Il Gruppo di Acquisto è contemporaneamente un esempio di capitalismo e uno smascheramento delle sue inevitabili deviazioni.
Se ti fai lo sbattimento di andare dall'agricoltore, comprare la roba, distribuirla... come è possibile che venga a costare meno di quello che costa al supermercato, dove acquisto e distribuzione li fa gente modernamente organizzata?
per noi è un passaggio verso forme più radicali di analisi critica da proporre alle persone comuni, non politicizzate. Non è un fine, né uno strumento di rabbonimento.
Le spese collettive che facciamo noi saltano il passaggio della distribuzione quindi costano meno. Ma è solo un metodo per affermare che la non delega e l'impegno in prima persona sono il primo passo per il cambiamento.
Passo che è sicuramente piccolo nel caso delle spese collettive, ma vista la fase, direi già bello ampio.
Più interessante dal mio punto di vista il comitato di quartiere di pressione sui negozianti.
ancora non si sa, il progetto è appena partito. Cerchiamo compagni di viaggio per ora.
distrutta la scala mobile, avanti il carovita
Palvesario, ho una domanda da porti.
Sul comitato di pressione della quarta settimana, che reputo una buona iniziativa, come pensate di agire? Nel senso che, i negozianti mettono beni di prima necessita a prezzi ridotti(e in cosa consiste il prezzo ridotto?) senza averci un ritorno? Questo dipende dal buon cuore del negoziante o vi è un "ritorno" pure per loro. Mi spiego meglio elencando tre possibili alternative:
-il negoziante vende beni in "perdita" l'ultima settima del mese.
-il negoziante vende beni in "perdita" l'ultima settima del mese con un ritorno minimo di "denaro" a seguito di fondi racimolati dall'assemblea del quartiere(magari autoproducendo\vendendo materiale et simile)
-il negoziante vende beni allo stesso "prezzo di produzione" l'ultima settima del mese senza avere un guadagno ma anche senza avere una "perdita"
Avete preso in considerazione tale fatto o state gestendo ancora il comitato a livello strutturale?
Ave
ancora si è in elaborazione, cerchiamo di aprire il dibattito al quartiere, coinvolgendo nelle iniziative anche i negozianti stessi.
Ma siamo appena partiti, la strada è lunga.
A parere mio un punto potrebbe essere la garanzia di fidelizzazione del negoziante in cambio di prodotti a prezzo di costo l'ultima settimana (pochi prodotti specifici, magari con la garanzia di comprarne altri insieme), ma sono solo ancora supposizioni e idee nell'aria.
Io non sono nel gruppo di lavoro che se ne occupa, ma suppongo che si lanceranno delle assemblee aperte con il quartiere. Staremo a vedere.
Ok è come me lo proponevo io. In fondo giusto per far un esempio matematico, se una famiglia deve comprarsi il bene primario X1(a 10 punti prezzo) da una parte e il bene primario X2(a 2 punti prezzo) dall'altra perchè rispetto al punto di partenza viene 1 punti prezzo in meno, c'è un guadagno\lotta all'aumento del prezzo se il negoziante che vende il bene X1 lo porta, a seguito di vostro intervento, che ne so...a 7 punti prezzo(ovvero al costo di "creazione").
Facendo così l'abitante del quartiere va dal primo negoziante e in una sola botta prende 2 oggetti pagandoli 10 a posta di 12(o 13 mi sto svirgolando) punti prezzo.
Ovviamente il negoziante che non venderà l'oggetto X2 cercherà di fidelizzarsi con voi e così vi fin a creare una catena di fidelizzazione nel quartiera.
Ovviamente tra virgolette perchè mica è così semplice.
Comunque sia in bocca al lupo per il progetto.
Ave