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Bèrghem
Rapporto Ocse sulla preparazione scientifica: nord al top, sud sotto la media. Il divario con i giovani del Nord è enorme. Soprattutto in matematica
Emergenza ignoranza al Sud
La preparazione scientifica dei giovani settentrionali è pari a quella di finlandesi, svedesi e svizzeri
di Chiara Battistoni
http://www.opinione.it/pages.php?dir...73&id_art=5331
Tra le tante emergenze di questo paese ora c’è anche la matematica. Non sorridete e non fate spallucce; la situazione non è affatto nuova ma non per questo meno grave; questa è una delle emergenze più serie e reali, perché in gioco c’è il nostro futuro. Giovani cittadini matematicamente illetterati promettono di trasformarsi in cittadini incapaci di muoversi responsabilmente in un contesto a elevato contenuto tecnologico; e
per i giovani che ambiscono a ruoli di dirigenza o responsabilità la mancata conoscenza della matematica (che porta con sé la capacità di organizzare logicamente il pensiero) si trasforma in una grave lacuna. Che la matematica fosse il tallone d’Achille dei nostri quindicenni è noto almeno dalla pubblicazione del rapporto Ocse “Pisa 2003”, l’indagine sviluppata di concerto con i governi e i ministeri dell’educazione dei paesi Ocse, della durata di 3 anni, che ha coinvolto in ogni paese focus group di quindicenni e che ha misurato le capacità matematiche elementari e quelle più complesse.
Nel dettaglio, Pisa 2003 ha esplorato quattro aree specifiche della matematica: lo spazio e la forma per valutare le conoscenze geometriche; il cambiamento e le relazioni; il governo degli aspetti quantitativi e quello dell’incertezza, la capacità cioè di comprendere e utilizzare semplici strumenti statistici. Tre, invece, le capacità specifiche misurate: quelle di “reproduction”, che coinvolgono cioè l’abilità di riprodurre e trasmettere la conoscenza acquisita, quelle di connessione, che richiedono agli studenti di mettere in relazione competenze diverse, infine quelle di “reflection”, che permettono di esplorare e riflettere, generando pensiero innovativo.
I migliori tra i paesi Ocse partecipanti sono stati i quindicenni finlandesi (in compagnia dei cinesi di Hong Kong e dei coreani); per gli italiani solo retrovie, 25esimi seguiti da Grecia, Turchia e Messico. Ciò che più colpisce però è il legame tra performance matematica e performance socio-economica del paese; la correlazione elaborata dai ricercatori, anche in questo caso, ci posiziona ben al di sotto della media Ocse. Guarda caso, invece,
Finlandia, Svizzera, Hong Kong, Svezia si piazzano ai primi posti non solo nel Pisa 2003 ma anche negli indici di competitività, globalizzazione, innovazione, libertà economica. Un paese che funziona è un paese che conosce e usa con creatività la matematica. C’è dell’altro però; il rapporto 2003 ha messo in luce una preoccupante verità tutta italiana;
è stato possibile esaminare i campioni di giovani del Nord-Est e Nord-Ovest e i campioni del Mezzogiorno con risultati altrettanto sconcertanti: la performance media delle regioni del Nord è simile a quella della Finlandia mentre quella del sud è al di sotto della media Ocse. Un’emergenza nell’emergenza.
L’allarme lanciato dal ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni lo scorso 1 agosto, dunque, non fa che confermare il quadro desolante emerso nel 2003. Ora non resta che esaminare il rapporto Pisa 2006, atteso per fine dicembre, concentrato sulle competenze scientifiche. Una cosa è certa; senza competenze matematiche la strada del progresso è inibita. Che sia in primis un problema di insegnamento o di scarsa passione per i numeri, resta il fatto che la matematica non è parte del vissuto dei nostri giovani, rendendoli consumatori ciechi di fronte a prodotti sempre più complessi e cittadini inconsapevoli di fronte ai molteplici percorsi di cambiamento che il mondo propone. La matematica ha una forza creativa straordinaria. Matematica, fisica, chimica, scienze naturali si alimentano l’una della conoscenza dell’altra, crescono grazie alla capacità autopoietica della mente umana offrendo scenari inesplorati. Le proprietà matematiche elementari sono alla base dei modelli dinamici, utilizzati per comprendere i sistemi dinamici; il modello di crescita di una popolazione d’individui oppure quello famoso già proposto da Volterra nel 1927, che descrive la dinamica di due popolazioni che competono nella medesima nicchia ecologica o ancora un sistema di duopolio si comprendono e si studiano proprio attraverso la matematica. Di matematica è intessuto il mondo; di matematica si nutre la nostra mente. Non dobbiamo dimenticarlo.