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  1. #1
    Cina = Zind
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    Predefinito Adinolfi riabilita Craxi

    Ogni popolo ha una festa nazionale. I francesi, che sono esagerati, ne hanno ben due: festeggiano l'11 novembre e l'8 maggio date che corrispondono alle loro vittorie nelle guerre mondiali. Gli svizzeri festeggiano il 1 agosto, quando, oltre sette secoli fa, i primi tre cantoni elvetici firmarono il Patto Federale che diede l'avvio all'indipendenza. L'Austria festeggia il 26 ottobre, giorno in cui, dopo dieci anni, le truppe d'invasione (inglesi, americane, francesi e russe) lasciarono il suo territorio. La Spagna festeggia il 12 ottobre, data della scoperta dell'America, definita per secoli “dia de la raza” e recentemente “dia de la hispanidad”: intende così manifestare il suo orgoglio imperiale. La Germania dopo aver celebrato la rivolta di Berlino contro l'occupante comunista, ossia il 17 giugno, ha optato per festeggiare l'anniversario della riunificazione, il 3 ottobre. Solo l'Italia celebra come festa nazionale il giorno in cui il suo esercito fu travolto dal nemico invasore.


    Facciamola finita con l'avvilimento


    Al di là di quello che si pensi in merito, non vi è dignità, non vi è futuro, non vi è considerazione, non vi è attenzione per un popolo che festeggi le vittorie altrui sul proprio territorio. A permettere che una simile vergogna si perpetrasse fu la necessità di una classe politica di nosferatu, composta da falliti di tutte le ideologie, di esaltare in qualche maniera l'unica cosa che in ventitré anni aveva saputo fare: mettersi a lustrare scarpe al nemico sperando che una di lui vittoria, pur rovinando l'Italia, avrebbe rimosso la classe politica permettendo a tutti loro di riprendere una carriera.

    Sono passati sessantadue anni da allora (e sessantaquattro dalle vergogne di luglio e di settembre) ma nessuno ha avuto il coraggio di dire “facciamola finita con queste patetiche e avvilenti buffonate!” E, francamente, direi che l'ora è arrivata.


    L'undici ottobre


    Non propongo date fauste e gloriose come il 28 ottobre, il 4 novembre, il 3 gennaio, il 23 marzo, il 21 aprile, il 9 maggio. Quel tempo è andato e non ci possiamo neppure sognare di celebrarle, tanta e tale è oramai la distanza tra quella e questa Italia. Propongo però l'istituzione di un comitato per il cambiamento della data di festa nazionale scegliendo come tale una delle rarissime date d'orgoglio della Repubblica post-bellica: l'11 ottobre.

    L'11 ottobre 1985 Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio, decise di non consentire agli americani di commettere prepotenza sul nostro territorio. Aveva condotto a termine la difficilissima trattativa per risolvere la crisi dell'Achille Lauro, nave di crociera dirottata da guerriglieri palestinesi. Costoro si trovavano in transito a Sigonella, base militare siciliana con presenza Nato quando gli Usa diedero ordine alle truppe di impadronirsi di loro e di estradarli negli Stati Uniti. Craxi non accettò questa palese e tracotante imposizione straniera ed ordinò ai carabinieri di puntare le armi sui marines che cedettero.


    Craxi pagò


    Il premier avrebbe poi pagato caro questo scatto d'orgoglio e la sua scelta di campo filo/palestinese: sarebbe stato indicato come unico capro espiatorio per quella tangentopoli che coinvolse tutti, davvero tutti. Riparò in Tunisia dove morì ufficialmente d'infarto. Nessuno mi toglie dalla testa che Craxi non solo non era più disonesto dei suoi avversari ma che era addirittura più onesto di loro, né che a farlo cadere siano state Sigonella, la difesa della politica estera ed energetica italiana dagli artigli israeliani, e ogni scelta di politica di potenza, come il progetto della lira forte.


