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Discussione: Citazioni sul Duce

  1. #11
    are(a)zione
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Tra il 1991 e il 1993 se ben ricordo, ma non ho date più precise.

    Ma a parte le sparate di Fini, il problema per le altre frasi è: sono tutte vere?
    L'ultima attribuita a Lenin mi piacerebbe molto che fosse vera, ma non mi sembra plausibile.
    Effettivamente alcuni suonano un po' altisonanti.

    Ci sono le fonti per le frasi più "sospette"?

  2. #12
    are(a)zione
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da Stan Ruinas Visualizza Messaggio
    Why not..è famosa, detta forse a Bombacci quando era nel PCdI; Mussolini e Lenin ebbero occasione di conoscersi e frequentarsi a Losanna.
    Ma infatti, non capisco perchè in un forum come questo non si dia più spazio alla figura di Bombacci, invece di leggere chi sia il macho fascista/nazista più forzuto dell'altro.

  3. #13
    OLTRE LA MORTE
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da are(a)zione Visualizza Messaggio
    Avresti le date in cui Fini disse quelle frasi?


    ciao Are(a)zione... eccotela qui la data esatta...

    dal sito www.identitaeuropea.org

    Interpellato da un giornalista satirico della Rai, sedicente Iena, il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Gianfranco Fini, ha dichiarato di aver mutato idea circa quanto disse alla "Stampa" nel 1994, e cioè che Mussolini era stato "il più grande statista del secolo" (dai quotidiani del 23 gennaio 2002).
    Precisamente, Fini ha detto: "Oggi non ripeterei ciò che dissi allora", aggiungendo, a domanda della Iena, che i più grandi statisti del secolo, in Italia, sono stati "Einaudi e De Gasperi, visto quello che hanno fatto nel dopoguerra. Nel corso del secolo, il ruolo di Giolitti è stato molto importante...".
    Quanto a Berlusconi: "Non facciamo paragoni impropri. Mussolini determinò un regime autoritario, Berlusconi ha vinto le elezioni".
    Stampa e uomini politici si sono rumorosamente divisi fra favorevoli e contrari, trasformando la trovata della Iena in un caso politico nazionale.
    La Repubblica in prima pagina, il 24 gennaio 2002 ha ironizzato: "contrordine camerati. In un giorno solo la maggioranza riscrive la storia. Berlusconi rivaluta Craxi, Fini svaluta Mussolini, non più fra 'i maggiori statisti del 900', Bossi riscopre la patria e il tricolore".
    [L'ultimo accenno si riferisce all'invito, fatto da Bossi in un comizio, a pulirsi il ... con il tricolore. Per questo fu condannato da un tribunale per vilipendio alla bandiera (articolo 292 del codice penale). Successivamente la Camera dei deputati, con il voto favorevole di Alleanza Nazionale, ha deliberato che l'affermazione di Bossi rientra fra le opinioni espresse nell'esercizio delle sue funzioni di parlamentare e pertanto non è punibile in virtù dell'art. 68 della Costituzione].

  4. #14
    OLTRE LA MORTE
    Ospite

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    dallo stesso sito

    La vicenda, apparentemente banale, merita invece qualche riflessione.
    Il vicepresidente del Consiglio aveva detto, nell'aprile 1994, ad Alberto Statera che lo intervistava per La Stampa: "Mussolini è stato il più grande statista del secolo".
    Le sue parole avevano fatto il giro del mondo, finendo sulle pagine dell' International Herald Tribune, del Times di Londra, del New York Times, del Jerusalem Post, di Der Spiegel e di altri importanti giornali (Locatelli e Martini, Duce addio, biografia di Gianfranco Fini, Longanesi, 1994, pag. 143).
    Oggi Marcello Veneziani scrive (Il Giornale, 24 gennaio 2002) che Fini ha fatto bene a "rimangiarsi quella battuta (del 1994), facendo "una precisazione politicamente opportuna e storicamente infondata".
    Lasciamo da parte il giudizio storico, rinviando all'opinione che ciascuno può farsi leggendo De Felice e altri autori seri.
    Sotto il profilo strettamente politico si può consentire con Veneziani circa l'opportunità della palinodia.
    Parigi val bene una messa? "Gianfranco Fini taglia un altro filo con il passato e si allontana da una tradizione inservibile per le ambizioni europee di An" (Folli, Corriere della Sera, 23 gennaio 2002, il quale si riferisce alla candidatura a rappresentante del governo italiano alla Convenzione europea per la redazione della costituzione).
    Occorreva togliersi una catena del piede.
    Ma tutto ciò che è politicamente opportuno è sempre deontologicamente corretto?
    AncoraVeneziani annota che, in Italia ,
    "condannare il proprio passato è quello che si chiede a tangentisti, estremisti, fascisti e comunisti, di svergognare il proprio passato. Chi è più ipocrita, chi lo chiede o chi lo fa? Non saprei, mi accontenterei di uno sconfortante pareggio".

