dal giornale di Parma e Reggio "L' Informazione"
Il termine risale al 1989Il progetto
della Lunezia
IL termine Lunezia è utilizzato per
individuare una zona che comprende
le province di Parma,Massa,
La Spezia,Piacenza,Reggio
Emilia e Mantova,accomunate da
legami geografici,storici e culturali
ai quali vanno aggiunti i territori
comunali della Garfagnana (cioè
parte della provincia di Lucca) e
della zona sud-est della provincia
di Cremona.Il comprensorio geografico
descritto viene definito "Lunezia
Major" in corrispondenza di
una "Lunezia Minor" costituita da
un numero più ristretto di territori e
rappresentanti la Lunezia storica
propriamente detta (La Spezia,
Parma,Massa-Carrara,Reggio
Emilia e Garfagnana).Il nome Lunezia
è attualmente attribuito a
quella "regione mai nata" che fu
variamente definita col nome di
"Apuo-Lunense","Emiliano-Lunense","
Regione Apuana" nei vari
periodi storici.Tale nome "Lunezia"
fu coniato dal giudice Grassi nel
1989 in occasione della riunione
al passo del Lagastrello fra i componenti
del comitato promotore di
Lunezia.E per il 20 luglio alle 10
al passo è stata organizzata una
"Giornata di Studio" per la Lunezia.
«La regione Lunezia è già esistita,
seppur per un breve periodo
- dice lo storico Giuseppe Benelli -
I Borbone,con il trattato di Firenze
del 1844,hanno creato la regione
emiliano-lunense con il quale si
stabiliva che alla morte di Maria
Luigia sarebbe nato il Ducato di
Parma,Piacenza e Pontremoli che
comprendeva tutta l’alta e media
val di Magra».Con l’unità d’Italia si
andò però in altra direzione e anche
il tentativo del senatore parmigiano
Giuseppe Micheli nella
Costituente rimase lettera morta
Vertice con oltre 150 partecipanti per discutere su aggregazioni oltre i confini tradizionali
Storia e politica si incontrano a Borgotaro
Successo per "Verso un nuovo futuro"
Rodolfo Marchini, fra i promotori dell’iniziativa
Rodolfo Marchini,consigliere comunale
di Forza Italia a Borgotaro
esprime soddisfazione,dopo
"Verso un nuovo futuro",il convegno
sulla Lunezia tenutosi lo
scorso sabato a nel paese appenninico:
«Avevamo esteso l’invito
al circondario della Comunità
Montana delle valli del Taro e
del Ceno,ma si è registrato un forte
interesse oltre questi stretti
confini,a testimonianza di un argomento
sentito o quanto meno
oggetto di curiosità.Il fatto
che si incontrino,il sabato pomeriggio
d’estate,in un paese come
Borgotaro,circa centocinquanta
persone per riflettere di
politica è un dato significativo da
non trascurare e che dice quanto
la gente abbia il desiderio di cambiare
per ciò che ne vale la pena».
La seconda considerazione è inerente
ai relatori,a partire dallo
storico Giuseppe Benelli e da Lorenzo
Sartorio,giornalista appassionato
del tema "Lunezia",
per arrivare alle autorità politiche,
i sindaci e gli amministratori
del comprensorio (Bertorelli,
Bianchi,Olari,Squeri,Trauzzi e
Zerbini),ai politici come il senatore
Mauro Libè (Udc),al consigliere
regionale della Lega Nord
Roberto Corradi,gli assessori
del Comune di Parma Giovanni
Paolo Bernini e Costantino Monteverdi,
il sindaco di Noceto Fabio
Fecci,i consiglieri provinciali
Massimo De Matteis (An) e Luca
Armellini (Forza Italia).«Hanno
condiviso e sostenuto - continua
Marchini - con proposte molto
concrete l’idea di una nuova
regione emiliano-lunense,appunto
Lunezia,quale strumento
politico-amministrativo efficace
per dare più risalto alle nostre
specificità territoriali e maggiori
e migliori risposte alle attese dei
cittadini».
In terzo luogo è utile riflettere
sul momento attuale del dibattito
politico-istituzionale.«Se da un
lato - si chiede il consigliere - si grida
giustamente ai costi eccessivi
della politica,si vuole forse qui indicare
un altro organismo istituzionale?
Intanto è bene sgombrare
il campo che qualcuno voglia
proporre delle sovrapposizioni
di istituzioni e di aumenti di costi,
ma,semmai,un ente più vicino ai
cittadini.La regione Lunezia sarà
opportuno fare già oggi argomento
concreto,nel vasto dibattito
in corso da qualche anno per
riaggregare il territorio in macroregioni,
e in questo caso in una regione
tra terre veneto-lombarde,
emiliane e tosco-liguri,capace
di essere il terminal regionale
italo-tirrenico della più vasta e ricca
mitteleuropea,del cosiddetto
corridoio Tirreno-Brennero».
(Elisa Delgrosso)