    Facciamone la festa nazionale


    Fatto sta che in circa settant'anni di servilismo l'episodio di Sigonella va controcorrente. Non è facile trovare altri momenti successivi al 1945 durante i quali un governo ci abbia dato motivi di fierezza, solo l'ordine di Pella agli inizi degli Anni Cinquanta, di mobilitare le truppe vicino a Trieste (allora occupata) in risposta alle minacce britanniche e jugoslave ci aveva reso un briciolo di dignità.

    Morale della favola: facciamo qualcosa da subito, per ottenere che la festa nazionale sia spostata dal giorno della sconfitta a quello dell'orgoglio: l'undici ottobre!


    Gabriele Adinolfi


    __________________________________________________ _______________________


    Negli anni, sul web cosiddetto "neofascista", o di "destra radicale", o "tradizionalista" o come cacchio vuole farsi chiamare ognuno di noi, ho letto veramente di tutto. Anzi, tutto e il contrario di tutto.

    Ho letto l'esaltazione di Putin, degli Zar e di Stalin; della RSI ma pure delle monarchie ereditarie; dell'Occidente ma anche dell'Eurasia; quella di Saddam Hussein ma pure quella di Khomeini; di Castro, Chavez, Che Guevara e Hu Jintao; quella di Israele ma anche quella dei palestinesi. Quella del cristianesimo, dell'islam e del paganesimo, passando per ogni gradazione e sincretismo. Del socialismo reale e di Adam Smith.

    Sul fondo rosso delle bandiere è stato messo di tutto, dalla svastica alla falce e martello e oltre, come se si trattasse del fondo di maionese di un pan brioche, che puoi farcire a piacimento, viene bene con qualunque cosa.

    Io il craxismo me lo ricordo molto bene, perchè ho l'età per ricordarmi cos'era, così come ce l'ha Adinolfi. Mentre molti ragazzi non ce l'hanno e anche chi l'età ce l'ha sembra essere diventato "scurdariello".

    Già. Perchè un'area politica che dovrebbe avere il suo punto di forza nella "traditio" nel senso più ampio, nel conservare e consegnare una memoria come testiomonianza, come patrimonio, ma anche come memento, come lezione di vita, dovrebbe essere fatta di gente con la memoria di ferro. Gente che il fosforo gli esce dalle orecchie.

    E allora, come mai appena accendo la TV vedo solo riabilitazioni e commemorazioni di Craxi, come se fosse un eroe della patria morto in esilio, mentre è stato il protagonista di uno dei periodi più foschi della nostra storia nazionale, in cui la corruzione politica elevata a sistema si è sposata con l'ostentazione, la cafoneria, lo spreco, con lo star-system delle "first ladies" (prima, le mogli dei democristiani manco si sapeva chi fossero, prima che esplodesse il fenomeno Anna Craxi; se la ricorda qualcuno, l'Anna Craxi? Altro che Michela Brambilla!)? Uno condannato per reati contro il patrimonio, per responsabilità accertate in tribunale, mentre non c'è mai stato non solo un accertamento in tribunale, ma anche un solo teorema, per quanto isolato e delirante, dell'obbedienza a Washington dei giudici che Craxi lo hanno condannato.

    Me la ricordo bene, per come si articolava fin nelle realtà comunali, quale era la politica di Craxi. La lottizzazione feroce, rabbiosa di ogni poltrona, sedia, sgabello. La formazione delle giunte, in cui l'ago della bilancia rappresentato dal PSI veniva fatto valere oltre ogni limite di decenza, fino a disgustare avversari ed alleati. La gestione corruttrice dei valori dell'esercito da parte di Lelio Lagorio, con tutta una banda di generali di idee "innovative" mandati avanti da lui (come ebbe a confidarmi, amareggiato, un alto ufficiale). La violenza contro gli iscritti al partito, dove chi dissentiva dalla corrente craxiana veniva prima messo in minoranza e poi espulso dal partito (non che il PSI di Signorile di e Rocco Trane fosse migliore, per carità; ma c'erano anche dei socialisti veri). E ora tutto questo mi viene spacciato per un'epopea! E' così, che nascono le epopee nell'estrema destra?