  5. #15
    OLTRE LA MORTE
    Ospite

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    da www.repubblica.it

    Il vicepresidente del Consiglio continua la sua visita in Israele
    e parla alla commissione Difesa del Parlamento
    Fini: "Ho cambiato idea
    su Benito Mussolini"

    Gianfranco Fini in Israele pianta un Ulivo in memoria dei soldati italiani caduti in Iraq GERUSALEMME - "Ha cambiato idea su Mussolini? "Certamente sì, altrimenti non sarei qui, non avrei detto ciò che ho detto e fatto ciò che ho fatto". E' tutto in queste parol eil nuovo "strappo" di Gianfranco Fini durante la vista del vicepremier in Israele. "Ho spiegato agli israeliani che per noi condannare significa assumersi una responsabilità. Si può condannare come giudici terzi ma si può condannare anche come parte in causa e in questo caso vuol dire che ci stiamo assumendo le nostre responsabilità per il passato e per il futuro" insiste Fini parlando alla Knesset con la commissione Difesa e con il presidente Rivlin ritorna sulla questione delle responsabilità nella Shoa.

    "Il popolo italiano - ha detto ancora il vicepresidente del Consiglio - si assume la responsabilità per quanto accaduto dal 1938, quando sono state adottate le leggi razziali. Non c'è condanna senza assunzione di responsabilità".

    Ma il politico italiano con i suoi ospiti ha parlato pure della questione israelo-palestinese. E quando gli israeliani gli chiedono dell'incontro fra il premier palestinese Abu Ala e l'uccisore del ministro del Turismo israeliano Zeevi, Fini ha risposto: "Se corrisponde al vero si tratterebbe di un comportamento ambiguo da chiarire con grande precisione".

    "Se Abu Ala lo ha fatto - ha poi aggiunto Fini - per avere garanzie sul cessate il fuoco, allora si comprenderebbe altrimenti sarebbe un comportamento molto grave".


    (25 novembre 2003)

  6. #16
    OLTRE LA MORTE
    Ospite

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    da wikipedia.org

    Gianfranco Fini

    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


    Vai a: Navigazione, cerca
    Parlamento Italiano
    Camera dei deputatiOn. Gianfranco Fini Luogo di nascitaBologna, ItaliaData di nascita3 gennaio 1952Luogo di morte{{{luogo_morte}}}Data di morte{{{data_morte}}}Titolo di studioDottore in PsicologiaProfessionePolitico e giornalistaPartitoAlleanza NazionaleLegislaturaIX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV LegislaturaGruppoANCoalizioneCdLCircoscrizioneXI (Emilia-Romagna)Collegio{{{collegio}}}{{{mandato}}}Elezione{{{elezione}}}Senatore a vitaNomina{{{nomina_senatore_a_vita}}}Data nomina{{{data_nomina_senatore_a_vita}}}Incarichi parlamentariDal 6 giugno 2006 è componente della III Commissione (Affari esteri e comunitari)
    Gianfranco Fini (Bologna, 3 gennaio 1952) è un politico italiano, presidente nazionale e leader di Alleanza Nazionale. È stato vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Esteri del Governo Berlusconi II e del Governo Berlusconi III.
    Indice

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    Primi passi [modifica]

    Il padre Argenio Fini (Bologna 1923 - Roma 1998), detto Sergio, fu volontario della Repubblica Sociale Italiana nella Divisione di Fanteria San Marco, e più tardi iscritto alla Associazione nazionale dei combattenti. Prima dell'ascesa politica del figlio si dichiarò vicino al Partito Socialista Democratico Italiano, ma dopo l'iscrizione di Gianfranco nel Movimento Sociale Italiano lavorò in una compagnia petrolifera, abbandonando in tal modo l'impegno politico.
    Gianfranco, laureato in psicologia e giornalista professionista cresciuto al Secolo d'Italia, iniziò la sua carriera politica nel Fronte della Gioventù (organizzazione giovanile del Msi) di cui assunse la segreteria nel 1977 per volontà di Giorgio Almirante.
    Nel Dicembre 1987, sostituisce Giorgio Almirante alla segreteria nazionale del MSI, di cui rimane segretario fino al Gennaio 1990 e poi a partire dal Luglio del 1991 fino allo scioglimento avvenuto nel Gennaio 1995 con la svolta di Fiuggi.

