori che altrimenti andrebbero perduti. La manifestazione prevedeva durante la parata dall’Arsenale a Piazzetta San Marco e ritorno, un paio di alzabandiera del gonfalone di San Marco, che, ricordiamolo, è anche la bandiera della Regione Veneto.

E invece no. Un solerte funzionario comunale all’ultimo minuto impedisce l’alzabandiera, “perché una norma vieta di fare l'alzabandiera del gonfalone comunale (nda, che è anche la bandiera veneta) se non viene fatta insieme con la bandiera europea e quella italiana.”

Caro Cacciari, siamo arrivati a questo punto? Una rievocazione storica di appassionati di cultura veneta fa così paura da dovervi applicare una norma che dovrebbe essere riservata a manifestazioni ufficiali delle istituzioni, o a manifestazioni politiche? Sono queste le basi su cui intendi costruire il Partito Democratico del Veneto di cui parlavi qualche mese fa, quando eri preoccupato dello sradicamento del centro-sinistra tra i veneti? Ma se domani, per ipotesi, un regista volesse girare un film sulla caduta della Serenissima, o sui fatti del 1848, quel funzionario comunale potrebbe essere altrettanto solerte nell’impedire di far garrire al vento il gonfalone di Venezia?

Voglio darti un consiglio, perché sei il sindaco di Venezia e come tale meriti il rispetto che si deve alla capitale dei veneti. Non ferire il sentimento dei veneti, l’attaccamento che abbiamo alla nostra bandiera, non calpestare la riscoperta delle nostre radici, cerca almeno un po’ – se ti riesce – di non eseguire fedelmente gli ordini antiveneti impartiti dallo stato al punto di non permettere una tranquilla, festosa manifestazione culturale.

Questi sono i veneti che un domani potrebbero votare quel Partito Democratico del Veneto se sapesse interpretare genuinamente i valori che ci sono propri. Chiaramente nessun Partito Democratico del Veneto e nessun Cacciari sarebbero visti bene se impediscono a dei volontari appassionati di cultura di portare a termine una manifestazione che ci ricorda chi eravamo noi veneti e cosa abbiamo saputo fare nei secoli scorsi, quando avevamo una nostra voce in Europa e nel mondo. E poi guarda al vento che spira in Scozia, Catalogna, Fiandre e chiediti se domani forse la timida brezza di oggi non possa diventare un ciclone anche a causa di sciocche e inutili burocrazie come questa del tuo solerte funzionario comunale. Intervieni ora.

Gianluca Busato
“I VENETI”
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