    Capisco che sia scurdariella la generalità degli italiani... Capisco i recuperi storici di chi ci ha mangiato sopra e vorrebbe continuare a mangiarci in nome della memoria... cominciando dagli stessi figli di Craxi... Capisco la demenza senile da calcificazione socialista di coloro che ancora oggi considerano il degno epigono di Craxi, ovvero Gianni De Michelis, reo confesso di reati contro il patrimonio, un esponente politico socialista votabile... ma in questo ambiente, come si fa a sostenere tesi del genere?

    Eppure siamo arrivati a tanto; Adinolfi è Adinolfi, le sue analisi politiche non si discutono, mentre io non sono un cazzo di nessuno, per cui chino il capo e amen, cedo il passo. Craxi è ufficialmente beatificato. L'antennista di Berlusconi, il maestro e capostipite del berlusconismo finisce nel martirologio nero.

    Per cui, da oggi avremo ventenni in bomber ed anfibi che in camera, tra le tante altre foto che adornano le pareti (di personaggi che stanno a fianco in effige, mente magari da vivi si sarebbero sparati a vista), adesso potranno mettere anche quella di Craxi, diventato eroe dell'indipendenza nazionale italiana perchè rifiutò (giustamente, da un punto di vista del diritto) di consegnare agli americani il terrorista palestinese Abu Abbas. Riabilitato da una vita di ruberie e angherie per quest'unico gesto, come un pater ave gloria in punto di morte che fa andare in Paradiso anche l'assassino. Nella migliore tradizione del perdonificio cattocomunista.


    Avanti signori, avanti così; la Commissione per le nostre Cause dei Santi, rappresentata dai vari SS. Blog d'Area (l'unica SS che vedo in giro), ripetitori del giorno dopo dell'Ansa, a valore aggiunto ZERO, ha fatto un altro Beato!

    (Format tipico di un blog d'area: dodici righe di notizia Ansa, seguite da una riga in neretto con "ma pensa te!" oppure "dove andremo a finire!" o anche "ecco un altro servo di Sion!", se va bene, altrimenti si riporta la notizia liscia, senza commento, come se agli occhi del camerata dovesse risaltare da sola l'enormità del fatto riportato. I buoni blog d'area si contano sulle dita di un artificiere in pensione.)



    Destra radicale: pochi, con poche idee e divisi su tutto


    Signori, avanti con i doverosi insulti al sottoscritto, vi lascio il campo libero.

    Ero indeciso, ma a questo punto mando via il fax di disdetta della linea telefonica.

  2. #2
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    Feric, a me pare tu estremizzi troppo il testo di Adinolfi, che sembra piuttosto una provocazione che un testo apologetico o elogiativo. Penso che l'intento di Adinolfi fosse esclusivamente quello di mettere in evidenza l'ipocrisia della classe politica repubblicana, che ha scelto come festa nazionale il 25 Aprile in un estremo atto di sottomissione al padrone d'oltreoceano, verso cui nella storia repubblicana non si sono registrate opposizione, tranne che per l'affare-Sigonella, che vide come protagonista proprio Craxi. Del resto va dato atto al politico italiano di quel gesto di forza, sicuramente non facile in quel contesto. Non credo poi che Adinolfi volesse riabilitare Craxi (come nessun'altro politico della repubblichetta), solo rendere onore al merito: si dice che forse fu più onesto di tanti altri (ma non che fosse onesto!!!) e si esprime una convinzione sulla sua "fine politica". Nessun elogio, nessun elevazione a Duce.

    Poi quando leggerà, magari ti risponderà meglio Lui stesso.

  3. #3
    Ex-Hobbit2
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    Citazione Originariamente Scritto da Feric Jaggar Visualizza Messaggio
    Destra radicale: pochi, con poche idee e divisi su tutto
    vabbè, su questo non si può non essere d'accordo.

