Sfiduciato Petruccioli. Il c.d.a. della RAI è stato sfiduciato da IdV e Udeur che hanno votato con la Cdl?
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Echi della lite fra Di Pietro e Mastella? E' rientrata?
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Ciceruacchio
» 2007-10-24 17:49
RAI: VIGILANZA APPROVA 'SFIDUCIA' A PETRUCCIOLI
ROMA - La commissione di vigilanza sulla Rai ha approvato all'unanimità dei presenti la mozione, presentata dalla Rnp, che chiede le dimissioni del presidente Claudio Petruccioli. Quest'ultimo resterà al suo posto finché non sarà stata indicata e perfezionata la nomina di un nuovo presidente. Lo ha comunicato lo stesso Petruccioli a Viale Mazzini.
A favore della mozione hanno votato 20 rappresentanti della Commissione e cioé gli esponenti della Cdl, dell'Udeur, dell'Italia dei Valori, oltre che della Rnp.
Il testo originario della risoluzione, di cui è primo firmatario Marco Beltrandi, prevedeva l'ipotesi di azzeramento dell'intero Cda Rai "o quantomeno" le dimissioni del presidente: la Commissione, tuttavia, ha approvato un emendamento presentato dal forzista Giorgio Lainati che riduceva le due ipotesi originarie alle sole dimissioni del presidente. L'on. Renzo Lusetti (Dl) ha chiesto la verifica del numero legale e quindi, ha spiegato poi il presidente Mario Landolfi, "era tecnicamente presente". Così su 21 esponenti della Commissione riuniti a San Macuto, Landolfi escluso, i voti favorevoli sono stati 20. Gli altri esponenti del centrosinistra presenti hanno abbandonato la seduta.
LANDOLFI: IL VOTO HA UN EVIDENTE SIGNIFICATO POLITICO
Per il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Mario Landolfi, l'approvazione della mozione che 'sfiducia' il presidente della tv pubblica, Claudio Petruccioli, "ha un significato politico assolutamente evidente: c'é una maggioranza che si è formata e, al di là del tradizionale confine tra maggioranza e opposizione, ha chiesto le dimissioni del presidente del Cda Rai". Agli esponenti del centrosinistra che sottolineano l'assenza del numero legale in commissione, Landolfi replica che "la votazione è stata assolutamente legittima" e che "parlare di 21, 22 o 25 presenti non ha nulla a che vedere con la legittimità formale né con la sostanza politica del voto di oggi".
BONAIUTI: STIMA PER PETRUCCIOLI MA LA QUESTIONE E' POLITICA
"In Commissione di vigilanza la maggioranza oggi si è spaccata. Ieri si era salvata per un voto, ma non tutti i giorni può andare bene". E' la lettura che Paolo Bonaiuti (Fi) dà del voto di oggi con cui la Vigilanza ha approvato la risoluzione che chiede le dimissioni del presidente della Rai Claudio Petruccioli. "Ribadisco la mia stima verso Petruccioli: non si tratta di una questione personale, ma politica", ha aggiunto Bonaiuti. Poi, allontanandosi da San Macuto, ha concluso: "continuiamo a chiamarla maggioranza per comodità, ma la maggioranza non c'é più".
MORRI (ULIVO): VOTO INEFFICACE, FALLITA LA SPALLATA
In Commissione di vigilanza oggi "non erano presenti 21 componenti", accusa il capogruppo dell'Ulivo Fabrizio Morri, il quale sottolinea anche che "il presidente Petruccioli è stato confermato dalla Vigilanza a maggioranza di 2/3" e che "la Commissione parlamentare non ha alcun potere di revoca giuridica del Cda e del presidente". Per Morri, quindi, "si è voluta fare una votazione inefficace dal punto di vista giuridico, nell'ottica solita della Cdl di provare a dare una spallata al vertice Rai come al governo. L'operazione fallisce - ha concluso - nonostante la collaborazione prestata a tre esponenti del centrosinistra: e certamente questo è un problema politico, che non va drammatizzato ma esiste". A favore della mozione hanno votato i tre firmatari Marco Beltrandi (Rsp), Antonio Satta (Udeur) e Egidio Pedrini (Idv). L'altra esponente di Italia dei Valori, Franca Rame, presente oggi a San Macuto, è uscita prima del voto.
Comunicato ANSA
Ciceruacchio
Ma certo che è rientrata Nando, non l' hai ancora capito come funziona il teatrino della politica del centrosinistra? Oggi alle 10.30 c' è lo strappo, ma alle 12.05 s' apre uno spiraglio ed alle 13.30 c'è la ricucitura, così poi si va tutti alla trattoria "Vecchia Roma" a magnà li spaghetti alla puttanesca.
