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Risultati da 11 a 20 di 69
  1. #11
    McFly
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    UPDATE:
    da indiscrezioni molto serie, sembra che il PRI stia per essere cacciato a pedate nel culo dall'ELDR.

    Così [..] Lincoln la smetterà di fare pseudo sarcasmo che non fa ridere nessuno.

  2. #12
    McFly
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    Citazione Originariamente Scritto da Lincoln Visualizza Messaggio

    Circa il convegno che ricordo a tutti è organizzato dal pri insieme al partito dei liberaldemocratici europei

    Quindi Berlusconi può piacere o meno,ma non vedo dove sia questo grosso problema legato alla sua presenza e non lo vedono a quanto pare,nemmeno i nostri graditi ospiti europei per cui...
    Che siano diventati Berlusconiani anche loro?
    cazz.. questa non l'avevo letta!
    perrmettetemi di rotflarmi

    che tristezza questi repubblicananas

  3. #13
    Forumista senior
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    Citazione Originariamente Scritto da McFly
    [..] di Lincoln
    convegno [..]
    McFly, penso che cose reali cui fare riferimento ce ne siano, e che sia meglio non ricorrere ad espressioni come queste sopra. Penso ne guadagnerebbero anche le tue argomentazioni.

    Se poi non riesci a farne a meno, puoi farle sul forum MRE.

  4. #14
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    a tal proposito...

    Berlusconi è apparso talmente sicuro di poter far cadere Prodi "quando voglio" (e Gianni Letta, presente al colloquio, annuiva senza proferir verbo) da ragionare quasi esclusivamente sullo scenario preferibile per l'agguato.

    Una parte fondamentale del piano è riuscire ad agganciare Lamberto Dini e per questo obiettivo potrebbe tornare utile il lavoro che sta facendo il segretario del Pri, Francesco Nucara, che vorrebbe creare una sorta di sezione italiana dell'Eldr riunendo tutti i "liberaldemocratici".

    A questo fine il prossimo week end Nucara ha organizzato un convegno a Milano, a cui parteciperà l'inviato di Dini Natale D'Amico, che sarà chiuso proprio da Silvio Berlusconi.


    http://www.repubblica.it/2007/10/sez...-shopping.html

  5. #15
    laico progressista
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    So che tra pochi giorni dovrebbe uscire sulla Voce Repubblicana un articolo di Raffaello Morelli che spiega in modo molto chiaro perché la convention del Pri di fine mese, così come è organizzata, sarà un evento del tutto opposto rispetto alle volontà autonomiste tanto conclamate.
    Il fatto che l'articolo sarà pubblicato è sempre indizio di grande apertura e democrazia, ma non elude il punto centrale della questione: il Pri manca l'occasione storica di aprire una nuova fase.

    E' doloroso ammetterlo, ma Francesco Nucara non ha compreso da un lato l'importanza di marcare con nettezza una differenziazione dal centrodestra, tanto più in una fase politica come questa; dall'altro la gravità del fattore Berlusconi come discriminante su questo terreno.
    La presenza del solo Berlusconi a Milano, come leader politico, appare quasi accidentale. E come tale viene minimizzata. Si dice, era stato invitato Veltroni e non è venuto. Fassino e Rutelli hanno declinato. E comunque c'è Follini. E comunque l'intervento del Cavaliere è seguito dalla chiusura della Neyts-Uttembroek.
    Non è possibile minimizzare su un dato sostanziale: la presenza di Berlusconi troneggia su tutto. Aggravato dal fatto che Follini è Follini (e non un peso massimo) e parla attraverso un'intervista (e non un comizio). E la Neyts, contrariamente a quanto segnalato, non sarà presente.
    Così tutta la kermesse sarà chiusa da Berlusconi stesso e da Nucara. Cioè sarà consegnata la palma di liberale al Cavaliere, che potrà accreditare nella sua cerchia una nuova componente con cui irrobustire il futuro Partito della Libertà.

