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  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da Red Shadow Visualizza Messaggio
    Che poi il governo tedesco addirittura finanziasse Lenin mi risulta nuova. Fino a ieri avevo sentito la fola fascio-nazista dei bolscevichi finanziati dai banchieri ebrei. Queste storie furono inventate con il senno di poi. Per le autorità tedesche nel febbraio del '17 Lenin, con il suo partitino di 3.500 iscritti, era il signor Nessuno..

    Alcuni anni fa in Russia sono state pubblicati documenti tedeschi dell'epoca, a conferma di una teoria che girava fin dal 1917.
    Non vedo dove stia il problema. Del resto, i grandi rivoluzonari francesi e gli illuministi in particolare non si fecero scrupolo nel farsi mantenere da sovrani assoluti (per esempio, Voltaire con Federico di Prussia).
    In tempo di guerra i singoli stati finanziano persone e gruppi che possono creare difficoltà alla controparte, e il kaiser non era da meno. Chiaro che loro facevano alcuni calcoli, le capacità e l'abilità politica della controparte li fece andare in modo diverso: il kaiser puntava a destabilizzare la Russia per vincere la guerra e ripristinare il vecchio sistema sociopolitico (si vede che la baldracca tedesca Alessandra Fjodorovna non era poi questa gran spia) e non certo a far nascere il primo stato socialista della storia.
    Guglielmo II (notoriamente non lungimirante e di scarsa intelligenza) partì per bastonare e restò anche lui bastonato.
    Del resto, all'indomani del 1905 i rivoluzionari russi avevano capito che uno dei motivi del fallimento era stata (assieme ad una serie di circostanze, tipo la composizione sociale del corpo degli ufficiali e la provenienza geografica delle truppe) la scarsità di mezzi economici.
    L'importante è il risultato.

  2. #22
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    Si deduco che hai ragione tu:
    Senza sottovalutare il «peccato originale» che macchiò l’evento fondatore del comunismo mondiale, si può, tuttavia, essere d’accordo con lo storico russo Vladimir Buldakov, autore di un originale libro intitolato Il caos rosso che analizza la dinamica rivoluzionaria russa del 1917 come una forma di psicopatologia collettiva sfociata in un delirio di violenza, a dire che Lenin non era «in alcun modo una spia tedesca» o un «agente» del Kaiser: Lenin «naturalmente, sapeva di lavorare in un certo senso per i nemici militari della Russia. Ma l’aspetto morale della questione non lo turbava. Se l’imperialismo mondiale era condannato a distruggersi rivoluzionariamente, i sussidi da parte della Germania erano soltanto una conferma significativa della validità della prognosi marxista. Dall’alto di questa premessa ogni schifiltosità sembrava a Lenin una scempiaggine». Né, d’altra parte, si può sostenere che ciò che accadde in Russia nel 1917 sia stato semplicemente il frutto di una «congiura», anche se è indubbio che il torbido intreccio di interessi germanico-bolscevico permise, nel contesto di altre circostanze, lo scatenamento di una catastrofe radicata in uno strato profondo della realtà storica.

    Gli intellettuali occidentali a Zurigo, dove Lenin aveva risieduto, da Werfel a Zweig, da Romain Rolland a James Joyce (che, saputo della cosa, definì il ritorno di Lenin «una sorta di cavallo di Troia») potevano disapprovare l’accordo del rivoluzionario russo con un imperialismo, quello tedesco, al fine di distruggere un altro imperialismo, quello zarista come avvio, secondo un progetto strategico azzardato, di un crollo dell’intero mondo capitalistico. E i generali tedeschi Hoffmann e Ludendorff potevano dirsi soddisfatti dell’esito dei finanziamenti a Lenin e compagni. Ma più ragione aveva un acuto uomo politico russo, Nikolaj Ustrjalov, che da controrivoluzionario passò poi a teorizzare un’ideologia nazional- bolscevica in quanto nel comunismo vincitore riconobbe una forza statale capace di riunificare l’impero russo, a scrivere che Lenin era «al di là del bene e del male», vera incarnazione di un’energia rivoluzionaria elementare che in lui si faceva volontà ferrea e si ammantava di rigida razionalità, capace di qualsiasi azione, oltre ogni scrupolo morale, in obbedienza al fine assoluto del potere del partito comunista. Il che spiega non soltanto la collaborazione con lo Stato maggiore tedesco, ma anche il susseguente e permanente terrorismo «rosso» di Stato, che in Stalin toccò il suo apogeo. Quanto all’«oro di Berlino», il generale Ludendorff fece in tempo a vedere, in una Germania diventata ormai per contraccolpo nazista, come esso si fosse trasformato in «oro di Mosca», profuso nel mondo a sostegno finanziario dell’idea rivoluzionaria teorizzata con rigore da Marx e da Lenin messa in pratica arditamente, sconvolgendo non la Russia soltanto, ma l’intero assetto internazionale
    http://www.kore.it/archivio/forum2/00000042.htm

  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da No pasaran Visualizza Messaggio
    ci sono io
    di che circolo fai parte ?

  4. #24
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    Citazione Originariamente Scritto da Masherov Visualizza Messaggio
    @Ferruccio

    La vera rivoluuzione fu quelle cosidetta " borghese " del Febbraio 1917 di Kerensky che mise fine, tra l'altro, al potere assolutista dello Czar.
    Rivoluzione borghese che disattese subito le aspettative: niente fine della guerra (disastrosa per la Russia), questioni sociali rinviate a sine die, presenza di forze che volevano continuare a guardare ai propri interessi e che solo per motivi di immagine avevano tolto di mezzo l'imbecille coronato.
    Ti consiglio la lettura delle memorie di Kerensky: talmente puerili e rancorose, intrise di sentimenti anacronistici e patriottici del tipo "armiamoci e partite".

    LE MOMORIE di Kerensky le lessi a fine anni 60 quando Kerensky era ancora in vita.Intanto al riforma fondamentale era STATA FATTA CON L0'ABBATTUIMENTO DEN POTERE DELLO CZAR. I SOCIALDEMOCRATICI VOLEVANO PRIMA NON PERDERE LA GUERRA E POI SI SAREBBERO DEDICATI ALLE RIFORMA.

    Quella dell'Ottobre 1917 non fu una rivoluzione ma un colpo di stato da parte di una minoranza.
    Una minoranza fatta di operai che forse erano anche stufi di vivere in condizioni come bestie (a Pietroburgo, nei sobborghi operai di Vassilevsky puoi ancora vedere le fabbriche come erano al tempo dello zar: accanto allo spazio dove stavano le macchine c'erano le nicchie dove riposavano spesso con le famiglie).


    SEMPRE COLPO DI STATO RESTA E DA PARTE DI UNA MINORANZA VIOLENTA.
    CHE LE CONDIZIONI DI VITA IN RUSSIA FOSSERO DURISSIME E' ANCHE VERO.
    GUARDA POI CHE L'ABBATTIMENTO DEL POTERE CZARISTA ERA NEI PIANI DELL'INGHILTERRA DATO CHE LA GUERRA DEL 14-18 ERA STATA SCATENATA PER ABBATTERE I PILASTRI DELL'ORDINE IN EUROPA E CIO' GLI HOHEZOLLERN GLI ASBURGO , I ROMANOFF , LA SACRA PORTA PER DESTABILIZZARE L'EUROPA NELL'INTERESSE SECOLARE INGLESE.

    Fu finanziata dai tedeschi per portare la Russia alla resa incondizionata di Brest-Litovsk che sancì tra l'altro per l'Impero Czarista la
    perdita della Polonia e della Finlandia.
    Vero, i tedeschi finanziarono e i bolscevichi fecero bene ad approfittarne.
    SE LI RITROVARONO CONTRO VENTIQUATTRO ANJI DOPO CHE AFFARE !

    Già nel 1905 la Rivoluzione fallì (anche) per mancanza di danaro.

    L'importante è il risultato.
    Riguardo alla Polonia, se ricordo bene, ancora nel 16 quel cane di Nicola II aveva preso un mezzo impegno per l'indipendenza in cambio della fedeltà durante il conflitto.

