La mia opinione è che lo Stato debba ripartire dall'istruzione, dal mondo scolastico, che è la palestra e l'arena dove i cittadini crescono e apprendono i primi rudimenti del sapere. Per troppo tempo abbiamo regalato a tutti l'illusione di poter diventare ricchi, avvocati, dottori, imprenditori di successo. E' una favola, lo sapevamo, lo sapevano, ma hanno voluto crederci comunque, e adesso abbiamo gente che pur di fare il critico d'arte crepa di fame, sostenendo che mai andrà "a zappare la terra". Codesti personaggi spesso sono anche di sinistra ma guardano comunque con disprezzo le mansioni manuali, che invece non hanno nulla di obbrobrioso (come sembrerebbe a costoro), lasciando agli immigrati il dovere (privilegio?) di dare da mangiare a noi. Si rende dunque necessario un graduale irrigidimento delle strutture scolastiche, che devono smettere di promuovere il 90% degli allievi e scendere, almeno al 40%. Si deve perseguire una meritocrazia ASSOLUTA, che non faccia sconti, ma che al medesimo modo sappia cogliere le potenzialità e le peculiarità di ognuno e valorizzarle. Chi non dovesse sostenere le prove dovrebbe sì avere la possibilità di riprovare una volta, ma in seguito dovrebbe, senza sentirsi defraudato, avviarsi al lavoro manuale, che non è nulla di biasimevole. Chiaramente sarebbe necessario, allo scopo di garantire integrità alle Familiae dei cittadini e ai singoli (perdonatemi queste affinità hegeliane ), combattere sfruttamento e una gestione orwelliana del lavoro, che spersonalizza, rende insicuri. La cosiddetta precaritè (magistralmente illustrata in "La Società sotto assedio" di Zygmunt Bauman, ed.Laterza) rende insicuri all'inverosimile, e quindi facilmente dominabili, sfruttabili. E' lo stesso gioco che fanno certi governi facendo continuamente oscillare i livelli di allarme di terrorismo da giallo-arancione- rosso e viceversa, e che da sempre fa la chiesa mantenendo il fedele in bilico, precario appunto, tra dannazione e beatitudine. Tutto ciò va combattuto, servono paletti, recinti, POMERII.
La chiave della lotta a questa selvaggia invasione sta nell'istruzione, speriamo che qualcuno sugli scranni lo capisca (ma ho forti dubbi).