  4. #4
    Cina = Zind
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    Citazione Originariamente Scritto da Hobbit2 Visualizza Messaggio
    vabbè, su questo non si può non essere d'accordo.
    Ecco, mi hai già concesso questo, è molto più di quello che speravo e quindi vado a letto contento. Non ti avrei mai chiesto, di dire che non mi ero sbagliato ad interpretare le parole di Adinolfi, mi basta questo. Domani mando via il fax e così son 35+40=75 euro al bimestre risparmiati. Grazie e buona notte.

  5. #5
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    Bravo Adinolfi !

  6. #6
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    Condivido in toto questo articolo di Adinolfi.

    Non credo si tratti di una provocazione o meglio non solo di una provocazione.
    Infatti la figura di Bettino Craxi non merita sicuramente un giudizio negativo.

    L' episodio di Sigonella non è altro che un momento, forse quello più drammtico e"pubblico",, di una guerra che USA e Italia si stavano combattendo.

    Ora interverrano gli idioti teorici della rivoluzione scandalizzati dalle mie affermazioni: Bene! Scandalizzatevi e andatevene!

    Sono molti gli episodi paragonabili a sigonella non certo nella forma piuttosto nella sostanza.
    Si pensi ad esempio ai colloqui telefonici tra le due amministrazioni e il traduttore Michael Leeden che modificava il senso delle frasi di Craxi facendo credere all' amministrazione USA cose che in realtà non erano state espresse...

    Questo è uno dei più gravi reati!

    Sempre Craxi diede vita ad una rivalutazione di Benito Mussolini e ad una analisi storica sul Fascismo libera da pregiudizi...

    Insomma una figura positiva!

  7. #7
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    craxi dopo il duce è stato sicuramente il miglior statista italiano,e cio è indicativo....

  8. #8
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    Craxi come Uomo Politico merita rispetto,piu' di quel che gli conferirono in vita amici e nemici.
    L'unico che diede un minimo di lustro alla politica estera Italiana nel dopoguerra.
    Onore a Lui.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Depero Visualizza Messaggio
    Craxi come Uomo Politico merita rispetto,piu' di quel che gli conferirono in vita amici e nemici.
    L'unico che diede un minimo di lustro alla politica estera Italiana nel dopoguerra.
    Onore a Lui.
    Te pare poco!

  10. #10
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    straquoto! sono considerazioni che condivido pienamente... lasciamo perdere craxi per favore... l'ultimo gerarchetto di provincia durante il Ventennio era meglio di lui di sicuro..lasciamo l'infatuazione per craxi (di lunga data) a quelli di An...


    Negli anni, sul web cosiddetto "neofascista", o di "destra radicale", o "tradizionalista" o come cacchio vuole farsi chiamare ognuno di noi, ho letto veramente di tutto. Anzi, tutto e il contrario di tutto.

    Ho letto l'esaltazione di Putin, degli Zar e di Stalin; della RSI ma pure delle monarchie ereditarie; dell'Occidente ma anche dell'Eurasia; quella di Saddam Hussein ma pure quella di Khomeini; di Castro, Chavez, Che Guevara e Hu Jintao; quella di Israele ma anche quella dei palestinesi. Quella del cristianesimo, dell'islam e del paganesimo, passando per ogni gradazione e sincretismo. Del socialismo reale e di Adam Smith.

    Sul fondo rosso delle bandiere è stato messo di tutto, dalla svastica alla falce e martello e oltre, come se si trattasse del fondo di maionese di un pan brioche, che puoi farcire a piacimento, viene bene con qualunque cosa.

    Io il craxismo me lo ricordo molto bene, perchè ho l'età per ricordarmi cos'era, così come ce l'ha Adinolfi. Mentre molti ragazzi non ce l'hanno e anche chi l'età ce l'ha sembra essere diventato "scurdariello".