    QUELL DEL 19I5 DEL PRETE GABON ERA UNA SOMMOSSA NON UN TENTAYTIVO DI RIVOLUZIONE. SE I COSACCHI NON AVESSRO SPARATO TUTTO SAREBBE FINITO NEL GIRO DI ORE IN UNA INVIOCAZIONE ALLO CZAR A CESSARE LA GUERRA IN ORIENTE FATTA COME DIVERSIO ALLA CONDIZIONE SOCIALE IN RUSSIA.



    Lenin fu spedito in treno in vagone piombato attraverso la Svezia a San Pietroburgo a spese della Germania.Quello dei bolscevichi fu una tradimento
    del loro paese in guerra.
    Tradimento?
    Se far smettere una strage che mandava a morire contadini e operai è tradimento allora evviva il tradimento. Il nemico spesso non è quello che sta di fronte, ma quello che ti manda al fronte.
    i BOLSCEVICHI VOLEVANO LA SCONFITTA PERCHE' FACEVA LORO COMODO.
    NON PERCHE' FOSSE INTERESSE DELLA RUSSIA.ANCHE KERENSKY VOLEVA FINIRE LA GUERRA MA SENZA L'UMILIAZIONE DELLA PATRIA E SENZA ACCETTARE CONDIZIONI UMILIANTI.

    LENIN INVECE DIEDE ALLA RUSSIA UN SUO 8 SETTEMBRE CON TUTTO QUELLO CHE TALE RESA COMPORTAVA ! FU OPERATA AZIONE DI DISFATTISMO PER PIEGARE L'ESRICITO RUSSO E A QUESTO CI PENSO' LENIN: GUERRA ALLA GUERRA ! RESISTIAMO FINO ALLA VITTORIA DICEVA INVECE KERENSKY ENTRAMBI IN DUE UFFICI SEPARATI AL COLLEGIO
    SMOLNY DOVE IN UNO STAVANO I SOCIALDEMOCRATICI AL GOVERNO E NELL'ALTRO I BOLSCEVICHI CON LE DUE SCRITTE ESPOSTE AL PUBBLICO.

    QUELLO CHE SI PUO' IMPUTARE A KERENSKY FU LA SUA DEBOLEZZA
    DI CARATTERE IN UNA TALE SITUAZIONE MA KERENSKY ERA UN DEMOCRATICO NON UN FANATICO VIOLENTO !

    KERENSKY NON POTEVA FARE RIFORME DI PACE MENTRE ERA IN GUERRA .
    QUELLA VERA LA FECE SUBITO. GIU' LO CZAR E PASSAGGIO AD UNA MONARCHIA COSTITUZIONALE E FINE DEI SERVI DELLA GLEBA.

    IL BOLSCEVISMO SI AFFERMO' CON I SOLDI DEI BANCHIERI EBREI TEDESCHI !
    ALLA FINE SCHIANTO' !

  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da Ferruccio Visualizza Messaggio
    i BOLSCEVICHI VOLEVANO LA SCONFITTA PERCHE' FACEVA LORO COMODO.
    NON PERCHE' FOSSE INTERESSE DELLA RUSSIA.ANCHE KERENSKY VOLEVA FINIRE LA GUERRA MA SENZA L'UMILIAZIONE DELLA PATRIA E SENZA ACCETTARE CONDIZIONI UMILIANTI.

    LENIN INVECE DIEDE ALLA RUSSIA UN SUO 8 SETTEMBRE CON TUTTO QUELLO CHE TALE RESA COMPORTAVA ! FU OPERATA AZIONE DI DISFATTISMO PER PIEGARE L'ESRICITO RUSSO E A QUESTO CI PENSO' LENIN: GUERRA ALLA GUERRA ! RESISTIAMO FINO ALLA VITTORIA DICEVA INVECE KERENSKY ENTRAMBI IN DUE UFFICI SEPARATI AL COLLEGIO
    SMOLNY DOVE IN UNO STAVANO I SOCIALDEMOCRATICI AL GOVERNO E NELL'ALTRO I BOLSCEVICHI CON LE DUE SCRITTE ESPOSTE AL PUBBLICO.

    QUELLO CHE SI PUO' IMPUTARE A KERENSKY FU LA SUA DEBOLEZZA
    DI CARATTERE IN UNA TALE SITUAZIONE MA KERENSKY ERA UN DEMOCRATICO NON UN FANATICO VIOLENTO !

    KERENSKY NON POTEVA FARE RIFORME DI PACE MENTRE ERA IN GUERRA .
    QUELLA VERA LA FECE SUBITO. GIU' LO CZAR E PASSAGGIO AD UNA MONARCHIA COSTITUZIONALE E FINE DEI SERVI DELLA GLEBA.

    IL BOLSCEVISMO SI AFFERMO' CON I SOLDI DEI BANCHIERI EBREI TEDESCHI !
    ALLA FINE SCHIANTO' !
    Il servaggio l'aveva già abolito lo zar, Kewrensky era ministro della guerra quindi la disastrosa condotta delle armate zariste è da imputare direttamente a lui...

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Ferruccio Visualizza Messaggio
    i BOLSCEVICHI VOLEVANO LA SCONFITTA PERCHE' FACEVA LORO COMODO.
    e avevano ragione e allo stesso tempo mettevano fine ad una guerra disastrosa per operai e contadini ma ovviamente vantaggiosa per i grossi capitalisti.

    NON PERCHE' FOSSE INTERESSE DELLA RUSSIA.ANCHE KERENSKY VOLEVA FINIRE LA GUERRA
    le perdite russe erano già ingenti, gli unici successi (effimeri) si erano avuti contro l'austria (che aveva un esercito penoso e dilaniato dalla questione nazionale) ad opera di Brussilov (che poi entrerà nell'armata rossa). A peggiorare le cose nel 16 Nicola si era messo a capo delle operazioni delle FFAA, dimostrando di essere inetto anche in quello

    MA SENZA L'UMILIAZIONE DELLA PATRIA E SENZA ACCETTARE CONDIZIONI UMILIANTI.
    dietro la parola patria si celavano gli interessi del signore del vapore, di quelli che sulla pelle di poveri cristi mandati a morire facevano grossi affari con forniture ecc.


    LENIN INVECE DIEDE ALLA RUSSIA UN SUO 8 SETTEMBRE CON TUTTO QUELLO CHE TALE RESA COMPORTAVA ! FU OPERATA AZIONE DI DISFATTISMO PER PIEGARE L'ESRICITO RUSSO E A QUESTO CI PENSO' LENIN: GUERRA ALLA GUERRA ! RESISTIAMO FINO ALLA VITTORIA DICEVA INVECE KERENSKY
    come si fa a vincere con un esercito che non crede più a nulla? dove i vecchi ufficiali zaristi riciclati continuavano a usare il knut verso la truppa considerata carne da macello?

    ENTRAMBI IN DUE UFFICI SEPARATI AL COLLEGIO
    SMOLNY DOVE IN UNO STAVANO I SOCIALDEMOCRATICI AL GOVERNO E NELL'ALTRO I BOLSCEVICHI CON LE DUE SCRITTE ESPOSTE AL PUBBLICO.
    se non sbaglio Kerensky stava al palazzo di Tauride (circa 5-6 km dallo Smolny), ma cambia poco. Kerensky era pavido e succube degli ambienti che si erano arricchiti con la guerra.

    QUELLO CHE SI PUO' IMPUTARE A KERENSKY FU LA SUA DEBOLEZZA
    DI CARATTERE IN UNA TALE SITUAZIONE MA KERENSKY ERA UN DEMOCRATICO NON UN FANATICO VIOLENTO !
    singolare che altrove mostri di non amare la democrazia e qui la difendi. Di

    KERENSKY NON POTEVA FARE RIFORME DI PACE MENTRE ERA IN GUERRA .
    già mettere fine ad una guerra che costava sangue per gli interessi di pochi sarebbe stata un'ottima riforma.

    QUELLA VERA LA FECE SUBITO. GIU' LO CZAR E PASSAGGIO AD UNA MONARCHIA COSTITUZIONALE E FINE DEI SERVI DELLA GLEBA.
    veramente la monarchia venne abolita (ufficialmente giugno o luglio), vero sull'abolizione del servaggio della gleba.

    IL BOLSCEVISMO SI AFFERMO' CON I SOLDI DEI BANCHIERI EBREI TEDESCHI !
    ALLA FINE SCHIANTO' !
    Per questo anche Kerensky (e non solo lui) era ebreo, mentre non lo era Guglielmo II.
    Ripeto, l'importante è il risultato, e quel risultato provocò la definitiva rovina di una Europa anacronistica, dove a fronte di un grosso sviluppo industriale sopravvive il potere per diritto di nascita e privilegi residuali per un ceto sociale che era meno dell'1% della popolazione.
    Se la storia non avesse preso quella svolta, finita la guerra i poveri diavoli sarebbero tornati a sudare mentre i vari parassiti coronati sarebbero tornati a chiamarsi cugini e i grassatori di guerra a contare i guadagni.
    .

  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da Rikycccp Visualizza Messaggio
    Il servaggio l'aveva già abolito lo zar, Kewrensky era ministro della guerra quindi la disastrosa condotta delle armate zariste è da imputare direttamente a lui...

    non proprio, Ricky.

    Alessandro II nel 1862 emise il decreto per l'affrancamento (il termine in russo vuol dire anche liberazione e riscatto) dei servi della gleba.
    per affrancarsi dovevano però pagare il proprietario terriere, e la somma necessaria era lui a stabilirla.
    Possiedo i dati statistici dell'impero russo (pubblicati nel 1913) e il grosso della popolazione rurale (circa il 70%) è ancora registrata come servo della gleba.

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da Masherov Visualizza Messaggio
    non proprio, Ricky.

    Alessandro II nel 1862 emise il decreto per l'affrancamento (il termine in russo vuol dire anche liberazione e riscatto) dei servi della gleba.
    per affrancarsi dovevano però pagare il proprietario terriere, e la somma necessaria era lui a stabilirla.
    Possiedo i dati statistici dell'impero russo (pubblicati nel 1913) e il grosso della popolazione rurale (circa il 70%) è ancora registrata come servo della gleba.
    Diciamo che quella zarista fu un pò una presa in giro.
    Lo Zar abolì servaggio emancipando circa venti milioni di contadini. Le commissioni locali preposte all'emancipazione, dominate dei signori terrieri, effettuarono l'emancipazione quasi sempre a loro vantaggio limitando la libertà concessa agli ex-servi. Coloro che erano stati servi, di norma, rimanevano nei villaggio di origine ma veniva richiesto loro di pagare indennità per ottenere in usufrutto le terre, pagamenti che erano previsti per periodi anche di cinquant'anni. I proprietari terrieri che avevano emancipato servi vennero indennizzati attraverso obbligazioni di stato.

  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da Rikycccp Visualizza Messaggio
    Diciamo che quella zarista fu un pò una presa in giro.
    Lo Zar abolì servaggio emancipando circa venti milioni di contadini. Le commissioni locali preposte all'emancipazione, dominate dei signori terrieri, effettuarono l'emancipazione quasi sempre a loro vantaggio limitando la libertà concessa agli ex-servi. Coloro che erano stati servi, di norma, rimanevano nei villaggio di origine ma veniva richiesto loro di pagare indennità per ottenere in usufrutto le terre, pagamenti che erano previsti per periodi anche di cinquant'anni. I proprietari terrieri che avevano emancipato servi vennero indennizzati attraverso obbligazioni di stato.

    si. Io cito a memoria quindi posso essere impreciso.
    Cosa curiosa, spesso i proprietari terrieri cercavano di registrare anche se stessi e i propri familiari come servi della gleba, come pure cercavano di non registrare i morti per far vedere che le loro terre potevano sfamare molta gente (Gogol lo racconta molto bene).

    Non è casuale che i russi acquisiscono il cognome in forma definitiva solo dopo la rivoluzione (sebbene il cognome fosse obbligatorio dal 96).

    Ho una copia (su un libro) anche dell'atto del censimento del 1896 e precisamente la registrazione relativa a quel cane di Nicola II: viene registrato come "padrone di tutte le terre russe e di tutte le genti che vi abitano".

  10. #30
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    Cari compagni, a Schio, in provincia di Vicenza si terrà la festa, a quarant'anni dalla morte di Ernesto Che Guevara, dove suoneranno sabato sera i Ratti della Sabina. Siate numerosi.
    http://www.rifondazioneschio.com/200...vertito)-1.pdf

 

 
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