    Che senso aveva, in un'iniziativa nata di alto profilo, nel segno dell'Eldr e dell'autonomia, invitare Berlusconi?
    Non discuto sulla buona fede o sulla malafede degli organizzatori, dal momento che l'una o l'altra presuppongono chiavi di lettura diverse. Discuto piuttosto sull'esito, gravissimo, cui entrambe le piste conducono.
    Quella del 26-28 ottobre è un'altra occasione tragicamente mancata sul terreno del rilancio repubblicano. Un errore che diventa ancora più grande se si pensa che, in concomitanza con la liquefazione dei Repubblicani Europei e con lo sbandamento generale di svariati repubblicani di centrosinistra, il Pri perde l'opportunità di recuperare molto di ciò che si è perso negli ultimi anni.
    C'è da restare allibiti, a vedere due tronconi che si consumano per colpevole miopia o, peggio, per lucido calcolo.

  6. #16
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    Sottoscrivo tutto

  7. #17
    McFly
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    WoW!!!!! Gusperti? sottoscrivi tutto!!!????

    aazzz!!! allora è vero che nel PRI c'è ancora molta gente che ragiona!!!

    i miei omaggi! mi scappello di fronte a cotranta indipendenza repubblicana.

  8. #18
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    Perché tanta meraviglia? pensavi che tutti noi avessimo portato i cervelli all'ammasso come qualche adoratore del lato "B" di Prodi. Lo scappellamento riservalo per occasioni più piacevoli e consone

  9. #19
    laico progressista
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    Raffaello Morelli scrive alla Voce Repubblicana in merito al
    Convegno organizzato per il 26-28 ottobre a Milano dal titolo
    "Verso la costituente liberaldemocratica europea.
    Valori liberali: quelli veri e quelli falsi"



    Chiedo ospitalità alla Voce Repubblicana, promotrice dell'importante Convegno di fine ottobre a Milano, per richiamare l'attenzione su un problema politico rilevante per il mondo liberale.

    Non mi sfugge certo che FdL e PRI, dopo essere stati insieme nel '94 tra la decina di fondatori della coalizione Ulivo, dopo avere nel '99 fatto lista comune alle Europee essendo ambedue determinanti per il successo, dopo aver condiviso anche il rigetto dell'ulivismo indistinto, poi si sono divise sull'approdo successivo. Noi liberali siamo restati nell'alveo elettorale del centro sinistra mentre voi siete passati alla coalizione della Casa della Libertà (tanto convinti da snobbarci alle Europee 2004 a costo di non raggiungere l'eletto). Pertanto il dissenso sulla scelta del PRI non sarebbe una novità e dunque non è oggi il punto. Il punto oggi è che, nel Convegno di Milano, sono purtroppo visibili segni premonitori per i repubblicani di una tendenza mutante, dal far parte della coalizione di centro destra al divenire organici alla strategia del nuovo partito berlusconiano. Quella di accaparrarsi l'idea liberale e le sue organizzazioni in Italia. Questo francamente preoccupa molto la dirigenza FdL.

