www.resistenze.org - popoli resistenti - venezuela - 26-09-07 - n. 196

Nel proporre una notizia di agenzia che informa in merito al processo di formazione del Partito Socialista Unito del Venezuela, rimandiamo a quanto pubblicato nel nostro sito sulle posizioni assunte a riguardo dai nostri compagni del Partito Comunista del Venezuela in:
http://www.resistenze.org/sito/te/pe/mc/pemc7f17-001681.htm
http://www.resistenze.org/sito/te/pe/mc/pemc7c15-001237.htm

da rebelion.org
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=56704

Avanza il processo di costruzione del Partito della Rivoluzione

APM

25//09/2007

Circa sei, dei 27 milioni di abitanti del Venezuela, si sono iscritti come militanti del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), e di questi circa un milione e trecentomila partecipano già regolarmente alle riunioni preparatorie. La formazione del PSUV è stata lanciata da Hugo Chávez per unificare più di 20 organizzazioni che appoggiano il processo di cambiamenti che il presidente guida verso una prospettiva socialista. La notizia è stata diffusa da un’agenzia legata a Prensa Latina.

Il processo, tuttavia, non è stato concepito come una semplice fusione di forze, bensì come la creazione di un nuovo partito da fondamenta nuove, il che significa che non compaiono le abituali quote di potere né gli accordi di cupola per mantenere la supremazia dei leader.

Come parte dei procedimenti previsti, ognuna delle 14.477 organizzazioni, il prossimo 29 di settembre sceglierà un portavoce che parteciperà ad un processo selettivo interno per scegliere i partecipanti al congresso fondativo.

Tranne il caso di due organizzazioni, il Partito per la Democrazia Sociale e il Partito Comunista del Venezuela, il procedimento utilizzato è la dissoluzione delle organizzazioni per permettere ai suoi membri di integrarsi al PSUV dalla base.

Il criterio di Chávez prevede una nuova organizzazione, senza privilegi per nessuna componente, incluso il suo “Movimiento V República”, il primo ad essersi dissolto dopo la convocazione.

Tra gli obiettivi c’è la creazione di una forza che garantisca la continuità dei cambiamenti verso il socialismo, con direzione collettiva e un ben definito orientamento politico e ideologico, altrimenti difficile da raggiungere con una forza dispersa in oltre venti partiti.

Fin dal principio, il presidente venezuelano ha avvisato che non si tratta di un “polpettone”, allusione alle sigle dei partiti, bensì di un'organizzazione completamente nuova.

Col PSUV si progetta di dotare la politica venezuelana di un partito socialista con capacità di condurre il processo attuale, che fino ad ora era concentrato, come garanzia di continuità, solo nella figura di Chávez.

L'apparizione di questo partito in Venezuela dovrebbe definire un panorama completamente diverso, che fino ad otto anni fa era dominato da partiti di orientamento conservatore e che oggi sembrano avere perso definitivamente la rotta.

L'unità della sinistra contrasta col deterioramento di un'opposizione che ha dimostrato di essere incapace di offrire un progetto alternativo al socialismo, carente di leadership e in evidente calo di sostegno popolare. Una delle più recenti dimostrazioni di debolezza è stata la partecipazione di appena alcune decine di persone ad una manifestazione svoltasi sabato scorso a Caracas, convocata contro una riforma costituzionale proposta da Chávez, attualmente in discussione.

La situazione attuale mostra una notevole differenza col panorama di predominio dei partiti di destra mantenutasi inalterata fino al 1999, e ciò che forse è più significativo, è il rinvigorimento di una sinistra che invece di indebolirsi, dopo di otto anni di governo si rafforza.

Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare