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    Predefinito Guida per chi volesse sposare un musulmano

    Ecco una buona guida per chi volesse sposare un musulmano:

    Ti ha chiesto in sposa e tu ti sei già innamorata del suo bronzeo aspetto mediorientale. E’ intelligente, ricco, istruito e di buone maniere: che potrebbe volere di più una donna?…Questo scapolo tanto desiderabile è anche un musulmano!

    "Non ci saranno problemi", ti dice, "tu puoi conservare la tua religione ed io conserverò la mia". Tuttavia per quanto sia vero che l’Islam consente ad un musulmano di sposare una donna cristiana, è poi tanto realistico credere che non ci sarebbero problemi in questo tipo di matrimoni?

    Per rispondere a questa domanda, una donna dovrebbe prima di tutto analizzare cosa significherebbe essere la moglie di un musulmano.

    Il tuo status

    L’Islam insegna che gli uomini sono superiori alle donne (Sura 2:228).

    L’Islam insegna inoltre che le donne hanno la metà dei diritti degli uomini:

    * nelle testimonianze pubbliche (Sura 2:282)
    * nell’eredità (Sura 4:11)

    L’Islam considera la moglie come un possesso: "Fu reso adorno agli occhi degli uomini l’amor dei piaceri, come le donne, i figli, e le misure ben piene d’oro e d’argento, e i cavalli…" (Sura 3:14).

    L’Islam istruisce le donne perché si velino sempre quando sono fuori delle loro case: "E dì alle credenti che…si coprano i seni d’un velo e non mostrino le loro parti più belle." (Sura 241).

    Maometto insegna che le donne sono mancanti in intelligenza e religione: "Io non ho mai visto qualcuno più deficiente in intelligenza e religione delle donne." (Al Bukhari vol. 241).

    Maometto insegna anche che le donne sono di cattivo auspicio: "Vi è cattivo auspicio nelle donne, nella casa e nel cavallo." (Al Bukhari vol. 70).

    Maometto insegna infine che le donne sono dannose per gli uomini: "Dopo di me non lascio alcuna afflizione che sia più nociva agli uomini delle donne." (Al Bukhari vol. 73).

    Il tuo matrimonio

    L’Islam permette la poligamia: un uomo può sposare fino a quattro donne allo stesso tempo: "Sposate allora di fra le donne che vi piacciono, due, tre o quattro…" (Sura 4).

    Un uomo può divorziare da sua moglie per mezzo di una dichiarazione pubblica, mentre la moglie non possiede tale diritto: "Il ripudio v’è concesso due volte." (Sura 2:229).

    Quando un marito ha pronunciato per tre volte la formula del divorzio contro sua moglie, lei non ha la possibilità giuridica di risposare suo marito fino a quando non abbia sposato e sia stata ripudiata da un altro uomo (incluso l’aver avuto rapporti sessuali con questi): "Dunque se uno ripudia per la terza volta la moglie essa non potrà più lecitamente tornare da lui se non sposa prima un altro marito; il quale se a sua volta la divorzia, non sarà peccato se i due coniugi si ricongiungano…" (Sura 2:230).

    L’Islam insegna che una moglie è passibile di punizione da parte di suo marito, picchiare una moglie o astenersi dall’avere rapporti sessuali con lei è permesso: "Quanto a quelle di cui temete atti di disobbedienza, ammonitele, poi lasciatele sole nei loro letti, poi battetele…" (Sura 44).

    La tua vita sessuale

    L’Islam considera la moglie come un oggetto sessuale: "Le vostre donne sono come un campo per voi, venite dunque al vostro campo a vostro piacere." (Sura 2:223).

    I tuoi bambini

    I tuoi bambini dovranno essere educati secondo la religione del loro padre musulmano: l’Islam. Se lui divorziasse da te, egli otterrebbe la custodia dei bambini, e tu non saresti più in grado di rivedere i tuoi figli.

    La Sharia (Legge Islamica) stabilisce che nei matrimoni misti "i bambini seguiranno la migliore tra le due religioni dei genitori", la quale, nel tuo caso, sarebbe considerata l’Islam. Il Corano afferma che l’Islam è l’unica vera religione: "La religione presso Dio è l’Islam." (Sura 3:19). Dei non-musulmani non possono essere tutori di musulmani: "O voi che credete! Non preferite prender per patroni gli infedeli piuttosto che i credenti." (Sura 4:144).

    Il tuo futuro

    Se sopravvivessi al tuo marito musulmano e le sue proprietà si trovassero in un paese islamico, la legge islamica verrebbe applicata. La moglie che non si è convertita all’Islam non eredita nulla, mentre la moglie che si è convertita all’Islam eredità molto poco. Secondo il Corano una moglie non eredita tutto il patrimonio di suo marito. Se il marito morisse non lasciando eredi, lei percepirebbe un quarto del suo patrimonio, e i suoi genitori, i fratelli, gli zii etc. percepirebbero il resto. Se il marito deceduto lasciasse eredi allora la moglie percepirebbe un ottavo e i figli il resto, un figlio maschio eredita il doppio di una femmina: "Ed esse (mogli) avranno a loro volta un quarto di tutto quel che voi morendo lascerete, se non avete figli; ché se li avrete, ad esse spetterà un ottavo, dopo che siano stati pagati eventuali lasciti o debiti." (Sura 4:12).

    Prima di dire "lo voglio"

    Prima di impegnarti a sposare un musulmano, sarebbe una buona idea esaminare i motivi dietro tale scelta. Mentre tu potresti essere ispirata dall’amore, lui potrebbe solo voler ottenere un permesso di soggiorno.

    Lo so, si dice che l’amore è cieco, tuttavia spero che questo messaggio ti servirà ad aprire gli occhi.

    Potresti replicare che il tuo futuro marito non è un musulmano praticante, ma non dimentichiamoci che l’Islam è più di una religione, esso include una codice legale completo che sia i musulmani che i non musulmani devono rispettare in uno stato islamico. In caso di disputa tra di voi, tutto ciò che gli sarà necessario fare per avere la meglio su di te sarà tornare in un paese islamico.

    Se avessi dei dubbi a riguardo permettimi di suggerirti di guardare il film "Mai senza mia figlia", basato su la storia vera di una donna americana moglie di un uomo musulmano.

    Questa potrebbe rivelarsi per te una esperienza vitale: le vite che salveresti sarebbero la tua e quella dei tuoi futuri bambini.

    "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre?" 2 Corinzi 6:14

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da alexdra Visualizza Messaggio
    Ecco una buona guida per chi volesse sposare un musulmano:

    Ti ha chiesto in sposa e tu ti sei già innamorata del suo bronzeo aspetto mediorientale. E’ intelligente, ricco, istruito e di buone maniere: che potrebbe volere di più una donna?…Questo scapolo tanto desiderabile è anche un musulmano!

    "Non ci saranno problemi", ti dice, "tu puoi conservare la tua religione ed io conserverò la mia". Tuttavia per quanto sia vero che l’Islam consente ad un musulmano di sposare una donna cristiana, è poi tanto realistico credere che non ci sarebbero problemi in questo tipo di matrimoni?

    Per rispondere a questa domanda, una donna dovrebbe prima di tutto analizzare cosa significherebbe essere la moglie di un musulmano.

    Il tuo status

    L’Islam insegna che gli uomini sono superiori alle donne (Sura 2:228).

    L’Islam insegna inoltre che le donne hanno la metà dei diritti degli uomini:

    * nelle testimonianze pubbliche (Sura 2:282)
    * nell’eredità (Sura 4:11)

    L’Islam considera la moglie come un possesso: "Fu reso adorno agli occhi degli uomini l’amor dei piaceri, come le donne, i figli, e le misure ben piene d’oro e d’argento, e i cavalli…" (Sura 3:14).

    L’Islam istruisce le donne perché si velino sempre quando sono fuori delle loro case: "E dì alle credenti che…si coprano i seni d’un velo e non mostrino le loro parti più belle." (Sura 241).

    Maometto insegna che le donne sono mancanti in intelligenza e religione: "Io non ho mai visto qualcuno più deficiente in intelligenza e religione delle donne." (Al Bukhari vol. 241).

    Maometto insegna anche che le donne sono di cattivo auspicio: "Vi è cattivo auspicio nelle donne, nella casa e nel cavallo." (Al Bukhari vol. 70).

    Maometto insegna infine che le donne sono dannose per gli uomini: "Dopo di me non lascio alcuna afflizione che sia più nociva agli uomini delle donne." (Al Bukhari vol. 73).

    Il tuo matrimonio

    L’Islam permette la poligamia: un uomo può sposare fino a quattro donne allo stesso tempo: "Sposate allora di fra le donne che vi piacciono, due, tre o quattro…" (Sura 4).

    Un uomo può divorziare da sua moglie per mezzo di una dichiarazione pubblica, mentre la moglie non possiede tale diritto: "Il ripudio v’è concesso due volte." (Sura 2:229).

    Quando un marito ha pronunciato per tre volte la formula del divorzio contro sua moglie, lei non ha la possibilità giuridica di risposare suo marito fino a quando non abbia sposato e sia stata ripudiata da un altro uomo (incluso l’aver avuto rapporti sessuali con questi): "Dunque se uno ripudia per la terza volta la moglie essa non potrà più lecitamente tornare da lui se non sposa prima un altro marito; il quale se a sua volta la divorzia, non sarà peccato se i due coniugi si ricongiungano…" (Sura 2:230).

    L’Islam insegna che una moglie è passibile di punizione da parte di suo marito, picchiare una moglie o astenersi dall’avere rapporti sessuali con lei è permesso: "Quanto a quelle di cui temete atti di disobbedienza, ammonitele, poi lasciatele sole nei loro letti, poi battetele…" (Sura 44).

    La tua vita sessuale

    L’Islam considera la moglie come un oggetto sessuale: "Le vostre donne sono come un campo per voi, venite dunque al vostro campo a vostro piacere." (Sura 2:223).

    I tuoi bambini

    I tuoi bambini dovranno essere educati secondo la religione del loro padre musulmano: l’Islam. Se lui divorziasse da te, egli otterrebbe la custodia dei bambini, e tu non saresti più in grado di rivedere i tuoi figli.

    La Sharia (Legge Islamica) stabilisce che nei matrimoni misti "i bambini seguiranno la migliore tra le due religioni dei genitori", la quale, nel tuo caso, sarebbe considerata l’Islam. Il Corano afferma che l’Islam è l’unica vera religione: "La religione presso Dio è l’Islam." (Sura 3:19). Dei non-musulmani non possono essere tutori di musulmani: "O voi che credete! Non preferite prender per patroni gli infedeli piuttosto che i credenti." (Sura 4:144).

    Il tuo futuro

    Se sopravvivessi al tuo marito musulmano e le sue proprietà si trovassero in un paese islamico, la legge islamica verrebbe applicata. La moglie che non si è convertita all’Islam non eredita nulla, mentre la moglie che si è convertita all’Islam eredità molto poco. Secondo il Corano una moglie non eredita tutto il patrimonio di suo marito. Se il marito morisse non lasciando eredi, lei percepirebbe un quarto del suo patrimonio, e i suoi genitori, i fratelli, gli zii etc. percepirebbero il resto. Se il marito deceduto lasciasse eredi allora la moglie percepirebbe un ottavo e i figli il resto, un figlio maschio eredita il doppio di una femmina: "Ed esse (mogli) avranno a loro volta un quarto di tutto quel che voi morendo lascerete, se non avete figli; ché se li avrete, ad esse spetterà un ottavo, dopo che siano stati pagati eventuali lasciti o debiti." (Sura 4:12).

    Prima di dire "lo voglio"

    Prima di impegnarti a sposare un musulmano, sarebbe una buona idea esaminare i motivi dietro tale scelta. Mentre tu potresti essere ispirata dall’amore, lui potrebbe solo voler ottenere un permesso di soggiorno.

    Lo so, si dice che l’amore è cieco, tuttavia spero che questo messaggio ti servirà ad aprire gli occhi.

    Potresti replicare che il tuo futuro marito non è un musulmano praticante, ma non dimentichiamoci che l’Islam è più di una religione, esso include una codice legale completo che sia i musulmani che i non musulmani devono rispettare in uno stato islamico. In caso di disputa tra di voi, tutto ciò che gli sarà necessario fare per avere la meglio su di te sarà tornare in un paese islamico.

    Se avessi dei dubbi a riguardo permettimi di suggerirti di guardare il film "Mai senza mia figlia", basato su la storia vera di una donna americana moglie di un uomo musulmano.

    Questa potrebbe rivelarsi per te una esperienza vitale: le vite che salveresti sarebbero la tua e quella dei tuoi futuri bambini.

    "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre?" 2 Corinzi 6:14
    Quante inesattezze

    È Legge Islamica espressa da tutte e quattro le Scuole Giuridiche del Mondo islamico:
    la hanafiya
    la malikiya
    la shafi’iya
    la hanbaliya.
    Tratto dal “Manuale Islam-La Dottrina della Fede e del Diritto del Musulmano”, Edizione tedesca di Ahmad A. Reidegeld, Verlag Spohr, titolo in tedesco: “Handbuch Islam - Die Glaubens- und Rechts- Lehere der Muslime”

    Cap. II, Voraussetzung für eine Hehe. (Presupposto per un matrimonio), § 14, pag. 772.
    “Die Ehe mit nichtmuslimischen Frauen und die rechtlichen Grundlage dazu”
    “Il matrimonio con donne non mussulmane e il conseguente fondamento giuridico”.

    “In riferimento a coloro che desiderano il matrimonio un Punto molto importante: la domanda delle rispettive religioni. Questo Punto è spesso causa di accese discussioni fra Musulmani e Nonmusulmani e per questo deve essere presentato con precisione. Il Punto è il seguente: L’Uomo deve essere Musulmano, la Donna invece può essere Musulmana, Cristiana o Ebrea.
    Ciò significa che un Uomo per il Diritto islamico, di fatto ha la possibilità di scelta tra Musulmane, Cristiane ed Ebree, la Donna al contrario può sposare solo un Musulmano.
    Il motivo è il seguente:
    e precisamente il compito dell’Uomo in una specie di Wilaya. In questo contesto Wilaya significa che la Donna si trova sotto la Protezione (la Difesa) dell’Uomo e ciò è il suo Diritto e Dovere (dell’Uomo!).
    L’Uomo quindi deve difendere e proteggere (della Donna) la sua Vita, la sua proprietà personale, il suo Onore, la sua Religione e la sua possibilità di praticarla e proteggerla in generale da danni di tipo fisico e psichico (spirituali, geistiger Art).
    Sui Diritti di difesa della Donna appartengono anche il Diritto alla pratica ed al rispetto della sua Religione. Il Musulmano accetta (e ciò è molto di più che tollerare) il Diritto all’Esistenza del Cristianesimo, e dell’Ebraismo quale Religione ed inoltre attraverso il Corano ha il dovere di considerare Gesù e Mosè quali Profeti.
    Ciò significa che l’Uomo musulmano attraverso l’Islam, la sua Religione, ha il dovere di (einzuräumen) concedere nel loro reciproco matrimonio un posto - viceversa ciò non vale in modo alcuno: Dal punto di vista cristiano Muhammad (S.a.s.) non viene (e non può) essere accettato come Profeta, e non c’è in nessun Diritto Ecclesiastico e nemmeno in una visione generale dal punto di vista cristiano che in un matrimonio fra un Cristiano ed una Musulmana quest’ultima abbia il Diritto di veder rispettata la Religione dell’Islam.
    Nel Corano in diversi punti viene chiaramente detto che non è stato dato al non musulmano alcun diritto di Wilaya sopra i Musulmani, e che a loro non può essere concessa. In questo Senso fu esplicitamente confermato anche dal Profeta Muhammad (S.a.s.) che un matrimonio tra un Uomo non musulmano ed una musulmana non è concesso e dal punto di vista islamico impossibile.
    Poiché il Profeta Muhammad (S.a.s.) di fatto, sia da un cristiano praticante così come da un ebreo praticante non viene riconosciuto quale Profeta e questo nel quadro di ambedue le religioni non viene nemmeno preteso è anche dal punto di vista del Diritto Matrimoniale Islamico inammissibile e irresponsabile di dare una Musulmana sotto la protezione (tutela) religiosa o Wilaya di un non musulmano. Questo è il motivo del divieto di un matrimonio fra un non musulmano ed una musulmana, un Divieto che chiaramente non fu mai ritirato e mai lo sarà”.

    Questi caro Stuart sono le VERE cause del divieto che chiunque che ha apprezzato ad esempio il Diritto Antico Romano (quello della Repubblica) può facilmente comprendere.
    Poiché nemmeno il Diritto islamico viene riconosciuto essendo religioso e non ateo-laicista come quello Occidentale (che non riconoscerebbe nemmeno il Diritto dell’Antica Repubblica Romana) esiste, per questo fatto uno stato di perenne conflittualità, poiché ogni accordo è di fatto sabotato.
    L’Occidente, come sempre, viaggia diritto verso un conflitto di “weltanschauung” ma in fondo, per l’Occidente, dalla scoperta dell’America in poi si è trattato solo e solamente di dominio sull’intero pianeta, interpretando così a suo modo un canone cristiano che autorizza quest’ultimi (i cristiani) a capovolgere completamente la vita altrui, con il divieto persino di essere liberi di vestirsi come si vuole, vedi ad esempio la laica Turchia di Atatürk.
    Cordiali saluti Harun Abdel Nur

  3. #3
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    La Donna nella Cultura Islamicadi Mehdi Mehrizi
    Introduzione
    Dal momento che le donne rappresentano la metà della società umana, il loro status, la loro posizione ed il loro ruolo in tale società, possono essere un valido criterio per valutare il livello di ogni società e cultura. Esse hanno un ruolo importante nello sviluppo o nell’involuzione della loro società, e sono un fattore determinante nella crescita della qualità della vita.
    La cultura di una società è costituita dai suoi costumi, dalle tradizioni, dalle credenze e dal comportamento dei suoi membri. Parimenti, la cultura di una scuola di pensiero è costituita dai suoi principi, dal suo credo e dalle azioni dei suoi membri fondatori. Pertanto, se si volesse studiare una particolare scuola di pensiero, occorre riferirsi a ciò che i suoi leader e fondatori dicono. Quindi, per comprendere il ruolo della donna nella cultura Islamica, occorre studiare quello che l’Islam e le sue guide religiose affermano a questo riguardo.
    Comunque prima di incominciare qualsiasi discussione in merito, è bene precisare una cosa fondamentale: cultura Islamica e cultura musulmana non riflettono necessariamente gli stessi valori. Sebbene la cultura musulmana derivi dalla cultura Islamica, le due non sono sempre la medesima cosa in quanto non possiamo tralasciare che nel corso dei secoli svariate società musulmane hanno deviato dall’originale cultura Islamica. Tale deviazione è avvenuta in misura diversa nelle varie parti del mondo, ma il risultato è che oggi le varie società musulmane esprimono delle sfaccettature della cultura musulmana, ma non necessariamente la vera cultura Islamica.
    La vera cultura dell’Islam può essere valutata soltanto attraverso il Santo Corano e le tradizioni profetiche (Ahadith, plurale di adith) e studiando la vita, il carattere e la condotta del Santo Profeta (S)[1], degli infallibili Imam (as)[2] nonché delle nobili Khadija (as) e Fatima (as), così come, d’altro canto, la cultura musulmana va valutata studiando le norme ed i modelli comportamentali dei musulmani e le opere culturali dei loro scrittori, artisti e poeti. Comunque, chiunque voglia approfondire uno studio comparativo fra queste due culture, e trovarne le affinità e differenze, dovrebbe accostarsi a questo studio in modo obbiettivo e senza pregiudizi.
    Dopo aver chiarito questo punto fondamentale, possiamo procedere nella discussione dello status femminile nella cultura Islamica. Per fare questo ci baseremo sulle sue tre principali fonti: Il Santo Corano, i detti del Profeta (S) e le sue tradizioni.
    La prospettiva Coranica
    Quasi duecento versetti del Santo Corano si occupano di status, ruolo e responsabilità della donna negli aspetti individuale, familiare e sociale. Secondo il Santo Corano, uomini e donne hanno uguali diritti sebbene, per certe questioni particolari, tali diritti possano sembrare dissimili. La Legge Divina considera infatti che uomo e donna, pur ugualmente “umani” e con lo stesso fine nella Creazione, abbiano specifiche e peculiari esigenze ed attitudini. Almeno quindici punti rivelano tale approccio equilibrato, dimostrando come l’Islam non lasci spazio alcuno alla discriminazione sessuale.
    oLa Creazione: nei versetti in cui il Santo Corano descrive la creazione dell’uomo, la sua posizione di vicario di Dio, la prostrazione degli angeli davanti ad Adamo (as), il soffio dello Spirito Divino nell’uomo, l’insegnamento dei Nomi Divini, il sussurro di Satana, la disobbedienza di Adamo (as), il suo pentimento ecc., non viene operata alcuna specifica distinzione tra uomo e donna. Tutti questi versetti parlano di “umano”, “uomo”, “figli di Adamo”, non operando alcuna differenza tra i due sessi[3].
    oPotenziale Comune: rispetto alle potenzialità nella conoscenza esoterica, al possesso di uno Spirito Divino, alla capacità intellettiva, alla consapevolezza etica e al ruolo di vicario di Dio, il Santo Corano non distingue tra uomo e donna, bensì riferisce le citate caratteristiche ad ambedue; se ne deduce che l’uomo e la donna sono assolutamente paritetici a questo proposito.
    oIl Fine della Creazione: secondo il Santo Corano, il fine della creazione dell’uomo e della donna è la sottomissione ad Allah (SwT)[4], la messa alla prova ed il conseguimento di una vita pura, senza nessun distinzione di genere.
    oValori Umani: riguardo alle virtù e ai valori umani quali la fede, la conoscenza, la purezza, la pietà, e alle buone azioni, Hajj (pellegrinaggio alla Mecca)e Jihad (sforzo sulla via di Allah (SwT)) compresi, il Santo Corano non fa distinzione tra uomo e donna. Il Santo Corano, nella Sura al-Ahzâb, (33: 35), pone l’accento su tale uguaglianza dicendo:
    “In verità i musulmani e le musulmane, i credenti e le credenti, i devoti e le devote, i leali e le leali, i perseveranti e le perseveranti, i timorati e le timorate, quelli che fanno l'elemosina e quelle che fanno l'elemosina, i digiunatori e le digiunatrici, i casti e le caste, quelli che spesso ricordano Allah e quelle che spesso ricordano Allah, sono coloro per i quali Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa .
    oCammino verso la perfezione: secondo l’Islam, uomo e donna hanno ricevuto entrambi l’ordine da Allah (SwT) di camminare sulla Retta Via e di tendere verso la perfezione.
    oNemico comune: secondo il Santo Corano, Satana è il nemico comune dell’uomo e della donna; entrambi sono suscettibili alle sue insidie malefiche, e ad entrambi si chiede di guardarsi dai complotti malvagi del nemico dell’umanità[5]. Secondo l’Islam, Satana al principio della creazione ha ingannato entrambi allo stesso modo, e il Santo Corano non considera la donna responsabile della “caduta dell’uomo”[6].
    oL’Uomo e la Donna si completano a vicenda: il Santo Corano attesta che l’uomo e la donna si completano l’uno con l’altra .[7]
    oCredenti e Miscredenti: il Santo Corano utilizza anche esempi femminili per descrivere Credenti e Miscredenti: Maryam (as) e Asiyeh (as), la moglie del Faraone, sono usate per descrivere delle persone pie e religiose, mentre i nomi delle mogli del profeta Noè (as) e di Lot (as) sono utilizzati al fine di rappresentare il prototipo del miscredente. Il Santo Corano, nella Sura at-Tahrim (66:10-12), dice:
    "Allah ha proposto ai miscredenti l'esempio della moglie di Noè e della moglie di Lot. Entrambe sottostavano a due dei Nostri servi, uomini giusti. Entrambe li tradirono, ed essi non poterono in alcun modo porle al riparo da Allah. Fu detto loro: «Entrate entrambe nel Fuoco, insieme con coloro che vi entrano». Allah ha proposto ai credenti l'esempio della moglie di Faraone, quando invocò: « Signore, costruiscimi vicino a Te una casa nel Giardino. Salvami da Faraone e dalle opere sue. Salvami dagli ingiusti». E Maria, figlia di 'Imrân, che conservò la sua verginità; insufflammo in lei del Nostro Spirito. Attestò la veridicità delle Parole del suo Signore e dei Suoi Libri e fu una delle devote".
    oRicompense: il Santo Corano valuta le buone azioni di uomini e donne allo stesso modo e promette loro le stesse ricompense per il loro agire. Così si legge nella Sura ali-Imran (3: 195):
    “Il loro Signore risponde all'invocazione: "In verità non farò andar perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate, ché gli uni vengono dagli altri … ”.
    oDiverse responsabilità: in alcuni versetti (ayat) del Santo Corano, Allah (SwT) ha imposto agli uomini doveri specifici, distinti da quelli delle donne. Per esempio, il Santo Corano, nella Sura an-Nisa (4: 19), indica il dovere specifico dell’uomo trattare le donne gentilmente:
    “Comportatevi verso di loro convenientemente. Se provate avversione nei loro confronti, può darsi che abbiate avversione per qualcosa in cui Allah ha riposto un grande bene” .
    Questi versetti, tuttavia, non possono ne devono essere considerati segno di discriminazione tra i due sessi.
    oDovere di ordinare il bene e proibire il male: il precetto Islamico di ordinare il bene e proibire il male (Amri bi-l-ma’roof wa Nahyi ani-l-munkar) è tale per uomini e donne. Il Santo Corano, nella Sura at-Tawba (9:71), dice:
    “I credenti e le credenti sono alleati gli uni degli altri. Ordinano le buone consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole, eseguono l'orazione, pagano la decima e obbediscono ad Allah e al Suo Messaggero. Ecco coloro che godranno della misericordia di Allah. Allah è eccelso, saggio”.
    oUguale partecipazione: secondo l’Islam, l’Uomo e la Donna hanno ugualmente il diritto di stipulare alleanze, giurare, votare, eleggere o stringere accordi. Il Santo Corano, nella Sura al-Mumtahana (60: 12), dice:
    “O Profeta, quando vengono a te le credenti a stringere il patto, [giurando] che non assoceranno ad Allah alcunché, che non ruberanno, che non fornicheranno, che non uccideranno i loro figli, che non commetteranno infamie con le loro mani o con i loro piedi e che non ti disobbediranno in quel che è reputato conveniente, stringi il patto con loro e implora Allah di perdonarle. Allah è perdonatore, misericordioso”.
    oPietà: il Santo Corano intima la pietà e la purezza ugualmente all’Uomo e alla Donna. La castità va preservata, nell’Islam, da parte di entrambi i sessi. Il Santo Corano, nella Sura an-Nour (24: 30-31), dice:
    “Di' ai credenti di abbassare il loro sguardo e di essere casti. Ciò è più puro per loro. Allah ben conosce quello che fanno. E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare …”.
    oEguaglianza tra i sessi: L’Islam condanna decisamente la discriminazione tra i sessi. Prima della Rivelazione, la condizione della donna in tutto il mondo era miserabile. Nell’Arabia pre-islamica, in particolare, la nascita di una bambina era considerata infamante ed era diffusa l’usanza di seppellire vive le neonate. L’Islam ha condannato con forza e posto fine a tali usanze barbariche e crudeli. Il Santo Corano ammonisce, nella Sura an-Nahl (168–59):
    Quando si annuncia ad uno di loro la nascita di una figlia, il suo volto si adombra e soffoca [in sé la sua ira]. Sfugge alla gente, per via della disgrazia che gli è stata annunciata: deve tenerla nonostante la vergogna o seppellirla nella polvere? Quanto è orribile il loro modo di giudicare.
    oRispetto verso entrambi i genitori: Gli insegnamenti islamici impongono di rispettare entrambi i genitori e, in ambito coranico, sia il padre che la madre detengono una posizione elevata. Il Santo Corano enfatizza il rispetto e le attenzioni per i genitori e in special modo per la madre. Nella Sura al-Ahqaf (46: 15), è scritto:
    “Abbiamo ordinato all'uomo la bontà verso i genitori: sua madre lo ha portato con fatica e con fatica lo ha partorito ”.
    E nella Sura Luqman, (31: 14) si afferma:
    “Abbiamo imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni”.
    La Cultura Islamica attraverso le Tradizioni Profetiche (Ahadith)
    Il Profeta dell’Islam (S) ha detto:
    Le donne sono uguali agli uomini[8]
    Il Paradiso giace sotto i piedi della madre”[9]
    Il Paradiso giace sotto i piedi delle donne[10]
    Il Profeta (S) rispettava profondamente le donne e diceva: “I migliori tra voi sono quelli che trattano bene le donne[11]
    Un altro famoso detto profetico (hadith) è:
    Gli uomini generosi rispettano le donne, mentre gli uomini vili mancano loro di rispetto e sono sgarbati con loro[12]
    Durante tutta la sua vita, il Profeta Muhammad (S) trattò le donne gentilmente e diede l’esempio ai suoi seguaci, affinché le rispettassero e fossero gentili e generosi con loro. Una tradizione profetica (hadith) narra:
    Nel distribuire tra i vostri figli siate equi e giusti. Se io potessi scegliere di preferire qualcuno, darei la precedenza alle donne sugli uomini”. [13]
    Il comportamento del Profeta (S) verso le donne
    Sebbene questa fosse una pratica molto comune in quei tempi, e specialmente nell’Arabia pre-islamica, il Profeta (S) mai alzò le mani su una donna. Egli insegnò che soltanto i vili picchiano le donne[14].
    Il Profeta (S) consultava le sue mogli e sua figlia su varie questioni. Si narra per esempio che ogni volta che qualcuno gli chiedeva la mano di sua figlia, lui la consultava e ascoltava la sua opinione. Si narra inoltre che egli usasse consultare le sue mogli per questioni mediche e ne accettasse i consigli.
    Ogni qualvolta si metteva in viaggio, portava con sé una o due delle sue mogli[15] .
    Il Profeta (S) trattava tutte le donne con grande delicatezza e rispetto e non solo quelle della sua famiglia. Egli inoltre usava visitarle qualora fossero malate[16].
    Le donne potevano facilmente avvicinare il Profeta (S) per porgergli domande ed esporgli le proprie difficoltà, ed egli le accoglieva sempre con gioia.
    Conclusione
    Da quanto sopra esposto, è possibile comprendere la condizione e la posizione della donna nella cultura Islamica e come questa incoraggi un’interazione sociale tra i credenti basata sulle umane virtù e su un comportamento etico, e non certo fondata sul sesso di appartenenza. Ci permettiamo di evidenziare quanto segue:
    1.Per quanto riguarda l’identità umana, uomini e donne sono uguali in condizione e status in accordo agli insegnamenti islamici.
    2.Secondo l’Islam, uomini e donne hanno lo stesso diritto e le stesse capacità di raggiungere l’eccellenza e di tendere alla perfezione.
    3.L’Islam crede che la natura innata di uomini e donne sia pura e sublime, al contrario di alcune scuole di pensiero deviate.
    4.Secondo l’Islam, le donne non solo sono libere di partecipare alla vita sociale e politica, ma in alcuni casi è quasi obbligatorio per esse parteciparvi.
    5.L’Islam riserva un o speciale rispetto alle madri, in quanto la maternità ed il ruolo delle madri nella crescita e la formazione dei figli è molto importante nell’Islam.
    6.La Cultura Islamica incoraggia l’interazione sociale tra i credenti in base alle loro virtù umane e comportamenti etici, e non su basi di genere.

    Notes:
    [1] (S) abbreviazione di “salla Allahu wa alehi wa aliyhi wa sallam”: “pace e benedizioni di Allah ((SwT)) su di lui e sulla sua famiglia”.
    [2] (as) abbreviazione di “‘aleyhi-ha-hum assalam”, “che la pace sia su di lui-lei-loro”, che viene utilizzato accanto ai nomi dei profeti, degli angeli, dei puri Imam e delle donne del Paradiso (Khadija, Fatima, Maria, Asiah) e secondo alcuni pareri viene usato anche accanto a nomi di altre donne come Zeynab, Ruqayya, Oum Kulthum, Fatima Masuma…
    [3]A questo proposito confrontare con Santo Corano, Surat ul-Baqara, 20-38
    [4](SwT) abbreviazione di “Subhana wa Ta°ala”, Lode a Colui che è privo di ogni imperfezione, l’Altissimo.
    [5]A questo proposito confrontare il Santo Corano, 12 e 36:60
    [6]Al contrario dell’Ebraismo e del Cristianesimo, a questo proposito cfr. Santo Corano, 7:19-22.
    [7] A questo proposito cfr. Santo Corano, 2:187
    [8]Musnad, Ahmad Ibn Hanbal, v. 6 p.256
    [9] Kanzu-l-Ummal, v.16, p.261
    [10]Tabaqat al-kubra, Ibn Sa’d, v.2, p.272
    [11]Sunan Ibn Maj’ah, v.2, p.636
    [12]Storia di Damasco, v.7, p.50
    [13]Sahih, Bukhari, v.3, p.157
    [14]Tabaqat al-Kubra, Ibn Sa’d, v.8, pp.204-205
    [15]Sunan Ibn Maj’ah, v.1, p.633
    [16]Sunan at-Tirmidhi, v.1, p.456



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    Il Santo Corano e la Donnadi Seyed Tahzeeb-ul-Hassan

    Introduzione
    Nel corso dei secoli, invece di essere una compagna di vita, la donna è stata considerata una merce di nessun valore, una proprietà dell’uomo. Considerata una merce, è sempre stata trattata di conseguenza, scambiata liberamente, come al mercato. In numerose parti del mondo, fu sepolta viva dal padre, immediatamente dopo la nascita. Considerata come la fonte di tutti i peccati, è stata bruciata viva, assieme alla pira funeraria del marito. Anche nella cosiddetta repubblica Greca, considerata il modello della democrazia e della libertà dall’occidente, i vari filosofi non potevano decidere se ella in effetti appartenesse alla razza umana o meno. Malgrado il suo aspetto fisico, essi pensavano che la donna poteva non essere della stessa specie dell’uomo. La sua apparenza fisica serviva giusto per far piacere ed intrattenere gli uomini.
    In occidente è stata considerata una merce di scambio,anche a livello legale non aveva nessun diritto, fino a poco più di un secolo fa. Ella porta ancora il marchio di essere responsabile del peccato originale, e per il quale è ancora perseguitata e considerata un elemento minoritario nelle società di stampo giudaico–cristiano. Ella è una vittima dell’ignoranza, della cupidigia e della lussuria dell’uomo.
    Il Santo Corano è stato rivelato per dissipare l’ignoranza e per addomesticare il lato animale della natura umana. Esso è un codice universale per tutte le nazioni, per tutti i tempi, e si occupa di ogni argomento. Esso guida l’umanità in ogni aspetto della vita. Per cui, prendiamo in considerazione ciò che questo Santo Libro ha rivelato circa la donna, 1400 anni orsono, quando quest’ultima non era nemmeno considerata un essere umano in tutto il mondo cosiddetto civilizzato.
    Lo Status della Donna
    Il Santo Corano dice:
    “Fa parte dei Suoi segni l'aver creato per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono” (Santo Corano, 30:21).
    Questo ayat (versetto) chiarisce due cose molto importanti:
    1) La donna è una parte dell’umanità. Ella è importante come l’uomo, e non inferiore a quest’ultimo
    2) Allah (SwT)[1] ha creato la razza umana in due sessi opposti, in modo che essi possano condividere pace e conforto reciproco, che sono il risultato naturale dell’amore e del rispetto che essi devono nutrire l’uno per l’altra.
    Il Santo Corano protegge l’individualità della donna e le accorda lo stesso status e gli stessi diritti dell’uomo. Ella infatti ha il diritto di acquisire conoscenza, di possedere delle proprietà, di migliorare economicamente. Ella ha diritto ad avere una parte dell’eredità paterna. E’ libera di proteggere il suo onore, castità e modestia. Ella ha diritto di decidere il suo compagno di vita. Dalle profondità della depravazione e della degradazione, il Santo Corano l’ha innalzata in una posizione di dignità ed onore. Effettivamente, ella ha raggiunto uno status ben più alto, secondo la nozione che “Il Paradiso sta sotto i piedi delle madri”.[2]
    Sebbene uomo e donna siano ugualmente importanti, essi sono stati creati per svolgere differenti ruoli nella procreazione e nella continuità della specie umana.
    Visto che i loro ruoli sono differenti, anche le loro responsabilità sono differenti.
    Il Santo Corano dice:
    “Il loro Signore risponde all'invocazione: "In verità non farò andare perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate, ché gli uni vengono dagli altri. A coloro che sono emigrati, che sono stati scacciati dalle loro case, che sono stati perseguitati per la Mia causa, che hanno combattuto, che sono stati uccisi, perdonerò le loro colpe e li farò entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli, ricompensa questa da parte di Allah. Presso Allah c'è la migliore delle ricompense.”(Santo Corano, 3:195)
    Il messaggio è che l’uomo e la donna sono sullo stesso livello e che essi appartengono l’un all’altra. Le loro buone azioni hanno lo stesso valore per la società umana.
    Il Santo Corano dice:
    “E inclina con bontà, verso di loro, l'ala della tenerezza; e di': "O Signore, sii misericordioso nei loro confronti, come essi lo sono stati nei miei,allevandomi quando ero piccolo"(Santo Corano, 17:24).
    Ancora una volta il Santo Corano ci parla del valore del lavoro di entrambi i genitori. Il padre e la madre sono ugualmente importanti. Dovremmo essere buoni con entrambi. Dovremmo invocare la misericordia di Allah (SwT) su entrambi.
    Vita Matrimoniale
    Il matrimonio è un’importante unione nella vita umana, per mezzo del quale due individui di sesso opposto e di differenti ambienti familiari si uniscono in modo da sentirsi come un’unica entità. Essi si supportano l’un l’altra e rispettano ognuno i sentimenti e pareri dell’altro. Appartenendo a sessi diversi, le loro inclinazioni e bisogni sono differenti. Provenendo da diversi ambienti familiari, le loro priorità potrebbero ugualmente essere differenti. Ma la loro ovvia differenza non costituisce un blocco insormontabile nella loro unione. La tendenza a legarsi l’un l’altra è insita nella loro natura. L’uomo ha una naturale inclinazione verso la donna, e lo stesso la donna. Quando essi si uniscono, un desiderio innato si sprigiona, creando amore e compassione fra di loro. Questo è un segno di Allah (SwT), come menzionato nel verso precedentemente citato della Surat al-Roum (30:21).
    Il Santo Corano dice:
    “Le donne divorziate osservino un ritiro della durata di tre cicli, e non è loro permesso nascondere quello che Allah ha creato nei loro ventri, se credono in Allah e nell'Ultimo Giorno. E i loro sposi avranno priorità se, volendosi riconciliare, le riprenderanno durante questo periodo. Esse hanno diritti equivalenti ai loro doveri, in base alle buone consuetudini, ma gli uomini sono superiori. Allah è potente, è saggio” (Santo Corano, 2:228).
    Sia il marito che la moglie hanno diritti e doveri reciproci, a seconda delle loro naturali possibilità. Essendo l’uomo più forte fisicamente, ha la responsabilità di prendersi cura della donna e della famiglia. Questo gli da un piccolo margine sopra alla donna, ma non assoluta autorità, poiché ella non è in nessun modo privata della sua libertà. Anche questa limitata autorità, non è data senza una serie di doveri e responsabilità correlati, in quanto egli ha dovere di provvedere a tutto ciò che le necessita.
    Il Santo Corano dice:
    “Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni…” (Santo Corano, 44).
    L’uomo deve lavorare molto per mantenere la sua famiglia. La donna, d’altra parte, impiega le sue doti naturali per adempiere ai suoi obblighi. I sudati guadagni del marito le appartengono, e la sua femminilità gli appartiene. Egli volontariamente lavora duramente per assicurarle la miglior vita possibile, mentre ella gioisce della sicurezza della sua casa. Ciò che lui riceve in cambio del suo lavoro e delle sue tribolazioni quotidiane sono il suo amore, le sue cure e il suo fascino femminile. Infatti, per molti, si potrebbe porre la domanda: “Esiste una distribuzione delle responsabilità non equa, è un’ingiustizia verso l’uomo, in termini di obblighi e responsabilità?”
    Se ci pensiamo razionalmente, vedremo chiaramente che non è questo il caso. Il matrimonio non è soltanto un mero baratto tra il corpo della donna e il lavoro dell’uomo. Marito e moglie infatti appartengono l’uno all’altra. Per essi questo senso di appartenenza reciproco è l’aspetto più soddisfacente e rasserenante della loro relazione. Questa sensazione è assolutamente inestimabile paragonata al loro status, celebrità, ricchezza o lavoro. Il Santo Corano richiede all’uomo e alla donna di fare soltanto ciò che è conforme alla loro innata natura. Questa è soltanto una divisione di compiti basata sulle abilità naturale date da Allah (SwT). Un uomo vuole proteggere sua moglie dagli sguardi lussuriosi degli altri uomini, per cui le chiede di non uscire senza una ragione. Questo è ingiusto? No, questa è soltanto una richiesta ragionevole, fatta nell’interesse di entrambi i sessi.
    Alcune persone dal temperamento impulsivo potrebbero non essere capaci di dare sfogo a questi loro sentimenti al di fuori delle loro case, e le loro mogli potrebbero essere vittime della loro tirannia. Ma il Santo Corano non li giustifica affatto. Esso da solo due ragioni per il fatto che l’uomo sia delegato alla tutela della famiglia, e quindi anche della donna: abilità personali e la responsabilità di mantenere la famiglia. Ed è ovvio che nessuna di queste due ragioni condoni assoluta autorità o tirannia.
    I sentimenti da soli non possono sostenere la vita. Il senso di appartenenza da solo, senza che ci siano altri supporti pratici al rapporto, non riesce a tenere insieme una famiglia. Il Santo Corano dice alle coppie come comportarsi per cementare la loro unione:
    “Esse sono una veste per voi e voi siete una veste per loro…..” (Santo Corano, 2: 187)
    Gli abiti coprono le proprie parti private e proteggono contro caldo e freddo. Marito e moglie dovrebbero coprire le mancanze l’uno dell’altra, ed aiutarsi l’un l’altra nelle circostanze difficili. Altrimenti, la vita diventerebbe molto difficile.
    Il Santo Corano dice:
    “Le vostre spose per voi sono come un campo. Venite pure al vostro campo come volete, ma predisponetevi…..” (Santo Corano, 2:223)
    Questo versetto, indirizzandosi al marito, orienta molte questione sociali con conseguenze di vasta portata. La moglie è come un campo. Per avere il migliore raccolto dalla sua terra coltivata, il contadino tratta la sua terra in modo prudente e responsabile, a seconda delle esigenze del tempo e della stagione. I mariti dovrebbero avere le stesse cure e attenzioni per le loro mogli.
    La relazione matrimoniale è nata a causa di una necessità umana. Marito e moglie si sostengono a vicenda. Essi rispettano l’uno i sentimenti dell’altra, facendo tutto ciò che possono per essere felici insieme. Comunque, la vita non è sempre facile. Potrebbero nascere problemi fra di loro, dovuti ad incompatibilità o ad altri problemi. Ogni sforzo dovrebbe essere fatto per risolvere questi problemi. Se però essi sono insormontabili, e la coppia non può assolutamente vivere in pace ed onore, il matrimonio dovrebbe essere dissolto. Ma anche in questo caso, il limiti della decenza non dovrebbero essere oltrepassati.
    Il Santo Corano dice:
    “Quando divorziate dalle vostre spose, e sia trascorso il ritiro, riprendetele secondo le buone consuetudini o rimandatele secondo le buone consuetudini. Ma non trattenetele con la forza, sarebbe una trasgressione e chi lo facesse mancherebbe contro se stesso.”(Santo Corano, 2:231).
    Colui che commette atrocità nei confronti delle donne, in realtà fa torto a se stesso. Mentre la povera donna soffre in questo mondo, l’uomo dovrà rispondere dei suoi peccati nel Giorno del Giudizio. Le sofferenze terrene sono temporanee, ma le punizioni dell’Altro Mondo sono eterne, non avranno mai fine.
    Il Santo Corano dice:
    “O voi che credete, non vi è lecito ereditare delle mogli contro la loro volontà. Non trattatele con durezza nell'intento di riprendervi parte di quello che avevate donato , a meno che abbiano commesso una palese infamità. Comportatevi verso di loro convenientemente. Se provate avversione nei loro confronti, può darsi che abbiate avversione per qualcosa in cui Allah ha riposto un grande bene.” (Santo Corano, 4:19)
    In qualunque caso, una donna non deve mai essere oppressa. Ella deve essere trattata gentilmente e delicatamente.
    Cattiva Condotta sessuale
    Il Santo Corano non permette mai ne all’uomo ne alla donna di trasgredire le regole che ha posto al fine di soddisfare bisogni fisici. Per difendere il sistema familiare, la base della società, ha preso due importanti e forti approcci per rafforzarlo.
    Prima di tutto, enfatizza il bisogno e l’importanza dell’istituzione del matrimonio.
    Secondo, esso proibisce qualunque cosa che diminuisca o mini l’importanza di tale istituzione
    Il Santo Corano dice:
    “Non ti avvicinare alla fornicazione. E' davvero cosa turpe e un tristo sentiero” (Santo Corano, 172)
    Questo versetto mostra due gravi danni della condotta sessuale illecita. Essa è un’aperta indecenza e un modo peccaminoso di soddisfare i propri bisogni fisici.
    a) E’ ribelle ed irresponsabile avere rapporti sessuali al di fuori del vincolo matrimoniale con una persona che si potrebbe sposare. Questo distrugge le radici della società umana
    b) E’ un crimine ancor più odioso stabilire relazioni sessuali con qualcuno che appartiene ad una categoria che ci è proibito sposare (familiari stretti, come figli, genitori…). In questo modo uno calpesta la santità delle relazioni umane.
    Il Santo Corano dice:
    “In verità coloro che desiderano che si diffonda lo scandalo tra i credenti, avranno un doloroso castigo in questa vita e nell'altra. Allah sa e voi non sapete”( Santo Corano, 24:19)
    Esso non solo proibisce di commettere indecenze, ma aborre il fatto di dargli corda. La pubblicità macchia la reputazione delle persone coinvolte, diminuisce la serietà del crimine, e incoraggia innocenti a commettere tali peccati. Per cui, aiuta a spargere indecenza e crimine.
    La donna pre-coranica non aveva amici o simpatizzanti. I diritti datele dal Libro di Allah (SwT) hanno avuto effetti di vasta portata su tutta l’umanità. Quando una donna vive nella sicurezza della sua casa, ci sono poche possibilità che ella cada preda della lussuria di altri uomini. Non avendo altri doveri, ella dedica tutta la sua attenzione al marito ed ai figli. In questo modo i legami familiari sono rafforzati. I figli cresciuti in tali famiglie si sentono sicuri e felici. Essi saranno meno esposti allo sfruttamento per ragioni materiali. Per cui, essendo madre e moglie a tempo pieno, la donna forgia le future generazioni. Questo è un lavoro molto più soddisfacente e gratificante di essere capo di stato, condurre una impresa di successo, curare pazienti, amministrare la giustizia in una corte, o qualsiasi lavoro che ella potrebbe svolgere fuori casa.
    La visione Coranica della donna va contro gli interessi dei lussuriosi materialisti. Per contrastare questo impatto, essi hanno orchestrato il falso grido per la liberazione della donna. Vogliono che ella sia libera - di competere con gli uomini, di mostrare le sue bellezze mostrandosi liberamente in mezzo agli uomini, di andare con chiunque ella voglia, di avere tutte le relazioni fisiche che voglia, di permettere che foto seminude e nude appaiano su giornali, cartelli pubblicitari, e ovunque. Essi non si interessano alla donna come essere umano. Tutto questo inganno, dipinto come libertà, è stato orchestrato in modo da mantenerla vittima dei loro desideri carnali, in modo da indebolire e distruggere il sistema familiare e promuovere i loro interessi egoistici e materialistici, come risulta evidente nelle moderne società industrializzate. State attente!! State attente!!!!

    Notes:
    [1] (SwT) abbreviazione di “Subhana wa Ta°ala”, Lode a Colui che è privo di ogni imperfezione, l’Altissimo.
    [2] Najul Fasaha, n. 1328



  5. #5
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    .... quante belle parole !!
    Ma se nell'islam le donne sono uguali agli uomini:

    1) Perche' gli uomini possono sposare 4 donne e le donne NON possono sposare 4 uomini ?
    2) Perche' le donne devono portare il burqa e gli uomini no ?
    3) Perche' le donne non possono occupare posizioni di potere ?
    4) Perche' ancora in molti paesi islamici le donne non hanno diritto di voto ?

  6. #6
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    io in tuttas la pappardella del tizio qui sopra leggo tra le righe solo interpretazioni moderate di regole da far drizzare i capelli. insomma, si cerca di addolcire a noi il biscottino facendoci vedere bontà e umanità dove invece le stesse leggi vengono applicate con frusta, tortura e lapidazione.

    Spero vivamente che prima o poi la gente si tolga il salame dagli occhi e impari dalla storia cosa bisogna fare dei maomettani

 

 

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