Originariamente Scritto da
Rollingstone
L'ideologia del sei politico. Insulti legittimi di diritto. E guai a replicare
"A me è venuto in mente il famoso "sei politico". Ricordate? Dopo aver
okkupato le scuole in demenziali
autogestioni spinellate, dopo aver fatto il proprio comodo per un anno intero, i cari studenti movimentisti e
de sinistra degli anni settanta, quelli che Repubblica continua a celebrare senza la minima vergogna, passavano in presidenza a raccogliere gli interessi maturati: il cosiddetto
sei politico.
Solo per il fatto di essere di sinistra, del Movimento, in autogestione, etc etc, questi pseudo-studenti (oggi dirigenti di banca e di partito, o ministri o comunque ben incravattati e ben remunerati) si sentivano in diritto di reclamare la promozione. Essa era una sorta di
diritto ontologico. Il
sei politico, un furto basato sulla menzogna, era il feticcio della loro pretesa superiorità antropologica, in virtù della quale tutto quello che frullava per quelle menti
naturalmente superiori era legittimo. Quel
sei politico doveva rappresentare il timbro legittimante per qualsiasi idea, pensiero e atto di quel gruppo di mocciosi che giocavano a fare i rivoluzionari, ingannati anch'essi da maestri troppo più grandi di loro, ideologi del nulla demagogico e assassino oggi a piede libero e addirittura sul libro paga delle Istituzioni più prestigiose, oppure a tenere a battesimo nuovi e rancidi partiti di lotta e di governo.
ll
sei politico è l'ideologia che oggi spadroneggia ovunque. Sottocultura di sinistra mutuata a destra al centro e ovunque.
Il nulla dentro da riempire del tutto e subito. Che cos'è una coppia di fatto? Un
sei politico strappato al desiderio indomito di amore e fedeltà. Che cos'è l'eutanasia? Un
sei politico al cuore e alla mente stanchi e incapaci d'accettare e riconoscere senso all'esistenza. E l'aborto, e la sperimentazione genetica, e l'orgoglio gay, e il Grande Fratello, e la satira sciapa e blasfema, e i sabati seri spiaccicati su pasticche alcool e autostrade, e le chat interminabili, e gli sms che sembrano rantoli, e i reality camuffati.... Una società che ha fatto del
sei politico il fondamento del proprio vivere.
Il sei, l'immagine della mediocrità. E' questa l'ironia di una pretesa accordata troppo in fretta in quegli anni terribili. Barricate, manifestazioni e purtroppo P38 e tanto sangue, tutto per un mediocrissimo sei, una vita vegetata a sopire le grida più ruggenti, i desideri più prepotenti, quelli che reclamavano, dietro a tutte quelle baggianate, una vita piena, vera, autentica. e invece, un sei strappato alla vita, ecco il parto di quell'inganno. E una mentalità ideologizzata dura a morire. Se da una parte la società post-sessantotto si è seduta in un vuoto pneumatico cha ha originato queste generazioni senza nome e senza storia, sbandate in un relativismo che come una tenia affama per divorare tutto senza lasciar nulla, dall'altra molti sono ancora preda di quel delirio di onnipotenza e grandezza che li faceva esigere il
sei politico."
http://www.segnideitempi.net/2006/mo...ticle&sid=4224