A favore Cdl, Udeur e Italia dei Valori. Ma è scontro sul numero legale
Vigilanza vota le dimissioni di Petruccioli
Approvata la mozione di sfiducia del presidente Rai. Lui: non lascio. Padoa-Schioppa e Gentiloni: corretto
ROMA - La commissione di Vigilanza sulla Rai ha approvato all'unanimità dei presenti la mozione, presentata dalla Rosa nel pugno, che chiede le dimissioni del presidente Claudio Petruccioli. A favore della mozione hanno votato 20 rappresentanti della Commissione e cioè gli esponenti della Cdl, dell'Udeur, dell'Italia dei Valori, oltre che della Rnp. Non hanno partecipato al voto, lasciando l’aula della commissione di San Macuto, gli altri esponenti dell'Unione. Poche ore dopo il voto, Petruccioli ha inviato una lettera al presidente della commissione Mario Landolfi. «Resterò - ha spiegato - fino a quando il Tesoro non avrà nominato un nuovo presidente».
PETRUCCIOLI CORRETTO - Il Ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa - azionista della Rai - ed il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, «pur nel doveroso rispetto della risoluzione politica votata in Commissione», come recita la nota ufficiale, «danno atto della correttezza istituzionale delle posizioni assunte dal Presidente della Rai, Claudio Petruccioli».
DIVISIONI - Per il centrosinistra, dunque, si tratta di una nuova spaccatura: da settimane una parte della maggioranza, rappresentata dai gruppi che hanno preso parte al voto, ritengono fondata la richiesta delle opposizioni di poter avere un presidente "di garanzia", cioè espressione delle opposizioni, dopo che il centrosinistra ha raggiunto la maggioranza in Consiglio di amministrazione con la sostituzione del consigliere di nomina del Tesoro Angelo Maria Petroni con Fabiano Fabiani.
Claudio Petruccioli (Ansa)
PETRUCCIOLI: «PER ADESSO RESTO» - Ma Petruccioli, per adesso, resta al suo posto. Il presidente della Rai ha dichiarato di attendere la nomina del suo successore. «A condizione ovviamente che quel nome ottenga - come la legge prescrive - il voto dei due terzi dei componenti della vigilanza, cioè 27 su 40». Petruccioli interpreta dunque l'invito a lasciare la guida di viale Mazzini «come espressione dell'intenzione di procedere alla designazione e all'insediamento di un nuovo Presidente del Cda della Rai». Ma aggiunge: «Se è così può farlo senza che io compia alcun atto; io non posso e non devo far nulla che "consenta" o "non consenta" scelte che competono all'azionista e alla Commissione di vigilanza». L'auspicio, secondo Petruccioli, «non è motivato con miei comportamenti censurabili o con una mia incapacità a svolgere l'incarico che ricopro da oltre due anni e che scadrà con il mese di luglio del prossimo anno. A formularlo si è giunti a seguito della decisione dell'azionista di sostituire il consigliere che la legge assegna alla sua competenza, revocando il Prof. Angelo Maria Petroni e nominando il Dott. Fabiano Fabiani. Dato questo cambiamento, c'è chi pensa che sia necessario un "riequilibrio" nella composizione del Cda della Rai e ritiene che, a questo fine, si debba nominare un nuovo Presidente.» «Si converrà - osserva tuttavia il presidente della Rai- che le dimissioni sono un atto volontario».
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NON VINCOLANTE - In effetti il voto di sfiducia della commissione di Vigilanza Rai non impone al presidente dell'azienda di viale Mazzini l'obbligo di rassegnare le dimissioni. Il voto infatti non ha una valenza giuridica, mentre di sicuro costituisce un segnale di forte rilevanza politica. Questo perché a votare la sfiducia a Petruccioli è stata sì la maggioranza della Vigilanza con venti voti - i 17 della Cdl, più Antonio Satta dell'Udeur, Egidio Pedrini, dell'Italia dei Valori, e Marco Beltrandi, della Rosa nel Pugno - ma a nominare e a far decadere il presidente Rai sono i due terzi dell'intera commissione. Per questo, il voto odierno non equivale ad un obbligo giuridico di dimissioni di Petruccioli.
NUMERO LEGALE - Tra l'altro, dopo l'esito del voto, è subito scoppiata la polemica sul numero legale. Secondo Landolfi «erano presenti 21 membri in quanto Lusetti, che ha chiesto la verifica del numero legale, secondo il regolamento della Camera viene conteggiato». Al contrario, Lusetti osserva come abbia lasciato l'Aula prima del voto, e dunque «la risoluzione è stata approvata senza il numero legale».
«SUICIDIO» - Per il deputato della RnP, Marco Beltrandi, è stato «un suicidio. Pd e sinistra democratica sono usciti poco prima del voto dalla vigilanza, e c'era anche l'assenza di Bordon. Era chiaro che sarebbe finita così». «Nella mia risoluzione - prosegue - era prevista la sfiducia a tutto il cda della Rai ma è passato un emendamento dell'opposizione per votare la sfiducia solo a Petruccioli, emendamento che abbiamo votato favorevolmente, all'unanimità».
24 ottobre 2007(modificato il: 25 ottobre 2007) Corriere della Sera
Ciceruacchio
io credo che qualcosa accadra' ...