Con grande (ma non eccessivo, visto il clima degli ultimi tempi) sgomento apprendiamo gli ultimi avvenimenti in Euskal Herria. Ad appena tre giorni dagli arresti dei compagni Joseba Alvarez, responsabile dei rapporti internazionali di Batasuna e - in seguito all’arresto a giugno di Arnaldo Otegi - suo portavoce, e della compagna Oihana Agirre, portavoce dell’organizzazione per l’amnistia ai prigionieri politici baschi, lo stato spagnolo ha avviato la più massiccia offensiva repressiva dell’ultimo decennio contro il movimento di liberazione nazionale e sociale basco: ben 23 patrioti arrestati nelle prime ore della notte del 5 ottobre tra cui 19 componenti della Direzione Nazionale di Batasuna (Joseba Permach, Juan Joxe Petrikorena, Juan Kruz Aldasoro, Rufi Etxeberria, Imanol Iparragirre, Ibon Arbulu e altri), esponenti del partito patriottico di sinistra Accion Nazionalista Vasca e di altre organizzazioni che si battono per l’indipendenza e il socialismo in Euskal Herria, oltre all’accerchiamento e la perquisizione della sede dell’EHAK (Partito Comunista delle Terre Basche) a San Sebastian.

In seguito alla sospensione di ogni minima parvenza di democraticità, con l’illegalizzazione di Batasuna e, sistematicamente, di ogni piattaforma e lista elettorale patriottica di sinistra, oggi con la regia di Zapatero (decantato modello da imitare per la “sinistra” maggioritaria italiota) così come 10 anni fa con quella di Aznar (le due facce, queste, del neofranchismo pluripartitico, ad oggi sistema ideale per lo sfruttamento capitalistico delle masse popolari basche, catalane, galiziane e castigliane), il giudice-boia Baltasar Garzon dispone l’arresto dell’intera dirigenza del movimento popolare Batasuna, con l’obiettivo scientifico di annientare scientificamente una posizione politica, quella radicalmente indipendentista e socialista, che rappresenta un buon quinto della società civile basca.

In Sardinnya riteniamo, in questa fase storica, che la migliore strategia di lotta politica sia quello dell’utilizzo dei (sebbene il più delle volte illusori e fittizi) limitati spazi di agibilità democratica che lo stato lascia aperti. Dal momento che in Euskal Herria questi minimi spazi, apertisi con la morte di Franco, sono stati celermente chiusi da ormai un decennio, non ci resta che dare tutto il nostro appoggio e sostegno ai compagni patrioti baschi nella loro lotta di Resistenza, con qualunque mezzo ritengano più opportuno per rispondere alle violenze terroristiche di stato e per riaffermare il loro inalienabile diritto a decidere per sé il proprio futuro di Popolo e Nazione millenaria.

Batasuna, ANV, EHAK e tutte le organizzazioni e individualità colpite da questa ennesima ondata repressiva e terroristica di stato possono contare sulla totale solidarietà del 28 de Abrili e sulla nostra mobilitazione contro le rappresentanze spagnole in territorio sardo.

BIVAT S’ARRESISTENTZIA DE IS POPULUS OPRIMIDUS!
MORTI A S’ARREPRESSIDURA DE IS STADUS COLONIALISTAS!



Casteddu, 6 de su Mesi ‘e Ladàmini de su 2007




28 de Abrili - Organizadura de sa Juventudi Sarda
po s’Indipendéntzia, sa Democratzia direta e su Sotzialismu