Le origini del diritto antitrust sono essenzialmente anglo-americane. Esse sono riconducibili allo Sherman Antitrust Act, la prima legge antitrust, emanata dal Congresso degli Stati Uniti su proposta del senatore dell'Ohio John Sherman1890, ma concretamente applicata solo nel 1911 contro l'impero petrolifero creato dal magnate Rockefeller e contro l'American Tobacco Company.
da wiki (l'unica enciclopedia LIBERistA )
... ma, s'immagina, a quel tempo, anche se si era nella patria del liberismo economico, il mercato non era ancora perfetto come quello di oggi.
Il vero problema è che il liberismo, per funzionare, deve avere un contenuto etico che gli è impedito, per la sua stessa sopravvivenza, della sua natura.
Funziona solo se è etico (autoregolato) ma se si autoregola (e diventa etico) si suicida.
... le magnifiche sorti e progressive dell'universo mondo!
Un mercato è di libera concorrenza quando sussistono determinate condizioni.
1) Atomizzazione di domanda e offerta , cioè un numero elevato di produttori e compratori , dove nessuno di essi può comunque influire con la propria quantità offerta/domandata sul prezzo.
2)Trasparenza , cioè possibilità da parte di tutti gli attori , produttori e consumatori , di conoscere i valori che formano il costo e il prezzo.
3) Accessibilità : possibilità per chiunque , produttore o compratore , di accedere al mercato come offerente o compratore.
4) Assenza di vincoli (dazi , esclusive ecc.).
Quando manca anche solo uno di queti caratteri , il mercato non ha più le caratteristiche della L.C.
Quali sono i prodotti oggi commercializzati in un simile mercato ?
Si tratta sostanzialmente delle materie prime , agricole e minerarie , ad eccezione del petrolio e qualche altro.....
La maggior parte dei prodotti industriali , dalle automobili ai televisori , fino al cemento o alla benzina , sono commercializzati in regime di oligopolio.
Determinati beni , per loro carattere , sono infine venduti in regime di monopolio , naturale , legale o di fatto.
Infatti.....
C'è da produrre e vendere un oggetto industriale a norma (UNI, DIN, ASA, una qualsiasi norma internazionale) e quindi definito in qualità.
La ditta A lo produce rispettando:
- paghe sindacali
- leggi sulla sicurezza
- leggi sulla previdenza
- leggi sullo smaltimento dei rifiuti
e quindi lo vende a 100€
La ditta B lo produce senza rispettare nessuna legge, e quindi lo vende a
20€
Quale delle due ditte è "fuori mercato"?
Se le due ditte sono europee quella fuori mercato è la ditta B, perchè è fuorilegge (non rispetta la, diciamo così, "par condicio")
Ma se una è europea e una cinese il discorso si rovescia, quella fuori mercato diventa la A, perchè produce lo stesso prodotto a un prezzo inferiore non dovendo rispettare la par condicio.
Quindi ecco che inevitabilmente entra in scena la "politica".
Se io sono europeo voglio che al mio prodotto sia aggiunto un valore tale da ripagare materie prime, lavorazione, previdenza, tasse, sicurezza e ambiente.
E' una decisione di convenzione, viene decisa in Parlamento ed accettata come "legge". Il mio prodotto non "costa di più", ma piuttosto "contiene più valore convenzionale", quando lo scambi in quattrini devo averne a sufficienza per poter pagare tutte queste cose
Se io non sono europeo faccio sempre una convenzione per determinare il prezzo, ma diversa. Ad esempio non mi preoccupo dello smaltimento dei rifiuti, non mi preoccupo della sicurezza e della paga "convenzionale".
Quindi il mio prodotto contiene meno valore convenzionale. Quando lo scambio in quattrini mi bastano meno quattrini perchè non devo pagare tutte quelle cose.