WELFARE: SINISTRA CALA IL MILIONE, PRODI CI ASCOLTI
(di Fabrizio Nicotra)
ROMA - Una piazza piena per dire no alle politiche economiche e sociali del governo. Gli organizzatori esultano e parlano di un milione di manifestanti, i leader di Rifondazione comunista e Pdci ribadiscono il pieno sostegno a Romano Prodi, ma le parole d'ordine del corteo di San Giovanni bocciano l'esecutivo. Dal welfare alla Tav, dalla base di Vicenza ai Dico fino alla sicurezza, il popolo della sinistra manda un ultimo avviso al premier: così non va, cambiamo registro.
Il 'grande vecchio' Pietro Ingrao è accolto da un'ovazione quando dal palco scandisce: "La lotta continua".
Si vede subito che la manifestazione è riuscita, già alle due del pomeriggio Piazza Esedra (il punto di partenza) è piena e colorata di bandiere rosse. Tra queste anche quelle della Cgil, nonostante Corso d'Italia le abbia vietate. Con le bandiere, i cartelli e gli slogan che prendono di mira il governo e il maggiore sindacato italiano. I leader di Prc e Pdci, Franco Giordano e Oliviero Diliberto, si devono muovere in un sentiero stretto. I loro compagni di viaggio, infatti, non risparmiano bordate al presidente del Consiglio e alla sua squadra.
Se il direttore di 'Liberazione' Piero Sansonetti è convinto che il premier e il leader della Cgil Guglielmo Epifani si debbano preoccupare parecchio, il duro della Fiom Giorgio Cremaschi parla esplicitamente di un corteo contro il governo.
Il vignettista Vauro ironizza: "Il governo é capace di indebolirsi da solo. Prodi è contro i lavoratori, non sono in ansia per lui".
Manuela Palermi (Pdci): "Portiamo in piazza una contestazione pesante al governo". Insomma, per il Professore non tira aria buona.
Ecco allora che Giordano e gli altri big del Prc devono esercitare l'arte della diplomazia. Il corteo, assicura il segretario, non è contro l'esecutivo né contro Prodi, ma il premier ora deve ascoltare questo popolo: "Siamo qui per sostenere il programma. Se il premier raccoglie questa sfida, diventa più forte". Così anche Ingrao, che fa notare coma la piazza chieda "un cambiamento profondo e di sostanza".
Anche il leader del Pdci é sulla stessa linea: "La piazza di oggi - assicura Diliberto é uno stimolo per l'esecutivo. Sono comunista, ma non sono scemo: non manifesto contro me stesso". Insomma, i big della sinistra radicale esultano per il successo del corteo, ma devono in qualche modo attestarsi su posizioni più morbide rispetto alla loro gente. Fausto Bertinotti segue la manifestazione in tv ed esprime grande soddisfazione. Il ministro Paolo Ferrero, che in piazza ci sarebbe andato ma che ha preferito di no, assicura che Prodi ora può rinforzarsi. La sinistra colorata che oggi invade le strade di Roma può andare oltre.
Gli operai della centrale Enel di Civitavecchia aprono il loro striscione quando sono già sotto il palco: 'Completate la legge Biagi, uccideteci tutti'. L'attore Ascanio Celestini, dal palco, nota che "Prodi e Berlusconi dicono le stesse cose", mentre Eliana, trentottenne precaria di Venezia, espone il suo cartello: 'Spero torni presto Berlusconi, cosi' la sinistra tornerà a pensaré. Molto attivi i metalmeccanici (un gruppo espone lo striscione 'Vendesi Cgil'), molti i giovani stanchi del precariato, come il ragazzo che sul suo cartello ha scritto: 'Sono un bamboccione disoccupato, cerco ragazza romantica e senza pretese...'.
La sinistra può tirare le somme e il bilancio della piazza é positivo. Resta il problema dei conti da fare nel 'Palazzo', del rapporto con Prodi, con il Partito democratico e con l'ala moderata dell'Unione. "Contiamo più noi che siamo un milione rispetto al voto di Dini", dicono in tanti. A sera, quando i politici se ne sono andati (si è visto anche qualcuno dei Verdi e di Sd), quando si sono fatti vedere anche Lella Bertinotti, moglie del presidente della Camera, Moni Ovadia, il regista Citto Maselli, il palco (che chiede diritti, pace, libertà, beni comuni e laicità) resta nelle mani di Andrea Rivera e dei musicisti. E la piazza resta ai più giovani, seduti per terra e sfiniti. Li aspettano i pullman e i treni che li riporteranno a casa.
http://www.ansa.it/opencms/export/si..._71624142.html