    Il Convegno è mirato all'elaborazione del Manifesto Liberale (non di "contributi per", proprio il Manifesto Liberale finito) e si conclude con gli interventi di Berlusconi quale Presidente di FI, di Nucara come Voce Repubblicana e di Annemie Neyts quale Gruppo ADLE. Risulterebbe però che la Annemie Neyts non sarà presente. E dunque l'indicare la Neyts in chiusura sembra voler dare una copertura europea al Convegno come cortina fumogena sull'immagine di centro destra; questa l'apparenza, dopodiché la sostanza è che il Convegno sarà concluso,oltre che da Nucara, da Berlusconi (che ha note ambizioni espansioniste) e da lui solo dato che il suo libero intervento non è certo bilanciabile da un'intervista all'ondivago Follini. Alla luce della sbandierata copertura europea, il titolo del Convegno diviene però davvero contraddittorio, nel senso che "Verso la Costituente Liberal-democratica Europea" indicherebbe appunto una fase costituente, mentre il co-organizzatore del Convegno risulta proprio il Partito Liberal-Democratico Europeo, che, ammesso si tratti della traduzione di ELDR (parola assente in tutto il cartoncino di invito al Convegno), è una organizzazione già esistente e solida che terrà il proprio Congresso annuale a Berlino, il prossimo giovedì 18, in cui tratterà argomenti assai importanti ma non quello della fantomatica Costituente Liberal-democratica Europea. Consideriamo inoltre il fatto che le quattro sessioni e l'elaborazione del Manifesto Liberale sono affidate a 46 persone per circa tre quarti esponenti dei conservatori di centro destra e che è totalmente esclusa l'area liberale che nel decennio ha prodotto in modo significativo programmi politici liberali in Italia, vale a dire noi della FdL (l'unica formazione liberale organizzata italiana membro dell'Internazionale Liberale) e gli amici della Fondazione Critica Liberale (la sola fondazione Italiana facente parte del gruppo europeo delle fondazioni liberali vicino all’Internazionale e all'ELDR); dunque il Manifesto Liberale, visti i genitori, avrà per struttura genetica un indirizzo culturale di centro destra.

    Collegando tra loro tutte queste osservazioni, il Convegno assume un significato che appunto ci preoccupa. E cioè quello di far montare in Italia l'idea che attraverso il Manifesto cosiddetto Liberale e modellato sulla cultura conservatrice di centro destra, si avvii una possibile Costituente Liberal-democratica Europea più sensibile alla cultura di centro destra e a Berlusconi, il quale, chiudendo i lavori, potrà sostenere con successo di aver ormai cominciato a trovare una base ideologica comune con i partiti liberali italiani e in prospettiva europei. Non dimentichiamo per di più che il progetto di annessione di Berlusconi è già partito su vari fronti. Il tentativo dei Circoli della Libertà di Michela Brambilla di appropriasi del nome-marchio Partito della Libertà (che come Federazione dei Liberali deteniamo dall'agosto 2004) va nella stessa direzione. E Berlusconi alla festa UDEUR ha così chiosato: "il manifesto del Partito della libertà non sarà altro che il manifesto del Ppe europeo".

    Questa nostra preoccupazione non dovrebbe esser presa sotto gamba. Parte dalla convinzione –un dato storico per liberali e repubblicani– che liberaldemocrazia e cultura di centro destra sono concettualmente antitetici. Era già chiaro trenta anni fa, quando Ugo La Malfa accolse l'invito di Malagodi a entrare nell'allora costituenda ELDR per marcare la comune appartenenza all'unico filone culturale dell'individualità libera e criticamente raziocinante. Questo fu un atto tanto più lungimirante perché compiuto superando i non pochi dissapori tra i due partiti sulla scena italiana. Purtroppo, per colpe di cui entrambi portiamo la responsabilità, non siamo riusciti a farla crescere abbastanza quella intuizione. Ma oggi, dopo trenta anni, le condizioni della vita italiana rendono urgente, ancor più di allora, l'impegno per colmare il buco di liberalismo che affligge il paese. Sarebbe perciò delittuoso permettere alla cultura di centro destra di confondere le carte sul liberalismo e poi di metterci le mani, addirittura dopo che questo esito è stato evitato per oltre un decennio.