    Già. Perchè un'area politica che dovrebbe avere il suo punto di forza nella "traditio" nel senso più ampio, nel conservare e consegnare una memoria come testiomonianza, come patrimonio, ma anche come memento, come lezione di vita, dovrebbe essere fatta di gente con la memoria di ferro. Gente che il fosforo gli esce dalle orecchie.

    E allora, come mai appena accendo la TV vedo solo riabilitazioni e commemorazioni di Craxi, come se fosse un eroe della patria morto in esilio, mentre è stato il protagonista di uno dei periodi più foschi della nostra storia nazionale, in cui la corruzione politica elevata a sistema si è sposata con l'ostentazione, la cafoneria, lo spreco, con lo star-system delle "first ladies" (prima, le mogli dei democristiani manco si sapeva chi fossero, prima che esplodesse il fenomeno Anna Craxi; se la ricorda qualcuno, l'Anna Craxi? Altro che Michela Brambilla!)? Uno condannato per reati contro il patrimonio, per responsabilità accertate in tribunale, mentre non c'è mai stato non solo un accertamento in tribunale, ma anche un solo teorema, per quanto isolato e delirante, dell'obbedienza a Washington dei giudici che Craxi lo hanno condannato.

    Me la ricordo bene, per come si articolava fin nelle realtà comunali, quale era la politica di Craxi. La lottizzazione feroce, rabbiosa di ogni poltrona, sedia, sgabello. La formazione delle giunte, in cui l'ago della bilancia rappresentato dal PSI veniva fatto valere oltre ogni limite di decenza, fino a disgustare avversari ed alleati. La gestione corruttrice dei valori dell'esercito da parte di Lelio Lagorio, con tutta una banda di generali di idee "innovative" mandati avanti da lui (come ebbe a confidarmi, amareggiato, un alto ufficiale). La violenza contro gli iscritti al partito, dove chi dissentiva dalla corrente craxiana veniva prima messo in minoranza e poi espulso dal partito (non che il PSI di Signorile di e Rocco Trane fosse migliore, per carità; ma c'erano anche dei socialisti veri). E ora tutto questo mi viene spacciato per un'epopea! E' così, che nascono le epopee nell'estrema destra?

    Capisco che sia scurdariella la generalità degli italiani... Capisco i recuperi storici di chi ci ha mangiato sopra e vorrebbe continuare a mangiarci in nome della memoria... cominciando dagli stessi figli di Craxi... Capisco la demenza senile da calcificazione socialista di coloro che ancora oggi considerano il degno epigono di Craxi, ovvero Gianni De Michelis, reo confesso di reati contro il patrimonio, un esponente politico socialista votabile... ma in questo ambiente, come si fa a sostenere tesi del genere?

    Eppure siamo arrivati a tanto; Adinolfi è Adinolfi, le sue analisi politiche non si discutono, mentre io non sono un cazzo di nessuno, per cui chino il capo e amen, cedo il passo. Craxi è ufficialmente beatificato. L'antennista di Berlusconi, il maestro e capostipite del berlusconismo finisce nel martirologio nero.

    Per cui, da oggi avremo ventenni in bomber ed anfibi che in camera, tra le tante altre foto che adornano le pareti (di personaggi che stanno a fianco in effige, mente magari da vivi si sarebbero sparati a vista), adesso potranno mettere anche quella di Craxi, diventato eroe dell'indipendenza nazionale italiana perchè rifiutò (giustamente, da un punto di vista del diritto) di consegnare agli americani il terrorista palestinese Abu Abbas. Riabilitato da una vita di ruberie e angherie per quest'unico gesto, come un pater ave gloria in punto di morte che fa andare in Paradiso anche l'assassino. Nella migliore tradizione del perdonificio cattocomunista.

    Avanti signori, avanti così; la Commissione per le nostre Cause dei Santi, rappresentata dai vari SS. Blog d'Area (l'unica SS che vedo in giro), ripetitori del giorno dopo dell'Ansa, a valore aggiunto ZERO, ha fatto un altro Beato!

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