IL 90° ANNIVERSARIO DI CAPORETTO E POZZUOLO DEL FRIULI
L’alba del 24 ottobre 1917 vide l’artiglieria austroungarica scatenare un inferno di fuoco nella conca di Plezzo e, aperta una breccia nelle linee italiane, vi penetravano le armate nemiche. Sarà la rotta di Caporetto che porterà l’esercito italiano ad arretrare e poi attestarsi sul fiume Piave. La manovra nemica, che aveva l’obbiettivo di intrappolare le nostre divisioni schierate a sud – ovest sul fiume Isonzo, impose lo sganciamento da quel fronte e la ritirata ad est: mentre la II Armata si sfaldava, la III Armata al comando di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d’Aosta, riusciva a sottrarsi al nemico nella pienezza dei suoi effettivi e delle sue artiglierie, pegno della resistenza sul Piave.
Ciò fu reso possibile dal sacrificio fino all’estremo della Cavalleria italiana, affidata alla guida di Vittorio Emanuele di Savoia, Conte di Torino: le quattro divisioni di cavalleria, rimesse a cavallo dopo il forzato appiedamento per le mutate condizioni belliche, impostate sull’infernale trinomio di trincea, reticolato e mitragliatrice, nel ciclo operativo dal 25 ottobre al 9 novembre 1917 risalirono contro corrente la marea di soldati e civili in fuga per fronteggiare il nemico: i “Lancieri di Novara” e il “Genova Cavalleria” si immoleranno a Pozzuolo del Friuli, dove avrà luogo lo scontro più violento di tutte le operazioni, assurto a simbolo dell’eroismo, dell’abnegazione, della forza e del coraggio dei cavalieri italiani: Genova conterà fra gli ufficiali 5 caduti e 12 feriti e fra 327 dragoni fra caduti, feriti e dispersi, mentre 332 cavalli saranno uccisi. Novara conta 16 ufficiali e 170 sottoufficiali e lancieri caduti e 185 cavalli perduti. Ma vanno anche ricordati i “Cavalleggeri del Monferrato e “di Roma” a Pasian Schiavonesco, i “Cavalleggeri di Alessandria” a Stupizza, i “Lancieri di Aosta” e i “Lancieri di Mantova” a Cividale e a Fagagna, i “Cavalleggeri di Saluzzo” al Torre, i “Lancieri di Firenze” a Porto Buffolè, il “Piemonte Reale Cavalleria” a Madonna di Campagna. Questi eroismi, culminati spesso in trascinanti cariche a cavallo,verranno resi noti con il bollettino n. 891 del Comando Supremo del 1 novembre 1917: ” La 1^ e la 2^ Divisione di Cavalleria, specie i reggimenti GENOVA e NOVARA, eroicamente sacrificatisi… meritano sopra tutti l’ammirazione e la gratitudine della Patria…”. Gli stendardi di Genova, Novara e Saluzzo verranno per questi fatti decorati di Medaglia d’Argento al Valor Militare e quello di Firenze di Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Numerose infine le decorazioni individuali a ufficiali e cavalieri e spesso alla memoria: il ten. Carlo Castelnuovo delle Lanze, il cap. Ettore Laiolo, il sergente Elia Rossi Passavanti.
Il 10 novembre Vittorio Emanuele III lanciava il proclama della riscossa, iniziata con il sacrificio della cavalleria italiana, alla quale verrà concessa dal Sovrano alla fine del conflitto la medaglia d’oro al valor militare.
da : www.assocavalleria.it