    Dal MSI ad AN [modifica]

    Nell'autunno del 1993 va al ballottaggio per il sindaco di Roma contro Francesco Rutelli. Verrà sconfitto ma per la prima volta un esponente del MSI viene sdoganato. Infatti Silvio Berlusconi, non ancora sceso in campo, afferma che voterebbe per lui se fosse un cittadino romano. Mai nessun imprenditore così importante aveva fatto una dichiarazione del genere.
    La svolta nel congresso di Fiuggi (25-29 gennaio 1995) segna una radicale trasformazione del MSI che prende la denominazione di Alleanza Nazionale, di cui Fini assume la presidenza
    Gianfranco Fini è stato eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione XV (LAZIO 1), Collegio 24 Roma-Della Vittoria. Era stato eletto deputato anche nelle legislature IX, X, XI, XII e XIII.
    Dal 2001 al 2005 ha ricoperto l'incarico di vicepresidente del Consiglio nel secondo governo Berlusconi, dal quale è stato nominato ministro degli Esteri nel novembre 2004 dopo l'entrata del precedente ministro Franco Frattini nella Commissione Europea al posto di Rocco Buttiglione, indicato dal Governo italiano ma bocciato dall'Europarlamento.
    Il doppio incarico di vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri gli viene confermato dal Governo Berlusconi III, varato all'indomani della crisi della Casa delle Libertà, in seguito alla sconfitta delle elezioni regionali.

    Gli strappi ideologici [modifica]

    « Di fronte all'orrore della Shoah, simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il nazismo riservò all'intero popolo ebraico. »(Messaggio scritto da Gianfranco Fini sul Libro della Memoria durante la sua visita in Israele, 24 novembre2003)
    In una visita in Israele, ha denunciato gli orrori del fascismo e la tragedia dell'Olocausto, definendo il fascismo stesso come «male assoluto del XX secolo» nella misura in cui esso si era reso complice del nazismo. Tuttavia in precedenza (soprattutto prima del 1994, anno in cui entra nel Governo Berlusconi I) erano state numerose le dichiarazioni apologetiche nei confronti dello stesso fascismo[1]Credo ancora nel fascismo, sì, ci credo» 19 agosto 1989; «Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice fascista», Il Giornale, 5 gennaio 1990; «Mussolini è stato il più grande statista nel secolo. E se vivesse oggi, garantirebbe la libertà degli italiani», 30 settembre 1992; «...chi è vinto dalle armi ma non dalla storia è destinato a gustare il dolce sapore della rivincita... Dopo quasi mezzo secolo, il fascismo è idealmente vivo...», maggio 1992; «Mussolini è stato il più grande statista del Secolo... Ci sono fasi in cui la libertà non è tra i valori preminenti», giugno 1994).
    In seguito gli incarichi governativi gli imposero di rivedere pubblicamente alcune sue posizioni ideologiche, e le sue esternazioni sul fascismo «male assoluto» provocarono l'ira di molti militanti e l'uscita dal partito di Alessandra Mussolini, che fondò il movimento Libertà d'azione poi divenuto Azione sociale.
    Hanno fatto discutere le sue posizioni sul tema della fecondazione assistita, che sono sembrate in contrasto con lo spirito conservatore di An: in particolare, l'annuncio del voto favorevole (tre sì e un no) ai referendum sulla stessa del giugno 2005; l'episodio ha generato gravi disagi al partito, che ha cominciato a discutere di un eventuale cambio di leadership; Publio Fiori, vicepresidente della Camera dei deputati ha abbandonato An per schierarsi con la Nuova Democrazia Cristiana; Giovanni Alemanno si è dimesso dalla vicepresidenza del partito.