    Credo che gruppi politici come i nostri debbano innanzitutto preoccuparsi di mantenere viva l'anima delle proprie ragioni. Che sono le ragioni politiche della libertà del cittadino. Che hanno bisogno di essere sostenute da una autentica forza liberaldemocratica autonoma. Per questo, con gli amici del Forum per l'Unità dei Repubblicani nel Convegno NOI RAGIONIAMO a Roma il 29 settembre scorso, abbiamo cominciato a lavorare. "Raccordare il mondo laico democratico liberale repubblicano, dandogli una voce unitaria" per costruire un’alternativa nuova capace di intercettare il bisogno di cambiamento che viene dalla società. Occorre che insieme, consapevoli che le reciproche differenze non indeboliscono il tanto che ci accomuna, puntiamo a costruire "un’autentica forza liberaldemocratica che trasformi il sistema incuneandosi tra una sinistra ibrida e conservatrice sul piano sociale, e una destra plutocratica e conservatrice sul piano civile". L'obiettivo è "favorire un assetto politico multipolare in Italia, analogo al ventaglio plurale espresso nel Parlamento europeo". In questa prospettiva, il Convegno di Milano è come minimo ambiguo e nella sostanza assai rischioso per i suoi possibili sviluppi. Al Convegno NOI RAGIONIAMO, Nucara non era apparso insensibile a tale prospettiva e i vertici dell'Associazione per la Rosa del Pugno hanno apprezzato il raccordo nel mondo liberale in vista di più fecondi rapporti in Italia con il mondo socialista non antagonista, anch'esso, come noi, distinto dal Partito Democratico, coacervo di potere che progetta solo il potere. Dopo di ciò, il Convegno di Milano corre il serio rischio di essere un arretramento in chiave conservatrice dell'immagine liberale. E, agevolando il nuovo progetto annessionistico di Berlusconi –in controtendenza perfino al calo del tasso monarchico della coalizione rispetto al 2006– rischia di condurre all'esito contraddittorio di diminuire obiettivamente l'autonomia repubblicana. Che sarebbe un danno grave per l'area liberale.

    Cari amici de La Voce Repubblicana, fermo restando che il Convegno è un appuntamento per voi ineludibile, faccio appello alla Vostra responsabilità perché, finché siete in tempo, imprimiate al Convegno una svolta di sostanza ed evitiate almeno di passare dall'alleanza con il centro destra all'essere organici al progetto conservatore. Allargate la platea dei redattori del Manifesto in modo adeguato e non discriminatorio verso i liberali che si comportano coerentemente, riconoscete che il Manifesto è un vostro contributo e non lo scivolo per mutare il liberalismo internazionale in cultura conservatrice, non fate assorbire mediaticamente da Berlusconi le conclusioni del vostro direttore. Insomma, scongiurate uno slittamento, anche solo inintenzionale, verso esiti conservatori che nulla hanno a che fare con il mantenimento del vostro simbolo secolare e che sono l'opposto dell'autonomia liberaldemocratica europea.


    Raffaello Morelli
    Presidente Federazione dei Liberali

  10. #20
    Anarcocapitalista
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    02 Feb 2007
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    Li dove ho inalzato mura solide a difesa dell'agressore Socialista. Li dove la strada ha il mio nome. Li dove ho costruito una torre bene armata in difesa della Libertà. Li dove sono Sovrano e i messi dello Stato non sono i benvenuti.
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    Citazione Originariamente Scritto da Giuseppe Gizzi Visualizza Messaggio
    Mi sa che l'ironia di Liberalix sia più che giustificata. Si mette in piedi tutto questo ambaradan e poi chiude Berlusconi.... noto esponente ELDR...

    Ore 9,30 - 16,00 - Ordinamento Internazionale ed Europeo - Coordina Lorenzo Infantino, Universita' Luiss "Guido Carli" - Intervengono: Daniele Bellasio, Vicedirettore "Il Foglio" - Raimondo Cubeddu, Universita' di Pisa - Luigi Vittorio Ferraris, Ambasciatore - Jas Gawronski, Parlamentare europeo - Carlo Lottieri, Universita' di Siena - Gerardo Mombelli, Presidente Aicp - Claudio Morpurgo, Partner Studio Brian & Cave - Giuseppe Sacco, Universita' Luiss "Guido Carli" - Italico Santoro, "La Voce Repubblicana" - Stefano Silvestri, Presidente Istituto Affari Internazionali.



    Sono molto felice che vengano ospitati due Anarcocapitalisti, quindi liberali del calibro di Raimondo Cubeddu e Carlo Lottieri. Solo questi due personaggi basterebbero a dimostrare la liberalità senza compromessi di questo incontro.

 

 
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