In parte penso di averti risposto involontariamente con la mia risposta, vorrei solo quotar la frase:"Andavo in biblioteca e mi leggevo ciò che bisognava leggere. In fondo, Kant e Platone, Lagrange e la Geologia non sono cambiate di molto negli ultimi anni.
I professori non dicevano nulla: a loro interessava che io le cose le sapessi."
per dirti che in parte facevo così pure io. Si studiava la divina commedia o il manzoni? Bene io andavo in biblioteca o trovavo le edizioni gratis sul web, il fatto è che i professori a volte oltre a veder se studiavo o no "esigevan" vedere pure i libri.
Il discorso universitario io invece non so bene come funziona. Ho fatto il multidams per pochi mesi prima di ritirarmi e devo dire che notavo anche lì una certa monopolizzazione dei libri da parte dei proff(proponendo molte volte dei loro libri). Io comunque facevo come hai detto tu, seguivo lezioni prendendo appunti e poi cercavo di compensare con ciò che trovavo in biblioteca o sul web.
Da noi a fisica la cosa importante era sapere che argomenti il titolare della cattedra avrebbe trattato nel corso. La biblioteca era enormemente fornita. La bontà degli appunti dipendeva da te.
Le esercitazioni bastavano ed avanzavano per prepararsi allo scritto.
Chiaro che al liceo bisogna seguire un po' di più lo studente, ma fino ad un certo punto: non hanno bisogno di una balia, hanno bisogno di imparare un metodo di apprendimento.
Hanno bisogno di sentirsi valorizzati per quello che sono. A prescindere che tu abbia o meno il libro di testo consigliato dal professore di turno.
Per tornare a ciò che affermava il buon Palvesario, è sintomatico notare come un ragazzo di quell'età sia stato in grado di trovare una soluzione.
Si pensa sempre che i ragazzi siano tutti dei debosciati mentali, qualunquisti e poco intraprendenti.
Può essere vero, ma può anche essere smentito.
Come in questo caso.
In un consiglio di classe, in seconda superiore, feci notare questo problema ai professori e genitori.
Solo un professore mi diede ragione (inglese). Genitori e professori mi diedero contro.
Colei che attaccai maggiormente mi fece quasi rimandare. Non venni rimandato perchè avevo una media quasi del 9 in tutte le altre materie. Nella sua (italiano, avevo 4). Il preside, al momento della consegna delle pagelle di metà anno, mi consigliò di leggere di più. Lo guardai e mi misi a ridere. Ai tempi, durante le ore noiose, leggevo i classici. Probabilmente ne sapevo più io di classici del mio preside stesso (prof. di filosofia).
Cosa imparai da quell'esperienza? A scuola, come nel mondo esterno, vige una regola molto precisa: se hai un'idea, portala fino in fondo. Se questa idea crea dei disturbi, allora sei sulla buona strada. C'è bisogno sempre di uno che inizi la lotta, e poi qualcuno, gradatamente ti si affiancherà. Quando si riscontrano pressioni da parte dei professori, bisogna semplicemente dimostrare che il proprio metodo funziona meglio. Qualche intoppo ci sarà sempre (le note a piè pagine possono essere infingarde), ma alla lunga la si vince.
Mi ricordo di una lezione di Dante in quinta superiore. La professoressa stava leggendo dal testo ufficiale, io stavo ascoltando senza libro. La versione della Divina Commedia che avevo (ho tuttora, è una reliquia) di certo non l'avrei portata a scuola. La prof.ssa si indiavolò con me perchè non avevo il testo sotto mano. Le dissi che le avrei dato ragione se all'interrogazione avessi dimostrato di non sapere.
Vien da sè che non si verificò mai tale condizione.
A Luca consiglio quindi di andare avanti a testa bassa. Prima o poi i risultati ti daranno ragione.
Bella la tua esperenzia, in fondo è una profilo che tengo pure io. Peccato che un pò di anni fa ai tempi delle superiori non ero preparato come te o come luca.
Sinceramente sentire queste cose mi fa immenso piacere per te perchè persone così sono ottime ma dall'altra parte mi fa incacchiare pensando a quello che non ho fatto e ciò che ho perso(e di cose nella vita ne ho perse fin troppe ).
Io alle superiori, soprattutto negli ultimi 3 anni ragionavo da cani. A seguito di problemi con i proff la media mi si è calata dall'8 al 5 e mezzo(sono uscito con 62). Il fatto è che forse non avevo la forza o l'abilità di contrattaccare in modo sano. Bisticciavo con i proff? Bene, li mandavo a fanculo e non andavo più a scuola perchè nella mia testolina bacata per oppormi non dovevo portare nuove idee o ipotesi ma dovevo andar in giro a veder come funzionava la città e il mio paese...dovevo star nel mio gruppo. Il resto era meno che zero. Mi ricordo ancora in una discussione scherzosa con mio padre che mi disse:"certo che tu non hai voglia di studiare...sei fascista ".
Comunque finite le superiori ho fatto la stessa stronzata all'università, solo negli ultimi anni mi sto accorgendo che il confronto e la controrisposta all'opposizione altrui è una delle poche vie per apportare nuove idee a questa società.
Insomma tutto questo per dire che mi fa piacere che ci son persone che abbian capito il tutto(come te o pure Luca) molto prima di me.
Ma il prezzo a cui vendono i libri di testo è veramente proporzionato al costo di produzione?
mmm questo bisognerebbe chiederlo ad un editore. Di fisso per i manuali tecnici penso che la risposta sia no. Ci sono molti manuali tecnici che vengono sui 50euro e non concepisco il motivo di tale prezzo.