Domanda "tecnica" sul prezzo del petrolio.

[Max64 (POL)]

Dunque, nel 1995 un litro di benzina costava circa 1900 lire (circa 1 euro) ed il prezzo del petrolio veleggiava attono ai 20 dollari al barile.

Ora abbiamo il petrolio a circa 90 dollari al barile (+350%) ma la benzina ha subito, in proporzione, un aumento modesto (1,32 euro/litro.... +30%).

Assodato che l'euro forte spiega, in parte, il contenimento del prezzo della benzina...possibile che le multinazionali in questi anni abbiano cosi ridotto il margine di guadagno?....

sul prezzo alla pompa, il costo della materia prima incide in una percentuale abbastanza bassa, gravano ad esempio molte accise che rappresentano un costo fisso al litro indipendente dal prezzo del petrolio


quindi l'aumento della benzina alla pompa non potrà mai essere più o meno esattamente proporzionale all'aumento del petrolio....

[Nelson]

Esatto : ENI compresa.
Mi sembra che sia stata proprio una multinazionale petrolifera , la Exxon , ad avere il record di profitti per una impresa di tutti i tempi , lo scorso anno : 40 miliardi di dollari , più o meno......
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Ci sono due fatti da considerare, il primo dei quali parrebbe essere in contrasto con l'aumento dei profitti, ma in effetti non lo è:
1 - come è già stato scritto in un post precedente il ricavo unitario delle compagnie è basso e si è ulteriormente ridotto negli ultimi anni, e questo appare paradossale, visto che i ricavi complessivi aumentano,
2 - ma i consumi e la richiesta complessiva di greggio è enormemente aumentata, anche a causa dello sviluppo delle economie asiatiche.

Insomma l'aumento dei consumi ha più che compensato la riduzione dei margini di profitto.

Nei prossimi anni assisteremo anche una presenza sul mercato sempre più massiccia delle compagnie asiatiche (cinesi, ma anche indiane) e allo sfruttamento, soprattutto da parte loro, delle risorse africane, fin qui relativamente poco o male sfruttate, col risultato di vedere effetti sia economici che politici di carattere globale che produrranno un aumento dei costi barile meno pronunciato di quanto accadrebbe senza l'ingresso nel mercato di quelle fonti, ma anche una espansione dell'influenza politica di Cina e India e di nuovi equlibri e protagonismo internazionale dell'Africa, per non parlare del Sudamerica (ricordiamo che il Venezuela si sta già rivolgendo a compagnie cinesi per lo sfruttamento dei suoi giacimenti e questi non finanziano solo il Venezuela, ma un intero continente che cerca di emanciparsi dal controllo oppressivo degli USA). Già è notizia di questi giorni che Petrochina al suo debutto in quotazione alla Borsa di Shanghai è diventata la prima azienda del pianeta a superare mille miliardi di dollari di valore globale.
Forse lo sfruttamento geologico delle risorse petrolifere ha raggiunto il suo picco, ma i suoi effetti economici e politici hanno un futuro molto ricco di sviluppi non sempre tranquilli.

[Nelson]

scusate ma se l'euro aumenta valore, comprando il petrolio in dollari, gli aumenti in europa dovrebbero essere comunque limitati se non nulli, giusto?

Infatti sono stati limitati. Come riportato nei primi post l'aumento in euro del costo dei carburanti è stato molto modesto rispetto all'aumento che si sarebbe avuto con un cambio diverso.
D'altra parte il costo della benzina, come scritto nei primi post, non dipende solo dal costo del greggio e quindi gli altri fattori che ne compongono il prezzo non sono influenzati, o lo sono in misura diversa, dalla dinamica dei cambi.

[are(a)zione]

Dunque, nel 1995 un litro di benzina costava circa 1900 lire (circa 1 euro) ed il prezzo del petrolio veleggiava attono ai 20 dollari al barile.

Ora abbiamo il petrolio a circa 90 dollari al barile (+350%) ma la benzina ha subito, in proporzione, un aumento modesto (1,32 euro/litro.... +30%).

Assodato che l'euro forte spiega, in parte, il contenimento del prezzo della benzina...possibile che le multinazionali in questi anni abbiano cosi ridotto il margine di guadagno?....

Sembra fatto apposta, ma ho avuto con mio cognato proprio questa discussione stasera.
Ne è venuta fuori una discussione proprio interessante.
Specie su come il mercato dell'olio grezzo sia nettamente diverso da quello raffinato, e quindi immesso nel mercato.

Riportare tutta la discussione sarebbe un po' lungo, ma il primo punto da considerare è che, quando una compagnia di raffinamento compra olio grezzo, si "assicura" sulla vita.
Quello che in inglese viene chiamato "hedging the risk". Usando opzioni e futures, poi limitare il rischio di comprare un prodotto, con una valuta ad un determinato cambio oggi, e poi buttarlo sul mercato domani ad un altro cambio.
Ecco perchè non importa quanto il barile stia aumentando, il prezzo che il consumatore paga alla pompa dipende da altri fattori (tasse interne, inflazione, crisi politiche, internazionali, Calderoli che fa incazzare Gheddafi, etc. etc.)

L'esempio lampante di questo modo di procedere è quello della Ryanair. Mentre quasi tutte le compagnie aeree subirono un grosso contraccolpo nel momento in cui il costo del petrolio al barile iniziò a salire, i furbacchioni irlandesi avevano "hedged the oil-risk using futures contracts". E così, loro non hanno subito nessun contraccolpo. Ancora meglio, unica compagnia ad essere stata in attivo.

[King Z.]

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[the magic wand]

Dunque, nel 1995 un litro di benzina costava circa 1900 lire (circa 1 euro) ed il prezzo del petrolio veleggiava attono ai 20 dollari al barile.

Ora abbiamo il petrolio a circa 90 dollari al barile (+350%) ma la benzina ha subito, in proporzione, un aumento modesto (1,32 euro/litro.... +30%).

Assodato che l'euro forte spiega, in parte, il contenimento del prezzo della benzina...possibile che le multinazionali in questi anni abbiano cosi ridotto il margine di guadagno?....

Il guadagno è probabilmente cresciuto. Nel tempo le multinazionali (le imprese in genrale) sono diventate più produttive

Il tuo errore è quello di tutti i malthusiani