    Sviluppi recenti [modifica]

    Gianfranco Fini e il suo partito hanno ritrovato l'unità e la concordia nell'estate del 2005, all'indomani di un' Assemblea Nazionale che gli ha riconfermato la fiducia e ha deliberato lo scioglimento delle correnti interne, proprio in nome dell'unità. In vista delle elezioni politiche italiane del 2006 per la prima volta il suo cognome è comparso nel simbolo elettorale di AN, così come era stato richiesto da alcuni suoi sostenitori.
    Nel febbraio 2006 fa approvare una modifica al D.P.R. n. 309/1990 (Testo Unico sugli stupefacenti), la cosidetta Legge Fini-Giovanardi, inserita nel pacchetto sicurezza per le Olimpiadi invernali Torino 2006. Questa abolisce la distinzione tra droghe leggere, quali la cannabis, e droghe pesanti, quali eroina o cocaina.
    A norma dell'art. 75 del predetto T.U., per l'uso personale sono previste alcune sanzioni amministrative, da applicarsi singolarmente o cumulativamente, a seconda delle peculiarità del caso concreto: la sospensione del passaporto, la sospensione della patente di guida, o il divieto di conseguirla, nonché la sospensione del porto d'armi. Tali sanzioni devono avere durata compresa tra un minimo di un mese ed un massimo di un anno. Se trovati in possesso di una quantità superiore ai massimi consentiti da apposite tabelle non ci si potrà più appellare all'uso personale ma scatterà l'accusa di spaccio. Anche la coltivazione di una singola pianta di cannabis potrebbe essere ora punita con la reclusione da uno a sei anni.
    Nell'estate del 2006 ha, inoltre, annunciato l'imminente eliminazione della fiamma e della scritta "M.S.I." dal simbolo di Alleanza Nazionale [2], ponendo come termine ultimo le elezioni Europee del 2009. Questa dichiarazione segna l'atto conclusivo di un azione di rinnovamento dell'identità del partito, già avviata nel 1995 a Fiuggi, volta a scrollarsi l' eredità del Fascismo e rendendo così Alleanza Nazionale, un partito esponente di una destra moderata e moderna.
    Nel dicembre 2006 ha dichiarato la propria apertura a discutere sul tema del riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, comprendendo in esse le unioni omosessuali:
    « Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una famiglia servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti. »(Gianfranco Fini)
    Ciononostante, si è in seguito detto contrario al disegno di legge presentato dal centrosinistra per regolamentare la materia (i DICO).
    A fine gennaio 2007 Silvio Berlusconi dichiarò Fini come suo successore, in caso di creazione di un partito unico, incontrando i dissensi della Lega e dell'UDC.

    Le accuse sulla vicenda Mastrogiacomo [modifica]

    Hanno destato molto scalpore le accuse che Fini ha fatto al governo sulla vicenda Mastrogiacomo. In parlamento ha accusato Romano Prodi di aver ricattato Hamid Karzai di ritirare le truppe dall'Afganistan e di aver tenuto all'oscuro i ministri del governo della sua decisione. Subito è arrivata la smentita ma Fini ha ribadito la sua posizione.

    Note personali [modifica]

    Incontra Daniela Di Sotto, allora moglie di Sergio Mariani, amico e compagno di partito di Gianfranco, negli anni '70. Nel 1985 nasce Giuliana, la loro unica figlia. Si sposa con Daniela, tre anni più tardi, a Marino.
    Dopo 19 anni di matrimonio, nel giugno 2007, Fini annuncia la separazione dalla moglie.

    Opere [modifica]


    Note [modifica]

    1. <LI id=_note-0>^ La “conversione” di Fini, articolo su Il Foglio
    2. ^ Le parole di Fini sul cambio del simbolo sono comunque più volte state respinte dal partito, che vede nella fiamma una sorta di continuità con l'MSI; in particolare Maurizio Gasparri aveva espresso la sua contrarietà verso l'ipotesi di rimozione della fiamma: quest'ultimo in un articolo scritto sul suo sito affermava che il simbolo non sarebbe stato cancellato. Alla infine è intervenuto lo stesso Fini che ha smentito definitivamente un articolo riportato su L'espresso che affermava un imminente modifica del simbolo.

    Bibliografia [modifica]


    Voci correlate [modifica]


  7. #17
    OLTRE LA MORTE
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  8. #18
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    Gainfry Fini ZIGAIL!!!

  9. #19
    OLTRE LA MORTE
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    Gianfranco Fini


    LA FRASE STORICA

    "Mussolini è stato uno dei più grandi statisti del secolo"

    <H3 align=center>... Le frasi che non passeranno alla storia...


    Massimo D'Alema Silvio BerlusconiGianfranco Fini Fausto Bertinotti Umberto Bossi Antonio Di Pietro Lamberto Dini Oscar Luigi Scalfaro Romano Prodi Rocco Buttiglione
    Bill Clinton Boris Eltsin Jaques Chirac Helmut Kohl Claudia Schiffer


    </H3>

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da OLTRE LA MORTE Visualizza Messaggio

    para...culo!!!

 

 
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