Ho sentito in questi due giorni numerosi commenti sull'occupazione romana di FN.
Tutti hanno detto la loro, ma nessuno ha centrato il nocciolo della questione.
Quindi lo faccio io.
Il problema non è che FN abbia cambiato opinione sulle occupazioni, anzi, di questo ne sono felice.
Il problema non è il nome, ognuno chiama come vuole quello che vuole.
Il problema non è la fede cattolica di FN, ognuna prega il suo dio e professa la sua fede.
IL PROBLEMA, GRAVE, E' UN ALTRO:
NEMMENO I COMPAGNI ERANO ARRIVATI A TANTO.
NELLA VITA CI SONO LEGGI DI VITA, NON SCRITTE (CHIAMATELE LEGGI DELLA STRADA O DELLA SEMPLICE BUONA EDUCAZIONE E CORTESIA), CHE ANDREBBERO RISPETTATE PER ESSERE CONSIDERATI DEI BRAVI RAGAZZI.
UNA DI QUESTE LEGGI E' CHE NON SI OCCUPANO POSTI SGOMBERATI DALLA POLIZIA!
Lo ripeto, neanche i compagni erano arrivati a tanta meschinità.
Occupare non vuol dire solo entrare e barricare, ma cercare il posto, prenderci una denuncia ecc.
Ecco, i signori di FN non hanno avuto neanche l'accortezza di cercare un posto da occupare e se ne sono infischiati che quel posto era stato già occupato da altri camerati e che i camerati erano stati sgomberati dalla polizia.
E che per quel posto ci sono altri camerati sotto processo!
Non commento, non è mio/nostro uso e costume, ma questi sono i fatti.
E quello che mi fa più schifo (ormai questo ambiente non mi scandalizza più niente!!!) è l'atteggiamento di certi "grandi", che, circa un anno fa, si scandalizzarono per un determinato episodio, appellandosi alle leggi della cavalleria e allo stile. Ecco, oggi di fronte a qualcosa di molto peggiore tacciono.
Se da un lato questo silenzio ci schifa, dall'altro ci onora, perchè ancora una volta abbiamo tracciato una linea tra NOI e loro.
E questa vile storia dimostra che, anche un anno fa , agimmo nel modo più giusto ed opportuno, che facemmo bene a trascurare la cavalleria, perchè la controparte non la meritava.
Giuliano
Ad onor di cronaca e verità devo dire che l'unico camerata che, a occupazione in corso, mi ha fatto presente di quello che stava succedendo (il che non vuol dire preavvisare o altro, ma non ne aveva neanche il titolo...) è stato Francesco B., che a titolo personale, vista la lunga amicizia che ci lega, come forma di rispetto, ha pensato bene di avvertire.
Dimostando che poi bastava poco per essere corretti.
E cioè bastava, una settimana prima, contattare gli ex occupanti, illustrare i progetti, far presente delle loro volontà e sentire cosa ne pensavano chi prima di loro aveva tentato l'avventura.
Giuliano